Under 35, laureato, maschio, del Sud: ecco il ritratto del pirata da tv. Come lui 4 italiani su 10

- di: Barbara Bizzarri
 

Nel 2023 il 39% degli adulti italiani ha commesso nel 2023 almeno un atto di pirateria, fruendo illecitamente di film, serie, fiction, programmi o sport live: parla chiaro l’indagine realizzata da Ipsos sulla pirateria audiovisiva in Italia nel 2023 per conto di Fapav,   comunque di 3 punti percentuali inferiore rispetto all'anno precedente.

Under 35, laureato, maschio, del Sud: ecco il ritratto del pirata da tv. Come lui 4 italiani su 10

In totale si stimano circa 319 milioni di atti di pirateria contro i 345 milioni del 2022. I pirati sono più concentrati tra gli under 35, prevalentemente occupati, possiedono un livello di istruzione più alto rispetto alla media della popolazione italiana e sono geograficamente più concentrati al sud e nelle isole. Di converso, cala l'incidenza della pirateria tra gli adolescenti (45% contro il 47% del 2022 e il 51% del 2021) e diminuiscono anche gli atti complessivi di pirateria (20,7 milioni) segnando un -14% rispetto al 2022. Tra i contenuti resistono i film (34%), mentre scende tra i più giovani l'interesse a piratare contenuti legati allo sport live e alle serie tv e fiction. Tra i contenuti più piratati ci sono i film, scende la visione illecita di serie tv/fiction con un -14% rispetto al 2022. Per quanto riguarda lo sport live, a fronte di un'incidenza della pirateria stabile, gli atti crescono rispetto al 2021, ma diminuiscono rispetto al 2022, superando i 36 milioni.

I danni tuttavia restano ingenti: nel 2023 sono state stimate 11,4 milioni di fruizioni (+0,4 mln rispetto al 2021) per 285 milioni di euro persi. Tra le diverse tipologie è la pirateria digitale la principale modalità di fruizione dei contenuti piratati (37%) ma, rispetto al 2022, è l'unica che scende leggermente (era 40% nel 2021 e 39% nel 2022). Pirateria indiretta e pirateria fisica restano stabili rispettivamente al 12% e al 9%. Le Iptv (Internet Protocol Television) illecite rappresentano una delle forme preferite da circa 11,8 milioni di italiani per accedere almeno una volta ai contenuti pirata, seguono lo streaming con il 18% e il download con il 15%. Il 79% degli italiani è consapevole che la pirateria audiovisiva è un reato: in particolare, il 47% degli italiani non è perfettamente consapevole della gravità del fenomeno e degli impatti che questa pratica provoca ad esempio sul mercato del lavoro o sul depauperamento della creatività e del talento, linfa vitale per l'industria audiovisiva e culturale italiana.  La pirateria audiovisiva di film, serie/fiction e sport live causa una perdita di fatturato per l'economia italiana pari a circa 2 miliardi di euro ed implica una perdita di Pil di circa 821 milioni di euro e una contrazione dei posti di lavoro pari a circa 11.200 unità. Per quanto riguarda le industrie dei contenuti audiovisivi la stima del danno economico potenziale ammonta a circa 767 milioni di euro (+14% rispetto al 2021).

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