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La Slovenia guida l’Europa nella tutela delle api: stop ai prati all’inglese e ai pesticidi nocivi

- di: Sveva Faedda
 
La Slovenia guida l’Europa nella tutela delle api: stop ai prati all’inglese e ai pesticidi nocivi

Negli ultimi anni, la Slovenia si è distinta a livello europeo per l’adozione di politiche innovative a tutela delle api e degli impollinatori. Con una popolazione di circa due milioni di abitanti e undicimila apicoltori, il Paese ha implementato misure efficaci per garantire la sopravvivenza di questi insetti, cruciali per la biodiversità e per il mantenimento dell’ecosistema agricolo.

La Slovenia guida l’Europa nella tutela delle api: stop ai prati all’inglese e ai pesticidi nocivi

Una delle principali iniziative introdotte in Slovenia è il divieto di falciare i prati fino a giugno, una misura adottata per garantire che le api, appena uscite dal periodo invernale, trovino una fonte abbondante di polline e nettare. Questa pratica, nota come "falciatura ritardata", ha trasformato il paesaggio urbano ed extraurbano, favorendo la crescita spontanea di fiori selvatici, tra cui il tarassaco, fondamentali per la nutrizione delle api.

L’iniziativa ha richiesto un cambio di mentalità tra i cittadini, storicamente abituati a prati ben curati e regolarmente falciati. In passato, la presenza di erba alta veniva percepita come segno di trascuratezza, ma oggi si riconosce il valore ecologico di questa scelta.

Lubiana e la rete delle città amiche delle api
La capitale Lubiana ha assunto un ruolo pionieristico nella protezione delle api, fondando il Bee Path Cities Network, una rete di città europee impegnate nella salvaguardia degli impollinatori. Attualmente, il network include municipalità in Portogallo, Polonia, Romania, Grecia e Italia, promuovendo lo scambio di buone pratiche in ambito urbano.

L’obiettivo è sensibilizzare amministrazioni e cittadini sulla necessità di preservare gli impollinatori attraverso azioni concrete, come la riduzione dei pesticidi, la piantumazione di fiori autoctoni e la creazione di aree verdi specificamente dedicate alle api.

Stop ai pesticidi dannosi: un divieto pionieristico
Oltre alla tutela degli habitat naturali, la Slovenia ha agito con decisione anche sul fronte dell’agricoltura. Nel 2011, il Paese ha vietato l’uso dei pesticidi neonicotinoidi, riconosciuti come altamente dannosi per le api. Il provvedimento è stato frutto della stretta collaborazione tra l’Associazione degli Apicoltori Sloveni e il Ministero dell’Agricoltura, che hanno agito con largo anticipo rispetto all’Unione Europea, la quale ha imposto restrizioni simili solo nel 2018.

Questa decisione ha avuto un impatto significativo sul settore agricolo, spingendo gli agricoltori ad adottare pratiche più sostenibili e a ridurre la dipendenza da pesticidi chimici.

Un modello per l’Europa
Le politiche slovene dimostrano come un approccio coordinato tra governo, cittadini e aziende agricole possa portare a risultati concreti nella tutela della biodiversità. L’esempio della Slovenia sta già influenzando altre nazioni, che guardano con interesse a queste strategie per affrontare la crisi degli impollinatori, un problema che minaccia non solo l’ambiente, ma anche la sicurezza alimentare globale.

La sfida ora è estendere queste buone pratiche su scala più ampia, coinvolgendo sempre più Paesi in un progetto condiviso di tutela degli impollinatori, elementi essenziali per la salute del nostro ecosistema.

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