I sensitivity readers uccidono Poirot e Miss Marple

- di: Barbara Bizzarri
 
È ufficiale: “Assassinio sull'Orient Express” si intitolerà “Assassinio sull'Espresso dell'Est Europeo”. Aspetto con ansia di sapere la fine di “10 piccoli indiani” che nella versione originale è addirittura “Ten little niggers”.  Verrà il dì in cui i “sensitivity readers”, figura professionale in voga nelle Case Editrici anglosassoni per ripulire i classici da qualsiasi termine ritenuto offensivo, pasteggeranno a pane e acqua sulle rive del Tamigi, preferibilmente sotto un ponte: purtroppo, quel giorno non è imminente. Ergo, per garantirsi di avere a che fare con una turba di idioti, costoro hanno deciso che è bene eliminare tutto ciò che possa arrecare turbamento ai teneri cervellini dei nematelminti che stanno tirando su con tanto amore petaloso, certi che sarà poi loro cura andarsi a schiantare contro la prima parola fuori posto, con un auspicato effetto domino. Ian Fleming e Roald Dahl li hanno già sistemati, quindi addio ai brutti e grassi, ma solo sulla carta: anzi, su quella no, perché, soprattutto le più patinate, ci propongono modelli sempre più filiformi di beltade. Poi, ogni tanto si ricordano di dover essere inclusive e quindi è il turno delle plus, della vitiligine e della bruttezza assurta a strazio rimaneggiato a pastura per tutti. Quanto dura? Meno di una stagione. Chi resta alla fine della fiera? Uno, al massimo due miracolati. Effetti pervenuti sul comune sentire dell’orrido? Nessuno, solo con più ipocrisia.  A quando le edizioni politically correct di Dickens e Malot, tanto per citarne un paio? Presumo che siano già troppo in là, perché a questo punto si dovrà iniziare a riscrivere tutto, a partire dall’Odissea, anzi, dal poema di Gilgamesh, chissà. 

La censura colpisce Agatha Christie

Intanto, dal Telegraph si apprende che i classici di Agatha Christie “sono stati rielaborati o rimossi in nuove edizioni per la sensibilità moderna, pubblicate da Harper Collins. Di conseguenza, sono stati cancellati anche alcuni riferimenti a persone sorridenti e commenti sui loro denti e fisici”. In Morte sul Nilo, romanzo del 1937, il personaggio della signora Allerton dice di un gruppo di bambini che la tormentano:” They come back and stare, and stare, and their eyes are simply disgusting, and so are their noses, and I don’t believe I really like children”. Ora ridotto in: “They come back and stare, and stare. And I don’t believe I really like children”. Insomma, si perde tutto il divertimento. È stato modificato anche il vocabolario, da cui è stato rimosso persino il termine "orientale”. Altre descrizioni sono state alterate, addirittura cancellati i riferimenti al popolo nubiano, che ha donato all’Egitto faraonico la venticinquesima dinastia, con il risultato che “il barcaiolo nubiano” è diventato semplicemente “il barcaiolo”. Un’operazione in puro stile “cancel culture”, basta negare un fatto per far credere che mai sia esistito. Eppure, sorge il dubbio che questo scempio non sia ascrivibile soltanto alla vera pandemia che affligge il pianeta (l’imbecillità dilagante), quanto che si tratti, piuttosto, anche di una enorme pubblicità a costo zero: le iniziative editoriali che rivisitano alcuni classici della letteratura per adeguarli a una presunta nuova sensibilità del lettore moderno, potrebbero celare in realtà la cara, vecchia, consueta speculazione, soprattutto quando i diritti di sfruttamento dei libri rivisitati sono in scadenza, o cambiano proprietario. Nel caso di Roald Dahl, tutti i diritti di sfruttamento sono stati acquistati da Netflix l'anno scorso: quale strategia comunicativa, oggi, garantisce pubblicità gratis meglio della fuffa del politicamente corretto? Se una Casa Editrice annuncia, in pompa magna, che farà una nuova edizione adatta alla sensibilità dei giovani politicamente corretti, si troverà eiettata nei titoli dell'intero globo, senza spendere un solo cent. Nel caso di Agatha Christie, il 1gennaio 2023 è stata la cosiddetta “public domain date”, ovvero, il giorno in cui le opere letterarie che hanno superato determinati limiti temporali diventano di pubblico dominio e possono essere pubblicate liberamente (nel caso dei suoi libri, vale soltanto per gli Usa). Cosa succede quando un gigante dell'editoria come Harper Collins, che detiene tutti i diritti di sfruttamento del catalogo Christie, opera sui libri della famosa giallista facendone dei nuovi adattamenti? Sarebbe interessante scoprirlo: nel frattempo, dato che conosco le leggi del mondo e ve ne farò dono, nuntio vobis che è in scadenza anche Ernest Hemingway, autore del capolavoro intitolato “Il vecchio e il mare”. Non stupirebbe vederlo ristampato con un nuovo titolo, più consono a questa epoca alla deriva: “Il diversamente giovane e la distesa d’acqua salata”.
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