Innovazione continua, digitalizzazione a 360 gradi e sostenibilità le tre leve con cui l’Azienda è diventata leader nel settore degli employee benefit. La sfida dell’intelligenza artificiale. A tu per tu con il Ceo di Edenred Italia, Fabrizio Ruggiero.
Fabrizio Ruggiero: Edenred, leader mondiale nelle soluzioni che innovano e semplificano il mondo del lavoro
Il Gruppo Edenred è oggi leader mondiale nel settore degli employee benefit e offre alle aziende soluzioni digitali per migliorare la qualità di vita e il benessere delle persone che svolgono un’attività lavorativa. Dottor Ruggiero, quali sono gli elementi chiave e le scelte strategiche che hanno determinato questo successo? Se dovesse indicare tre aggettivi per descrivere il Gruppo Edenred, quali userebbe?
Innovativa, digitale, sostenibile: questa è per noi Edenred oggi.
Siamo innovativi. Il Gruppo Edenred è da sempre protagonista dell’evoluzione del mondo del lavoro: negli anni ’60 abbiamo dato vita al mercato dei buoni pasto con lo scopo di portare un miglioramento nella vita delle persone. Da quel momento abbiamo continuato ad innovarci per stare al passo con i cambiamenti e anticipare le esigenze delle persone, dentro e fuori il contesto lavorativo. Buono pasto, piattaforme di welfare aziendale fino a strumenti per il coinvolgimento delle persone, sviluppiamo soluzioni orientate al benessere e al ‘work life balance’ e ricerchiamo strumenti per coinvolgere e mantenere alto l’ingaggio delle persone in azienda.
Siamo digitali, oggi lo sono tutte le nostre soluzioni. Siamo partiti rivoluzionando la pausa pranzo: da semplice foglietto di carta, il buono pasto si è trasformato in una card elettronica prima e in un’applicazione fruibile da smartphone poi, diventando così uno strumento totalmente digitale e utilizzabile tramite app. La nostra rivoluzione è iniziata dal buono pasto, per poi evolversi sempre più in soluzioni complete di welfare aziendale ed ‘employee engagement’, capaci di promuovere il benessere in senso ampio. Un importante processo di digitalizzazione che oggi ci permette di offrire una fruizione sempre più semplice e immediata e di rendere accessibili in ogni realtà e per ogni popolazione aziendale strumenti diversi in grado di attrarre, motivare, trattenere i talenti, con impatti positivi sulle loro performance.
Siamo sostenibili e ci impegniamo a valorizzare tutto il nostro ecosistema: le aziende clienti che scelgono le nostre soluzioni, le persone che ogni giorno le utilizzano e tutte le realtà territoriali della nostra rete che permettono di usufruire dei servizi a disposizione.
Come il digitale ha cambiato il welfare aziendale, accelerandone la trasformazione? Come Edenred ha affrontato questa sfida?
Iniziative sociali a opera delle imprese non sono una novità, basti pensare ad Adriano Olivetti, al villaggio costruito per i dipendenti dell’Eni di Enrico Mattei o alla Larderello di Aldo Fascetti. Quello che è cambiato negli anni, evolvendosi, è la capacità delle aziende, non solo multinazionali o di grandi dimensioni, di gestire in autonomia servizi e iniziative offerte, attraverso piani flessibili e adattabili alle diverse esigenze di tutta la popolazione aziendale, dislocate su tutto il territorio nazionale. A garantire l’implementazione di questi strumenti e servizi di welfare aziendale, oltre che l’arrivo di una normativa sempre più flessibile e favorevole, ha contribuito proprio il digitale. Le piattaforme di welfare hanno avuto un ruolo fondamentale nel permettere ad aziende di diverse dimensioni di dotarsi di piani flessibili e personalizzabili in base alle più diverse esigenze, con una capillarità dei servizi sul territorio, accessibili a tutti i dipendenti senza disparità. Le piattaforme digitali consentono una gestione semplificata dei benefit e offrono ai lavoratori un controllo maggiore sulla propria esperienza di lavoro.
Il welfare si inserisce oggi a pieno diritto nella transizione digitale delle aziende, contribuendo alla creazione di un’esperienza migliore e completa dei servizi a disposizione dei dipendenti e nel suo futuro prossimo è chiamato a favorire e rafforzare la relazione tra persona e azienda, nell’era del lavoro a distanza. Il mondo del lavoro, infatti, si è trasformato profondamente e rapidamente negli ultimi anni, soprattutto per l’espansione dello smartworking, che richiede di adottare delle soluzioni che mantengano alto il coinvolgimento dei dipendenti anche a distanza. Le nuove sfide richiedono di tenere conto delle esigenze dei lavoratori e incentivare l’adozione di soluzioni tecnologiche che stimolino il loro coinvolgimento: la mancanza di interazioni quotidiane in presenza e la condivisione degli spazi di lavoro fisico non dovrebbero influire in alcun modo sulla qualità della comunicazione aziendale e sui livelli di employee engagement.
