Reuters scende in campo: "Draghi il migliore candidato per una Ue più forte"

- di: Redazione
 
È abbastanza raro che un peso massimo dell'informazione mondiale scenda in campo per "consigliare" il migliore candidato possibile per una carica. Oggi Reuters ha abbandonato questo schema per dire che Mario Draghi è il migliore candidato possibile per aiutare l'Europa a uscire dall'incertezza determinata dall'esito delle elezioni.
In un'analisi a firma Hugo Dixon, si legge in premessa che "se tutti i Paesi obbedissero alle regole internazionali, non ci sarebbe bisogno di blocchi regionali". Ma non è così poiché i più piccoli devono unirsi per proteggersi, soprattutto ora che lo scenario internazionale assiste ad eventi assolutamente straordinari, come la guerra in Ucraina e lo scontro Usa-Cina in materia di sistema di libero scambio globale.
Guardando all'Europa, Dixon dice che le elezioni "hanno rafforzato i partiti nazionalisti e indebolito il presidente francese Emmanuel Macron, il leader europeista più convinto, tanto da indire elezioni parlamentari nazionali".

Reuters scende in campo: "Draghi il migliore candidato per una Ue più forte"

In questo scenario, "i 27 Stati membri dell’UE potrebbero ancora essere in grado di creare un’unione più forte. Se sono seriamente intenzionati a farlo, prenderanno in considerazione l’idea di scegliere Mario Draghi, che ha contribuito a salvare l’euro come presidente della Banca Centrale Europea, a presiedere le loro discussioni".
Ma perché proprio "Super Mario" (lo chiama proprio così)?

Perché di recente Draghi ha "chiesto un 'cambiamento radicale', affermando che 'l'organizzazione, il processo decisionale e il finanziamento dell'Ue sono progettati per 'il mondo di ieri' ".
Dopo avere ricordato l'architettura politico-finanziaria dell'Ue, Dixon afferma, senza alcun tentennamento, che Draghi "potrebbe entrare in gioco" perché "offre un pacchetto unico di esperienza e talento, che potrebbe consentirgli di convincere i 27 Stati a concordare di fare un passo avanti insieme. Il primato di Draghi alla BCE gli dà credibilità finanziaria ed economica. Salvare l’euro è stata un’impresa tecnica e un brillante lavoro di comunicazione quando si è impegnato a fare 'tutto il necessario' per salvare la moneta unica. Ma è stato necessario anche un abile networking dietro le quinte, principalmente con l’allora cancelliere tedesco Angela Merkel, per garantire che la più grande economia della zona euro non mandasse a monte il piano".

A Draghi l'analista di Reuters riconosce di essere "un abile pragmatico, che usa la sua esperienza in molteplici aree per trovare soluzioni a problemi complessi. Sebbene non sia un politico convenzionale, è profondamente attento a ciò che è politicamente possibile. Come primo ministro italiano, Draghi ha svolto un ruolo centrale nella decisione dei paesi sviluppati di congelare i beni russi all'inizio della crisi ucraina. Crede in un’UE forte come parte di una forte alleanza occidentale. In altre parole, è molto più di un economista".

Ma quale potrebbe essere il percorso che Draghi si troverebbe davanti?
"Potrebbe, in teoria - sostiene Dixon -, portare avanti la sua agenda per creare un blocco più unificato partendo dal Consiglio Europeo o dalla Commissione Europea. Ma poiché il compito centrale è quello di mettere d’accordo i leader nazionali, il primo ruolo potrebbe essere più adatto al 76enne". Ma l'analista mantiene un certo senso pratico quando dice che i leader nazionali potrebbero non individuare in Draghi la soluzione: "La mancanza di credenziali elettorali di Draghi – gli elettori ordinari non lo hanno mai scelto per nessuna posizione – potrebbe contare contro di lui, ma potrebbe anche aiutarlo ad attrarre leader di tutto lo spettro politico. I 27 primi ministri e presidenti dell’UE potrebbero alla fine respingere Draghi perché non vogliono centralizzare più potere. Se scegliessero Super Mario, tuttavia, sarebbe un buon segnale che sono pronti a fare tutto il necessario per creare un’UE più forte".
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