Usa: TikTok va in tribunale per difendersi dalla legge che le impone la vendita

Come era abbastanza scontato, TikTok e la sua società madre cinese, ByteDance, hanno deciso di resistere, per via legale, alla legge recentemente approvata dal Congresso degli Stati Uniti che impone la cessione della app (sulla quale milioni di persone condividono dei video), adducendo motivi di sicurezza nazionale.

Usa: TikTok va in tribunale per difendersi dalla legge che le impone la vendita

Per TikTok e ByteDance, la legge, oltre ad accusare la piattaforma ingiustamente, attenta al diritto di libertà di parola, garantito dal Primo emendamento della Costituzione americana.
Per ByteDance, che ha intentato la causa davanti ad una corte d'appello di Washington, la legge (che, sostiene la società cinese, dipinge vagamente la proprietà di TikTok come una minaccia alla sicurezza nazionale al fine di aggirare il Primo Emendamento) è ''evidentemente incostituzionale''.

La causa è l’ennesimo capitolo di quella che si preannuncia come una lunga battaglia legale sul futuro di TikTok negli Stati Uniti, con una parabola già disegnata che si concluderebbe davanti alla Corte Suprema. Se TikTok perdesse, sarebbe costretto a chiudere l’anno prossimo.
La legge richiede che ByteDance venda la piattaforma a un acquirente approvato dagli Stati Uniti entro nove mesi. Se la vendita fosse già in corso, la società avrebbe altri tre mesi per completare l’affare.

TikTok e ByteDance affermano che la nuova legge non lascia loro altra scelta se non quella di chiudere entro il prossimo 19 gennaio perché continuare a operare negli Stati Uniti non sarebbe commercialmente, tecnologicamente o legalmente possibile. Altro argomento importante, sostiene la società cinese, è che sarebbe impossibile per ByteDance cedere la sua piattaforma statunitense come entità separata dal resto di TikTok, che ha un miliardo di utenti in tutto il mondo, in maggioranza al di fuori degli Stati Uniti.
La querelle su TikTok si inserisce nel contesto di una più ampia rivalità tra Stati Uniti e Cina, soprattutto in settori come le tecnologie avanzate e la sicurezza dei dati, considerati essenziali per la capacità economica e la sicurezza nazionale di ciascun Paese.