La nostra biblioteca - Scott Turow - Il sospetto - Una donna cade, un'altra le tende la mano

- di: Diego Minuti
 
Quando si pensa a Scott Turow forse lo si immagina quasi fosse una catena di montaggio perfetta, da cui escono romanzi inesorabilmente destinati a diventare dei best sellers. Non è perché Turow scriva bene o perché costruisca trame affascinanti ed avvincenti, ma perché lo scrittore americano sa fondere le due cose in un mix unico. Di recente, in una intervista all'inserto culturale ''La lettura'', del Corriere della Sera, Turow ha spiegato sé stesso e cosa lo spinge a scrivere nel fatto di avere sempre come tema ricorrente, nelle varie declinazioni che ad esso si possono dare, il potere.
''Nei libri finisco sempre in un'aula di tribunale, banco di prova della moralità'', ha detto.
Non gli si può dare torto, a leggere il suo ultimo romando, ''Il sospetto'' (Mondadori - pag.379 - 22,00 euro), in cui, a nostra memoria almeno, il protagonista esce dallo stigma della narrativa di Turow in cui tutto parte e finisce avendo al centro un processo, la giustizia, un contraddittorio, quindi, in fondo, la ricerca della verità che è spesso impresa improba.

La nostra biblioteca - Scott Turow - Il sospetto - Una donna cade, un'altra le tende la mano

''Il sospetto'' parte, come sovente accade nei romanzi di Turow, da una certezza che si sfalda. Come quella di Lucia Gomez, capo della polizia di una città della Kindle County (inesistente, nella realtà, ma che è entrata nel novero dei luoghi di culto dei legal thriller americani, da quando Tuyrow ci ha ambientato alcune delle sue storie più riuscite), vive nella consapevolezza di avere raggiunto quello per cui si è sempre impegnata, credendo che tutti abbiano per lei e per il suo lavoro stima e rispetto. Una donna che ha raccolto una sfida e che, proprio quando ritiene di averla vinta, vede il suo mondo crollarle addosso, sotto i colpi delle false accuse di tre agenti che le imputano un ricatto (sesso in cambio della promozione), Un'accusa che la sconvolge perché mai pensava che avrebbe anche solo lontanamente sfiorarla. Eppure i tre agenti la accusano, facendo di Lucia Gomez un bersaglio sospetti e insinuazioni. Ed è qui che Turow offre la sua bravura, perché non è facile descrivere come il castello delle certezze si possa sbriciolare in poche ore, facendo sprofondare Lucia Gomez nel baratro della paura di potere essere colpita per cose che mai ha fatto o anche solo pensato e cerca disperatamente qualcosa o qualcuno cui aggrapparsi.

E lo trova in Pinky Granum, una investigatrice che lavora per uno studio legale (con una clientela che forse altri avvocati rifiutano) e che per Lucia forse incarna tutto ciò che lei non è mai stata: una donna che, per anni, non ha seguito le regole, anzi le ha stravolte, sia nella sua vita che nei rapporti con gli altri, a cominciare da quelli sentimentali che possono anche apparire controversi o immorali, ma a lei del giudizio degli altri poco interessa. Al punto che fare l'investigatrice è l'ultima occasione che non affogare. Pinky deve anche confrontarsi con l'ingombrante peso di essere la nipote di Sandy Stern (personaggio che Turow ha reso protagonista di alcuni dei suoi romanzi), mitico avvocato, di cui non ha saputo/voluto seguire le orme, ma da cui ha ereditato la capacità di calarsi nei casi e, affidandosi, all'istinto, di arrivare ad una soluzione. Che non è necessariamente la verità.
Se avete un paio di centesimi, scommetteteli sul fatto che ''Il sospetto'' prima o poi arrivi sullo schermo.
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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