Prestiti, i tassi iniziano a calare

- di: Barbara Bizzarri
 

In seguito al primo taglio dei tassi ufficiali deciso dalla Bce, una rilevazione di Segugio.it, relativa a luglio evidenzia un calo dei tassi relativi ai finanziamenti, facilitando per gli italiani il ricorso ai prestiti.
Nel corso del mese in esame, i migliori prestiti personali si sono attestati al 6,53% contro il 7,19% registrato nel corso del secondo trimestre mentre per trovare un livello più basso occorre tornare indietro fino al primo trimestre del 2023: dalle premesse si direbbe che la tendenza alla contrazione dei tassi di interesse sia destinata a rafforzarsi già dal mese in corso, considerato poi che a settembre la Bce dovrebbe tagliare ancora i tassi ufficiali e che il mercato tende a muoversi in anticipo rispetto alle decisioni di politica monetaria.

Prestiti, i tassi iniziano a calare

Il ribasso dei tassi sui prestiti personali, a fronte della sostanziale stazionarietà per quel che concerne la cessione del quinto (a luglio 6,08% per pensionati e 6,09% dipendenti privati, 4,69% per i dipendenti pubblici), porta a ridurre il differenziale tra le due tipologie di finanziamenti. Nel 73,6% dei casi, a richiedere un prestito sono dipendenti con un contratto a tempo indeterminato, nel 5,8% dei casi il contratto è a termine e il 10,9% del mix è rappresentato da lavoratori autonomi.

In base alle stime dell’Osservatorio di Segugio.it, la ragione principale per cui si richiede un prestito è sempre la liquidità (29,3% del totale), che presenta tassi mediamente più elevati rispetto ad altre finalità, ma offre libertà in merito alla destinazione delle somme ottenute. Tuttavia, la quota sul totale è in calo rispetto al secondo trimestre dell’anno (31,2%) e il dato può essere letto alla luce del rialzo che ha interessato altre finalità d’impiego. In primo luogo il prestito per l’acquisto di automobili usate (20,5% delle richieste totali a luglio contro il 18,7% del secondo trimestre).

Il consolidamento invece passa dal 17,4% del periodo aprile-giugno (e addirittura il 19,1% del primo trimestre) al 16,2% di luglio, mentre la ristrutturazione casa sale dal 9,6 al 12%: si tratta di un incremento che potrebbe trovare spiegazione nell’approssimarsi della scadenza, a fine 2024, di alcuni bonus legati ai lavori in casa, come l’Ecobonus che consente di detrarre sostanzialmente due-terzi della somma spesa per lavori di efficientamento energetico degli edifici. Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%. Rientrano nella seconda categoria l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, così come di schermature solari e impianti di climatizzazione dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.

Gli importi medi richiesti salgono per tutte le finalità più gettonate. In particolare, i dati di Segugio.it evidenziano che per le auto usate si passa in media da 18.200 a 18.400 euro, mentre per quelle nuove o usate da 15.800 a 16.200 euro e, quanto alla ristrutturazione, da 12.600 a 12.700 euro.

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