La top 10 delle aziende quotate per identità ESG
- di: Barbara Bizzarri
È stata stilata la classifica delle aziende in pole position per l’Integrated Governance Index 2023, progetto di ET.group giunto alla ottava edizione. Si tratta dell’unico modello di analisi quantitativa del grado di integrazione dei fattori Esg nelle strategie aziendali. Sempre più, grazie alla presa di consapevolezza delle società partecipanti, l’indice si profila come un indicatore della Esg Identity dell’azienda. Coinvolge, oltre alle prime 100 società quotate, anche le società che hanno redatto la Dnf nel 2021 (paniere Consob) e le prime 50 società non quotate italiane. Il questionario è stato sottoposto, eliminando le sovrapposizioni del campione, a un totale di circa 300 aziende: nel complesso, hanno preso parte al questionario oltre 420 manager, con un incremento del 13% rispetto allo scorso anno. Nel 2023, è cresciuto il numero di società analizzate: 98 società hanno compilato il questionario, con un tasso di risposta attorno al 30% del campione sollecitato, contro le 86 del 2022, le 80 del 2021 e le 74 del 2020. Hanno partecipato 80 società quotate e 18 non quotate.
La top 10 delle aziende quotate per identità ESG
A guidare la graduatoria sono Eni, che guadagna una posizione rispetto allo scorso anno, seguita da Hera (prima nel 2022) e Poste Italiane (quinta a pari merito la scorsa edizione), con Snam ed Erg quarte a pari merito. Ai vertici delle non quotate ci sono Astm, BNL BNP Paribas e Crédit Agricole Italia, davanti a Cdp e Alperia. Mentre SIT Spa si afferma come prima delle società quotate extra le prime 100, davanti a Fiera Milano, Gefran, Newlat Food e Fnm.
Prima della Conference, si erano registrati circa 450 professionisti della governance, della finanza, della compliance, della sostenibilità e del reporting. La Conference prevede un totale di 30 relatori, la partecipazione, tra gli altri, di Consob, Assolombarda, Ungdcec, Andaf e Fondo Cometa, con gli esperti di Crif, Msci, Georgeson, Carbonsink ed Eqs, e la presenza di studi professionali come Dentons, Gianni & Origoni e Andersen. Sono state invitate a esporre il proprio caso aziendale nove società. In ordine di presenza nella giornata: Bnp Paribas Italy, Eni, Cdp, Philip Morris, Hera, Sit SpA, Italmatch Chemicals, Erg e Poste.
Giuseppe Zafarana, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni (nella foto), così commenta la presenza dell’azienda sul podio: «Accogliamo con soddisfazione questo risultato che testimonia il costante impegno di Eni nell’integrazione dei fattori ESG in tutte le attività della società. Il nostro modello si basa sull’innovazione, sulla solidità finanziaria e sull’attenta considerazione degli interessi di tutti gli stakeholder, che includono le nostre persone, le comunità dove operiamo o che sono comunque coinvolte dalle nostre attività, le istituzioni, i fornitori, i clienti, i nostri partner industriali. Tale approccio distintivo ci permette di operare con successo nel complesso contesto attuale e di rispondere alla sfida cruciale del settore energetico: decarbonizzare l’energia e renderla accessibile a tutti, contribuendo al contrasto del cambiamento climatico, alla sicurezza energetica ed agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite».
Anche Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera, chiosa: «Siamo soddisfatti di questo riconoscimento che premia l’attenzione che abbiamo sempre riservato alla governance e alle relazioni con i nostri stakeholder. Lo stretto legame con il territorio di riferimento è cruciale per una società come la nostra, che è sempre stata consapevole e attenta anche al proprio ruolo istituzionale e sociale, tanto più rilevante nel contesto attuale in continua evoluzione».
Le ricerche presentate alla Esg Business Conference rappresentano il primo osservatorio in Italia ed Europa sulla governance della sostenibilità, ossia sul livello di integrazione nel buon governo aziendale delle variabili non financial. L’integrated governance (la governance integrata degli Esg) è la sfida più innovativa per chi si occupa del governo delle aziende, per gli investitori e per gli stakeholder, e assume anche maggior rilevanza in relazione alle disposizioni normative in tema di trasparenza e rendicontazione (su tutte, la Direttiva 2014/95 sull’obbligo di reporting delle informazioni non finanziarie, recepita in Italia con il decreto legislativo 254), l’entrata in vigore delle nuove disposizioni del codice di autodisciplina delle società quotate, le recenti proposte di normativa europea sulla Corporate sustainability due diligence e la Csdr (la nuova Dnf).
La Esg Business Conference è un progetto di ET.Group – The knowledge company, realtà operativa dal 2011 che controlla diversi progetti in chiave sostenibilità, tra cui le testate ETicaNews ed ESG Business Review. L’Integrated Governance Index nasce come iniziativa di ET.Group e TopLegal, sviluppata dal 2019 da ET.Group, e quest’anno il progetto è stato realizzato grazie al sostegno e al supporto scientifico di: Dentons, Andersen, Gianni & Origoni, Georgeson, Crif e Carbonsink.
Matteo Del Fante, Amministratore Delegato Poste Italiane sottolinea: «Il posizionamento sul podio dell’IGI 2023 rappresenta per Poste Italiane un ulteriore prestigioso riconoscimento del costante impegno sulle tematiche di governance ESG che si riflette chiaramente nelle molteplici iniziative adottate dal Gruppo per raggiungere gli obiettivi indicati dal Piano Strategico e per affrontare le numerose sfide presenti e future. Tale risultato, basato su una rigorosa metodologia di analisi, premia l’impegno di creare valore condiviso fra tutti gli stakeholder in linea con gli obiettivi dell’Azienda».
Dal canto suo, Antonella Brambilla, Partner di Dentons, aggiunge : «Nell’ambito del graduale ma inesorabile processo di passaggio da un modello incentrato sulla massimizzazione dei profitti ad un modello in cui le imprese, pur continuando ovviamente a perseguire un profitto, prestano estrema attenzione alle esigenze di tutti gli stakeholder - e, in generale, della comunità in cui operano -, gli imprenditori stanno sempre più realizzando che un cambiamento in termini di approccio e mentalità è importantissimo per tutte le imprese di qualunque dimensione, pubbliche o private. Assume dunque sempre maggior rilevanza lo sforzo, anche organizzativo, richiesto alle imprese, commisurato alla relativa dimensione ed area di business ed orientato alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile a tutela anche delle future generazioni. Le imprese private diventano pertanto sempre più ambasciatrici e fiduciarie della società in cui operano, in risposta alle numerose sfide finanziarie, sociali ed ambientali. In quest’ambito, è in atto un processo di forte responsabilizzazione delle imprese nel considerare i temi di sostenibilità quale fondamentale componente strutturale delle strategie aziendali».