Pensioni, cresce la spesa. Fava (Inps): "Bisogna aumentare gli occupati"
- di: Redazione
Nel 2023 la spesa pensionistica in Italia è cresciuta rispetto al 2022 del 7,4% attestandosi al 15,3% del Pil, uno dei più elevati d'Europa. Negli ultimi 5 anni è passata da 268 a 319 miliardi di euro, una crescita di quasi il 19%. Che il quadro della previdenza non sia roseo, è cosa nota. E il presidente dell'Inps, Gabriele Fava, durante un’audizione in parlamento, non ha certo aiutato a immaginare una prospettiva rosea.
E non poteva fare diversamente, basandosi, come ha fatto, sui dati della Ragioneria Generale dello Stato; dati che, inoltre, spiegano che nel biennio 2023-2024 la spesa in rapporto al Pil "aumenta significativamente portandosi sopra il 16%", mentre negli anni successivi sarà stabile fino al 2026.
Servono più soldi, in parole povere, per garantire le pensioni. E si deve rimanere a lavorare per più tempo.
Pensioni, cresce la spesa. Fava (Inps): "Bisogna aumentare gli occupati"
Il presidente dell’Inps ha usato un elegante giro di parole, ma il concetto è chiaro. "L'equilibrio del sistema previdenziale" - ha affermato - "dipende non solo dalla gestione delle uscite, ma anche dalla capacità di sostenere il flusso delle entrate, principalmente derivanti dai contributi versati dai lavoratori e dalle Imprese. Pertanto, per garantire un sistema previdenziale sostenibile, è essenziale agire sul lato delle entrate, utilizzando diverse leve che possano aumentare il numero di lavoratori occupati e migliorare la qualità dell'occupazione, con conseguenti effetti positivi sui salari".
Dunque, "occorre promuovere politiche attive che favoriscano la partecipazione al mercato del lavoro", come misure di conciliazione dei tempi vita-lavoro, che facilitino l'ingresso e la permanenza delle donne. Inoltre, è "cruciale ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dal mercato e quelle possedute dai lavoratori". Questo può essere fatto "rafforzando l'interazione tra il sistema formativo e le imprese, promuovendo percorsi di formazione continua e investendo in programmi che mantengano aggiornate le competenze professionali, per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione". Utili per incrementare la base contributiva sono le misure "volte a perseguire il prolungamento della vita lavorativa attraverso incentivi alla permanenza nel mercato del lavoro. Non trascurabile è il contributo al miglioramento della sostenibilità del sistema che può derivare dall'incremento della produttività e della crescita economica attraverso il potenziamento degli investimenti. Infine, come osservato anche dalla Corte dei Conti, è fondamentale che le regole di accesso al sistema siano certe e stabili: il susseguirsi di interventi temporanei mina la solidità del sistema".
Bisogna poi "incrementare la partecipazione al mercato del lavoro", specialmente per le donne ed i giovani: "Un aumento del tasso di partecipazione delle donne e dei giovani (soprattutto NEET) potrebbe mitigare le note tendenze demografiche sfavorevoli".