Si parla molto di intelligenza artificiale. Crede che avrà un impatto anche nel vostro settore?
Il tema dell’IA è al centro di numerosi dibattiti: c’è chi ritiene che in futuro sostituirà totalmente alcune professionalità e chi pensa che supporterà le competenze tipicamente umane, ma con maggiore efficienza e produttività. Le organizzazioni si trovano oggi davanti a una sfida, capire come potrebbero cambiare i processi interni e come sfruttare al meglio le potenzialità dell’IA. Siamo convinti che il suo impatto sarà positivo in quanto permetterà alle persone, sostituendo i lavori ripetitivi, di focalizzarsi su attività di valore. Certamente per l’azienda è una trasformazione radicale e percorsi di up-skill e re-skill potrebbero essere una risorsa importante per guidare l’evoluzione e supportare le persone nell’affrontare con maggior consapevolezza e serenità questo processo di digitalizzazione. In Edenred stiamo studiando e valutando il suo utilizzo per rendere ancora più efficienti alcuni nostri processi aziendali. È stato fondato un gruppo di lavoro dedicato, Innovation Lab, che raccoglie spunti ed esigenze dalle varie funzioni aziendali per identificare processi o specifiche attività su cui l’AI può impattare offrendo un contributo in termini di automatismo, riduzione dei tempi o aumento del livello di precisione negli output. Non solo, lo studio e l’applicazione dell’intelligenza artificiale per noi oggi ha come focus il miglioramento dell’esperienza che offriamo agli utilizzatori delle nostre soluzioni, dallo sviluppo di nuove funzionalità all’efficientamento di attività di supporto e assistenza.
Lei ha affermato che il welfare aziendale è uno “strumento di supporto per l’economia ed è in grado di guidare un ciclo di spesa virtuoso del consumatore”. Può entrare nel dettaglio di questa affermazione?
Le soluzioni welfare, e il buono pasto in primis, da un lato stimolano i consumi grazie a un maggior potere d’acquisto per le persone e le famiglie, dall’altro contribuiscono a un’economia del territorio e delle piccole imprese con una rete territoriale di strutture convenzionate.
Come emerge dal nostro Osservatorio Welfare, un dipendente su tre considera il welfare un efficace strumento di integrazione al reddito, a maggior ragione nei periodi di incertezza economica e l’effettivo consumo del credito welfare è cresciuto negli ultimi tre anni fino a raggiungere l’80% nel 2023. Il 55%, inoltre, considera i piani di welfare aziendale come uno strumento efficace di sostegno al potere d’acquisto.
Se indaghiamo sui consumi del credito welfare emergono tra le principali voci di spesa i fringe benefit con il 31,8%, seguita dall’area ricreativa con il 29,5% e dall’istruzione con il 19,6%.
Secondo uno studio elaborato da The European House – Ambrosetti per Edenred Italia, proprio i fringe benefit sono uno strumento chiave per il benessere economico delle famiglie e per la ripresa dei consumi, per i quali nel 2024, proprio grazie alla leva del welfare privato, si stima una crescita dello 0,8% rispetto al 2023.
I fringe benefit si confermano uno strumento fondamentale per il benessere economico in una fase segnata da una forte pressione inflattiva, che ha eroso il reddito disponibile delle famiglie meno abbienti di oltre un terzo nel 2022 e di un ulteriore 4% nel 2023. In tale contesto, i fringe benefit hanno consentito di alleggerire i bilanci famigliari nelle voci di spesa soggette ai maggiori tassi di inflazione: nel 2023, oltre il 76% dei buoni acquisto rimborsati da Edenred è stato utilizzato per l’acquisto di prodotti alimentari (57%) e carburanti (19%), i cui prezzi hanno riportato tassi di inflazione più elevati della media. L’utilizzo dei fringe benefit, al pari di tutte le prestazioni di welfare aziendale, resta uno strumento con ampi margini di crescita e una potenziale capacità di incidere sui redditi delle famiglie.
Negli ultimi anni, dal 2020, nell’ambito del welfare aziendale è cresciuto moltissimo il fringe benefit, spinto dalla normativa che ne ha aumentato gli importi. Qual è oggi la situazione e come vede, nel breve e nel medio periodo, il futuro del fringe benefit?
Negli ultimi anni il governo ha riconosciuto l’importanza del welfare, innalzando più volte la soglia esentasse dei fringe benefit, strumento flessibile che aumenta il potere di acquisto delle persone in tutti gli ambiti della vita quotidiana e si riconferma un alleato contro l’inflazione e il carovita.
Secondo il nostro Osservatorio Welfare, il fringe benefit rimane la voce di spesa prevalente e trasversale alle diverse fasce di età prese in considerazione, soprattutto nella fascia di età sotto i 30 anni (40%). Voce di spesa che invece diminuisce nelle fasce di età più avanzate, in cui contestualmente cresce la voce di spesa dedicata alla previdenza complementare. La Legge di Bilancio 2024 ha stabilito infatti un incremento della soglia esentasse dei Fringe benefit da 258,23 a mille euro per tutti i lavoratori e duemila euro per chi ha figli a carico.
