La 27a edizione della Sintesi Statistica pubblicata annualmente dall’UNRAE, evidenzia come l’anno 2023 abbia segnato una consistente ripresa per tutti i comparti del settore automotive. Le autovetture mettono a segno una crescita del 19% passando dai 1,317 milioni del 2022 ai 1,566 milioni del 2023.
Per quanto riguarda le alimentazioni, si registrano il continuo calo del diesel, che perde oltre due punti dal 19,6% al 17,5%, e la leggera risalita delle motorizzazioni a benzina dal 27,8% al 28,6%, mentre si conferma la leadership delle ibride, cresciute di oltre due punti al 36,1%.
Le vetture “con la spina” (elettriche pure e ibride plug-in) aumentano del 16,3% a 135.433 unità, ma la loro quota di mercato scende all’8,6% (con BEV e PHEV ferme rispettivamente a quota 4,2% e 4,4%). Un dato che conferma l’Italia all’ultimo posto fra i cinque maggiori mercati europei.
Questo ritardo nella transizione energetica si riflette in un incremento delle emissioni di CO2, risalite a 119,5 g/Km nel 2023 dopo due anni di calo.
“Con il nuovo schema incentivi, il MISE ha accolto numerose richieste di UNRAE, prevedendo fra l’altro bonus unitari molto più sostanziosi dei precedenti, ma i notevoli e incomprensibili ritardi nella loro entrata in vigore”, dichiara il Direttore Generale di UNRAE Andrea Cardinali, “hanno paralizzato per mesi il mercato degli ECV, frenando la transizione energetica ed il processo di decarbonizzazione. Considerato che, con l’apertura della piattaforma di prenotazione, in nove ore sono andati esauriti i fondi destinati alla fascia 0-20 g/Km, appare necessario che i 240 mln residui già stanziati per gli incentivi siano resi subito disponibili per rifinanziare le dotazioni già esaurite, palesemente insufficienti rispetto alla domanda”.
UNRAE, nell’incertezza seguita ai risultati delle elezioni europee, auspica che si faccia chiarezza il prima possibile sulle politiche ambientali e doganali della UE, che condizionano pesantemente le strategie industriali degli operatori e le scelte dei consumatori.
La Sintesi Statistica fa anche il quadro sul parco circolante in Italia a fine 2023, composto da 40 milioni di autovetture (oltre il 23% ante Euro 4) con età media di 12,8 anni, da circa 4,4 milioni di veicoli commerciali leggeri (39% ante Euro 4) con età media di 14 anni, da 740.000 veicoli industriali (52% ante Euro V) con età media di 14,5 anni, e da 62.300 autobus (31,9% ante Euro 4) con età media di 12 anni.
Per quanto riguarda le autovetture il ricambio potrebbe essere accelerato anche da nuove norme, come sottolinea il Direttore Generale: “Un ulteriore fronte su cui intervenire è il regime fiscale delle auto aziendali, che penalizza tutte le imprese italiane nel confronto con le concorrenti europee. Occorre agire su detraibilità IVA, deducibilità dei costi e periodo di ammortamento attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale, un’occasione imperdibile per una riforma attesa da decenni, che oggi faciliterebbe anche la transizione energetica”.
Fra i canali di vendita continua a crescere il noleggio a lungo termine, con circa 378.000 auto (+24%) e una quota salita di un altro punto al 24,1%, saldamente al secondo posto dopo le vendite a privati, la cui quota scende da 58,9% a 56,2%.
In tema di carrozzerie si conferma la leadership di crossover e fuoristrada, salite a quota 57,5%. Nel 2023 si registra una ripresa anche del mercato delle autovetture usate, cresciuto del 9,0% con più di 5 milioni di trasferimenti complessivi.
Per quanto riguarda gli altri comparti, si segnala una crescita del 22% dei veicoli commerciali nuovi, dove gli elettrici puri vanno poco oltre il 3,0%, mentre risale il diesel, sempre al primo posto con una quota che supera l’80%. Mercato molto dinamico per i veicoli industriali (+12,2%) con 28.700 unità immatricolate, ma scendono rimorchi e semirimorchi (-7,4% a 15.550 unità), segmento che nel 2022 aveva raggiunto il picco dal 2015. Con oltre 4.100 unità, le vendite di autobus segnano una crescita “boom” del 70%, grazie ai finanziamenti messi a disposizione dal PNRR e ad investimenti delle Regioni, finalizzati al rinnovo del parco circolante e alla decarbonizzazione.
Per concludere, qualche dato statistico internazionale.
Nell’Europa a 31 (EU+UK+EFTA) nel 2023 sono stati immatricolati 12,85 milioni di vetture: l’Italia con i suoi 1,566 milioni pesa il 12,2% del totale.A livello mondiale, nel 2023 sono state immatricolate circa 65,3 milioni di autovetture, di cui oltre il 65% in Asia, il 17,7% in Europa Occidentale, il 5,2% in Europa Orientale, il 6,1% nel mercato Nafta (USA, Canada, Messico), poco più del 4,5% in Centro e Sud America.
Nello stesso periodo, nel mondo sono state prodotte 68 milioni di vetture: con 46,6 milioni l’Asia copre il 68,5% della produzione mondiale, e più della metà di questa quota (26,1 milioni) è fabbricata in Cina; l’Europa Occidentale rappresenta circa il 14% della produzione mondiale, l’Europa Orientale l’8,7%, i Paesi Nafta il 4,4%, il Sud America il 3,1%, mentre una piccola quota residua viene prodotta in Africa.