Stellantis ferma di nuovo Mirafiori, la rabbia dei sindacati
- di: Redazione
Se le vie del Signore sono infinite, quelle che si dipanano nella mente del management di Stellantis sono imperscrutabili perché, agli squilli di tromba che i suoi vertici amano fare sentire quando si tratta di sottolineare quanto siano bravi, seguono le comunicazioni carbonare, sottotraccia, ma che, visto il loro contenuto, fanno male. L'ultima in ordine di tempo è quella che si sono viste recapitare le maestranze impegnate, nello stabilimento di Mirafiori, alla produzione della 500 elettrica, e relativa ad uno stop di un mese.
La motivazione del fermo della produzione è quanto di più generico ci si potesse aspettare, spiegando che è stato reso necessario ''dall'attuale mancanza di ordini legata all'andamento del mercato elettrico in Europa, che è profondamente in difficoltà per tutti i produttori europei''.
Stellantis ferma di nuovo Mirafiori, la rabbia dei sindacati
L'azienda, peraltro, ribadisce di essere ''fermamente impegnata a garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività e sta lavorando duramente per gestire al meglio e traguardare questa difficile fase della transizione".
Il tutto condito dal riferimento all'ammontare degli investimenti (100 milioni) per la Fiat 500e e dall'avvio della produzione del modello ibrido nel 2026.
Quindi, la colpa è della situazione internazionale, quasi che le responsabilità siano sempre degli altri, senza un minimo di senso critico, per non parlare di autocritica. Quello che appare certo invece è lo scoramento tra le maestranze che si vedono ormai come una buca delle lettere in cui Stellantis infila solo e sempre brutte notizie, perché tra cassa integrazione, contratti di solidarietà e sospensione della produzione il clima è di un perenne pessimismo cosmico.
I sindacati parlano di disperazione, con i lavoratori di Mirafiori che hanno raggiunto uno stato di conclamata rassegnazione, sperando solo che l'azione dei loro rappresentanti possa portare, intorno ad un tavolo, governo e azienda, chiamati a discutere del futuro, senza perdersi nelle nebbie delle discussioni senza sbocco.
Ma è una prospettiva difficile perché la controparte - Stellantis - mentre chiede ai lavoratori di trasferirsi negli stabilimenti in Polonia e in Francia, contemporaneamente fa arrivare a Mirafiori dipendenti prima impiegati a Termoli, Cassino, Melfi e Pomigliano. Manco fossero pacchi postali, che almeno hanno la dignità di sapere quale sia la destinazione.
E, mentre si sospende la produzione, l'azienda invia mail con le quali ai lavoratori, che a stento arrivano a 1.300 euro al mese, si propongono incentivi per acquistare Maserati da 200 mila euro. Un affarone!!