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Le Inchieste di Italia Informa / PNRR: sprechi e ritardi nel piano da 194 miliardi

- di: Bruno Coletta
 
Le Inchieste di Italia Informa / PNRR: sprechi e ritardi nel piano da 194 miliardi

A meno di due anni dalla scadenza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Italia ha speso solo il 30% dei fondi disponibili. Tra inefficienze, governance debole e progetti a rischio, il Paese rischia di perdere un’occasione storica per rilanciarsi.

(Foto: una riunione della cabina di regia per l'attuazione del PNRR).
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Un piano ambizioso, ma l’attuazione è in ritardo
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta per l’Italia un’opportunità senza precedenti: 194,4 miliardi di euro da investire entro il 2026 per modernizzare il Paese, sostenere la transizione ecologica e digitale, e rafforzare la coesione sociale. Tuttavia, al 30 settembre 2024, risultano spesi solo 57,7 miliardi di euro, pari al 29,6% del totale disponibile. 
Nonostante l’attivazione di quasi 270.000 progetti e l’impegno del 95% delle risorse, la spesa effettiva è ben al di sotto delle aspettative. Questo divario tra fondi impegnati e spesi evidenzia problemi strutturali nell’attuazione del piano.
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Sprechi e inefficienze: il caso dei “1000 esperti”
Uno degli esempi più emblematici delle criticità del PNRR è il progetto “1000 esperti”, lanciato nel 2021 per supportare le amministrazioni locali nella gestione dei fondi. Nonostante l’investimento significativo, molti di questi professionisti sono rimasti inattivi o sottoutilizzati, diventando simbolo di spreco e inefficienza. 
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Missioni in ritardo: sanità, inclusione e lavoro
Le sei missioni del PNRR mostrano avanzamenti disomogenei. Mentre la Missione 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile) ha raggiunto l’87% della spesa prevista, altre aree sono in forte ritardo:
Missione 5 (Inclusione e coesione): solo il 27% delle risorse spese rispetto alle previsioni. 
Missione 6 (Salute): tra le più esposte al rischio di rinvii e ridimensionamenti, con un utilizzo dei fondi del 27%.  
Questi ritardi compromettono la realizzazione di riforme strutturali cruciali per il Paese.
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Governance frammentata e carenze amministrative
La gestione del PNRR è ostacolata da una governance frammentata e da carenze nelle capacità amministrative, soprattutto a livello locale. La Corte dei Conti ha evidenziato ritardi nell’attuazione di alcuni progetti e problematiche nella rendicontazione delle spese. 
La mancanza di personale qualificato e l’aggiornamento irregolare dei dati sulla piattaforma ReGiS complicano ulteriormente la gestione delle risorse. 
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Reazioni politiche e prospettive future
Di fronte ai ritardi, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha richiesto una proroga fino al 2027 per completare alcune misure. L’opposizione ha criticato la gestione del piano, chiedendo chiarimenti in Parlamento. 
Nonostante le difficoltà, il governo sottolinea i progressi compiuti e l’impegno a raggiungere gli obiettivi previsti. Tuttavia, con il 70% dei fondi ancora da spendere e meno di due anni alla scadenza, l’Italia deve accelerare significativamente per evitare di perdere un’occasione storica di rilancio.


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