Secondo la ricerca The European House Ambrosetti, i buoni acquisto vengono utilizzati principalmente per le voci di spesa che hanno riportato tassi di inflazione più elevati della media negli ultimi anni: alimentazione, shopping e carburante. È la conferma del riconoscimento dei fringe come sostegno al potere di acquisto di persone e famiglie che, soprattutto negli ultimi anni, hanno indirizzato la relativa spesa sui bisogni primari e indifferibili. È importante che sulla stessa logica si articoli anche il nuovo fondamentale disegno dei fringe benefit nella riforma fiscale, rendendo lo strumento strutturale e adeguandolo in modo efficace al costo della vita.
Quali sono, nel settore, le tendenze del mercato in Italia? Quali sono le vostre previsioni nel breve e nel medio periodo? E qual è la situazione italiana rispetto a quella degli altri grandi Paesi europei?
La normativa sul welfare aziendale in Italia ha avuto importanti evoluzioni, soprattutto con la Legge di Stabilità del 2016, che ha segnato un importante cambio di prospettiva nel Paese. Grazie a questa normativa, unica in Europa per flessibilità e opportunità, è possibile una convergenza di interessi tra l’azienda, le sue persone e in generale il contesto in cui opera. In questa concezione il welfare aziendale è chiamato a lavorare su tre principali aspetti: l’integrazione salariale e il sostegno al reddito delle persone e delle famiglie; la risposta da parte delle aziende, attraverso i flexible benefit, a bisogni diversificati delle persone e alle esigenze di conciliazione vita-lavoro; l’ingaggio e il coinvolgimento dei dipendenti.
Il welfare aziendale diviene così un elemento strutturale nella relazione azienda-dipendente, favorendo un reciproco scambio: l’impresa si prende cura del benessere delle proprie persone, fuori e dentro l’ambito lavorativo; le persone si sentono maggiormente coinvolte, parte dell’organizzazione, si impegnano per il successo dell’azienda.
La rilevanza del welfare aziendale oggi emerge anche dal mercato e i dati evidenziati nel nostro Osservatorio Welfare lo dimostrano: il 42% delle aziende ha adottato un piano di welfare strutturato. La percentuale di coloro che hanno un piano di welfare sale al 53% tra le aziende con oltre mille dipendenti (soprattutto multinazionali), collocate nelle regioni del Nord. Anche tra le Pmi inizia a farsi strada la consapevolezza dei vantaggi di questo strumento, ma con più fatica di diffusione: ad oggi il 56% delle PMI non ha nessuna soluzione di welfare aziendale.
Tra gli strumenti di welfare aziendale continuiamo a rilevare il successo dei fringe benefit, che si confermano uno strumento trasversale per i giovani e le famiglie, seguiti per apprezzamento dai servizi legati al tempo libero, ai viaggi, ma anche al sostegno dei familiari e alla salute.
Parlando di previsioni future crediamo che, mantenendo un quadro normativo semplificato e stabile, il welfare diventi sempre più uno strumento strutturale e diffuso in tutte le realtà aziendali.
Cos’è per Edenred la sostenibilità, intesa a 360 gradi (ambientale, economica e sociale)?
Il ‘purpose’ del Gruppo, il fine ultimo per cui esistiamo come azienda, è descritta in “Enrich connections. For good.” e riflette la volontà di costruire connessioni di valore per migliorare la vita quotidiana dei dipendenti.
Il welfare aziendale è sostenibile per natura. Il nostro impegno è promuovere una cultura del lavoro che ponga al centro il welfare aziendale, impattando il meno possibile sull’ambiente e il territorio.
Cresce l’attenzione dimostrata dalle aziende per i bilanci di sostenibilità, dove le nostre soluzioni si inseriscono. All’interno di ‘Percorsi’, il nostro Bilancio di Sostenibilità, raccontiamo i progetti attivi che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale coerentemente con le tre aree di intervento della strategia – People, Planet e Progress.
Pilastri che riflettono l’attenzione che ogni giorno dedichiamo alle persone, all’ambiente e allo sviluppo di un business responsabile. People, che spiega il nostro impegno nel favorire l’uguaglianza e inclusione di genere nei luoghi di lavoro e nel promuovere iniziative volte a tutelare l’equilibrio tra vita privata e lavorativa. Planet, che riflette il nostro obiettivo di preservare l’ambiente e mitigare i cambiamenti climatici, attraverso la riduzione delle emissioni di CO2e dei nostri uffici. Infine, Progress testimonia l’impegno di Edenred nella creazione di valore in modo responsabile attraverso lo sviluppo di soluzioni che aiutano le aziende clienti a ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti casa-lavoro delle proprie persone, garantendo la sicurezza informatica e la protezione dei dati.