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L’Ucraina resiste e l’Europa si compatta: nuove sanzioni alla Russia, mentre Xi chiama Lavrov alla cooperazione

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
L’Ucraina resiste e l’Europa si compatta: nuove sanzioni alla Russia, mentre Xi chiama Lavrov alla cooperazione

L’Unione Europea è “molto vicina” a un accordo politico sul diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo ha annunciato l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, dopo una riunione riservata con i ministri degli Esteri. Il nuovo pacchetto s’inserisce nel quadro dell’impegno europeo a sostenere l’Ucraina di fronte alla lunga guerra d’aggressione russa. Pur senza anticiparne i contenuti dettagliati, Kallas ha indicato che le misure in fase di definizione riguarderanno il rafforzamento dei divieti all’export tecnologico verso Mosca, il blocco di nuovi canali di finanziamento e ulteriori misure contro individui e aziende che eludono le restrizioni già esistenti. L’adozione formale potrebbe avvenire entro pochi giorni, se i Paesi membri confermeranno la linea comune di fermezza.

L’Ucraina resiste e l’Europa si compatta: nuove sanzioni alla Russia

Mentre l’Europa discute nuove misure, il conflitto sul terreno non conosce tregua. L’esercito russo ha bombardato Kharkiv con intensità crescente nelle ultime ore, colpendo strutture civili e causando nuovi sfollamenti. La difesa aerea russa ha annunciato di aver intercettato 55 droni ucraini nella notte, un numero particolarmente elevato che conferma la recrudescenza delle operazioni anche da parte di Kiev. Le autorità militari di Mosca parlano di un’offensiva distribuita in più regioni, inclusa la zona di Bryansk e i confini meridionali della Federazione. Il governo ucraino non ha commentato ufficialmente le incursioni, ma ha rivendicato la necessità di colpire le infrastrutture da cui partono le operazioni nemiche. Il clima resta di alta tensione e le diplomazie internazionali appaiono sempre più impegnate a evitare un’escalation fuori controllo.

La Cina si inserisce nel quadro con un appello a Mosca
Un nuovo elemento si aggiunge al mosaico della guerra in Ucraina: la Cina. Il presidente Xi Jinping ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, durante il quale ha esortato entrambe le nazioni a “rafforzare il sostegno reciproco in una fase di grandi turbolenze internazionali”. La formula scelta dal leader cinese, seppur diplomatica, conferma l’asse strategico tra Pechino e Mosca, pur non implicando un sostegno diretto all’operazione militare russa. Xi ha insistito sul ruolo della Cina come mediatore globale, ribadendo la necessità di una soluzione negoziale. Lavrov ha ringraziato per il sostegno ricevuto, sottolineando che i rapporti tra i due Paesi “non sono mai stati così solidi”. L’iniziativa cinese è stata accolta con freddezza in Europa, dove si teme che ogni apertura a Mosca possa rafforzare le sue posizioni sul campo.

Tajani a Washington: l’Italia cerca equilibrio tra alleanza e autonomia
Nel quadro delle relazioni transatlantiche, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani è volato a Washington per una serie di incontri con l’amministrazione americana. Al centro dei colloqui non solo la guerra in Ucraina, ma anche il tema dei dazi e delle relazioni economiche bilaterali. Tajani ha ribadito l’impegno dell’Italia nella NATO e il pieno sostegno all’Ucraina, ma ha anche sottolineato la necessità di preservare l’autonomia europea nelle scelte strategiche. Il viaggio del capo della Farnesina si inserisce in una fase di intenso confronto tra Stati Uniti e Unione Europea, in cui Roma cerca di giocare un ruolo di ponte. L’obiettivo è difendere gli interessi nazionali, contribuendo al tempo stesso a una linea comune occidentale che tenga insieme solidarietà e realismo. In un momento in cui il conflitto ucraino si interseca con crisi economiche globali e tensioni geopolitiche, l’Europa prova a restare compatta mentre il mondo si fa sempre più multipolare.

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