Terna lancia la prima asta per lo stoccaggio energetico: il futuro delle batterie al litio in Italia

- di: Barbara Bizzarri
 
Terna ha avviato i preparativi per la prima asta finalizzata all’acquisizione di capacità di stoccaggio basata su batterie agli ioni di litio, una mossa strategica per sostenere l’integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema energetico italiano. L’energia da queste fonti può così essere immagazzinata e rilasciata nei momenti di maggiore domanda. Il via libera del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, arrivato nei giorni scorsi, consente alla società guidata da Giuseppina Di Foggia di definire un percorso regolato per le aste, suddivise per accumuli con batterie al litio e per sistemi di pompaggio idroelettrico, con specifiche di approvvigionamento stabilite dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera).

Terna lancia la prima asta per lo stoccaggio energetico: il futuro delle batterie al litio in Italia

La prima asta, destinata agli accumuli elettrochimici con consegna prevista per il 2028, è programmata per la prima metà del 2024, in anticipo rispetto all’asta per il mercato delle capacità con lo stesso anno di consegna. L’obiettivo è di ridurre i volumi destinati alla capacità di riserva acquisita tramite quel meccanismo. Nel frattempo, il calendario e le modalità delle aste per i sistemi di pompaggio sono ancora in via di definizione. Entro la fine di novembre, Terna invierà al Ministero sia i dati sui fabbisogni di accumulo sia i parametri tecnici per l’asta, mentre Arera riceverà un aggiornamento dei costi degli accumuli, così da poter stabilire i massimali di prezzo (i cosiddetti "cap") per entrambe le aste, che saranno comunicati almeno due mesi prima di ciascuna procedura.

Un fabbisogno prudente ma mirato per sostenere le rinnovabili

I volumi precisi per la prima asta non sono stati ancora ufficializzati, ma è chiaro che l’approvvigionamento sarà orientato a garantire la nuova capacità di stoccaggio necessaria per l’energia rinnovabile non programmabile. La domanda di nuovi accumuli sarà verosimilmente concentrata nel Centro-Sud e nelle isole, dove l’espansione della generazione rinnovabile è elevata e gli accumuli idroelettrici esistenti, prevalentemente ubicati al Nord, risultano insufficienti a bilanciare il fabbisogno energetico nazionale.

Al 31 ottobre, Terna registra oltre 707.000 sistemi di accumulo installati per una potenza nominale complessiva di oltre 9,5 gigawatt. La maggioranza di questi sistemi è connessa alla rete a bassa tensione (4,3 GW), mentre gli impianti allacciati alla rete di media e alta tensione contano rispettivamente per 60 MW e 5,2 GW. Le richieste di connessione per sistemi di accumulo continuano ad aumentare: a ottobre, Terna ha ricevuto 3.352 richieste per oltre 270 GW di capacità, di cui 238 GW riferiti a sistemi di accumulo stand-alone.

Un investimento da 2 miliardi di euro per il 2028

L’aumento della generazione rinnovabile in Italia, che ha visto una crescita di 2,9 GW nel 2022, di 5,7 GW nel 2023 e di 5,4 GW nel 2024, conferma la necessità di rafforzare il sistema elettrico con una capacità di stoccaggio avanzata. L’asta prevista per il 2028 dovrebbe attirare investimenti per oltre 2 miliardi di euro, contribuendo a un totale di circa 10 miliardi di euro che Terna prevede di mobilitare entro il 2030 attraverso le varie aste per la capacità di accumulo.

Il lancio di questa prima asta rappresenta un passo cruciale verso la realizzazione di un sistema elettrico nazionale più resiliente e sostenibile, in linea con gli obiettivi di transizione energetica.

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