Questo testo è una sintesi di un editoriale dell’IBL – Idee per il libero mercato. Gli
autori dell’IBL descrivono una patrimoniale mascherata che non passa da un’imposta formale,
ma da restrizioni che riducono il valore e l’uso della proprietà privata.
Lo afferma IBL: lo Stato può colpire la casa in due modi, con tasse esplicite oppure con
norme che limitano l’uso del bene. In questo secondo caso, puntualizza IBL, il prelievo
non è dichiarato ma produce effetti identici.
Evidenzia l’Istituto Bruno Leoni che le imposte tradizionali hanno almeno un pregio:
“si vedono”. Le restrizioni, invece, operano nell’ombra e colpiscono senza un confronto
trasparente su quanto e perché si paga.
Affitti brevi: il cuore della tassa invisibile
Secondo l’IBL – Idee per il libero mercato, le norme sugli affitti brevi sono l’esempio più
chiaro di questa logica. Gli autori dell’IBL sottolineano che l’effetto reale dei divieti non è
proteggere il mercato, ma comprimere una domanda legittima.
Puntualizza IBL che nei periodi di alta richiesta il meccanismo diventa
“infernale”: l’offerta non può reagire, i prezzi salgono e il mercato si irrigidisce.
Il cuore dell’analisi dell’IBL è netto: se una norma riduce il valore d’uso di un immobile,
riduce anche il suo valore economico. Questa perdita, evidenzia l’Istituto Bruno Leoni, è
“un costo imposto dall’alto”, quindi un vero e proprio prelievo.
Venezia, un caso emblematico
L’IBL porta l’esempio di Venezia, dove il conflitto tra regolazione e proprietà è esploso.
Gli autori dell’IBL ricordano che la sospensione dei regolamenti più restrittivi è arrivata
solo grazie a una mobilitazione pubblica e organizzata dei proprietari.
Qui la lezione è chiara, afferma IBL: la difesa della proprietà funziona quando è
politica, esplicita e argomentata, non quando si affida a scorciatoie giudiziarie.
La conclusione dell’IBL
Lo afferma IBL senza ambiguità: regole che limitano l’uso della proprietà, anche in assenza
di danni a terzi, sono equivalenti a una tassa. Cambia il nome, non l’effetto.
Evidenzia l’Istituto Bruno Leoni che non serve una patrimoniale dichiarata per colpire la
ricchezza immobiliare: basta erodere, norma dopo norma, la libertà di utilizzo. Il risultato è
“una patrimoniale che non dice il suo nome”.