Congresso paralizzato, 750 mila dipendenti a casa e servizi ridotti. Trump alza la posta e parla di tagli permanenti; scuola, parchi, tribunali e viaggi già nel caos.
(Foto: il Congresso degli Stati Uniti).
L’America si è svegliata il 1° ottobre 2025 con la macchina federale parzialmente spenta: alla mezzanotte di Washington (le 06:00 in Italia) è scattato lo shutdown per mancanza di fondi. Il Congresso non ha approvato in tempo le leggi di spesa e la contesa tra repubblicani e democratici ha fatto cadere l’ultima finestra utile. È il primo blocco da quasi sette anni.
Cosa si ferma e cosa resta aperto
La chiusura non è totale, ma molti uffici federali sospendono le attività non essenziali. Restano operativi i servizi di sicurezza nazionale, il controllo del traffico aereo e l’assistenza sanitaria d’emergenza; musei e parchi riducono orari o chiudono; pratiche amministrative e cause davanti ai tribunali dell’immigrazione subiscono rinvii; i passaporti potrebbero accumulare arretrati; la TSA e le dogane lavorano, ma con organici sotto pressione.
Numeri e impatto sull’economia reale
Fino a 750.000 dipendenti federali vengono messi in aspettativa non retribuita ogni giorno, con un costo economico stimato di 400 milioni di dollari quotidiani. Anche chi resta in servizio essenziale lo fa senza stipendio finché non arriverà un accordo. I mercati reagiscono con dollaro più debole e oro in rialzo.
Il braccio di ferro politico
Al centro del contendere c’è il pacchetto per finanziare le agenzie (circa 1,7 trilioni): la minoranza democratica chiede estensioni su sanità, lo stop a tagli a Medicaid e ai media pubblici, e la tutela di alcuni aiuti esteri. I repubblicani puntano a un testo senza queste concessioni. La Casa Bianca alza i toni: il presidente minaccia licenziamenti permanenti oltre i furlough, irrigidendo il negoziato.
Famiglie, imprese e servizi: cosa aspettarsi
Per famiglie e piccole imprese l’effetto si traduce in ritardi su prestiti garantiti, pratiche fiscali e permessi; per i federal workers significa ferie forzate e buste paga rinviate (il back pay arriverà quando lo shutdown sarà archiviato). I viaggiatori devono mettere in conto code e possibili ritardi negli aeroporti; alcuni parchi nazionali possono chiudere senza servizi essenziali.
Scuola e università
Nel comparto istruzione l’effetto è immediato: sospese gran parte delle attività del Dipartimento, con l’87% del personale in furlough; continuano le erogazioni di Pell Grants e dei prestiti agli studenti, ma con organici ridotti e tempi più lunghi; le indagini per diritti civili si fermano e le nuove grant sono congelate.
Quanto può durare
L’ultimo shutdown arrivò a 35 giorni: oggi il contesto è più polarizzato e il rischio di una crisi prolungata è concreto. Nelle prossime ore si capirà se prevarrà una soluzione ponte o un negoziato più ampio sulle priorità di spesa e sanità.