FOTO: Francesco Londonio, Pastore che beve, pastora con cesto di uova, asino, pecore e capre, seconda metà del XVIII secolo, Olio su tela, 63.5 x 46 cm, Milano, Castello Sforzesco, Pinacoteca
A Milano Francesco Londonio e la tradizione dei presepi
La tradizione del presepe su carta si racconta al Museo Diocesano Carlo Maria Martini. Fino al 28 gennaio una mostra dal titolo Francesco Londonio e la tradizione dei presepi su carta ripercorre la storia di questa particolare forma d’arte attraverso grafiche e dipinti del pittore settecentesco, oltre al suo capolavoro, il Presepe del Gernetto, esposto per la prima volta dopo il restauro.
La rassegna celebra due nascite: quella del Presepe, avvenuta per opera di San Francesco d’Assisi nel 1223, e quella di Francesco Londonio, avvenuta nel 1723.
I visitatori apprezzeranno una quarantina di lavori e un nucleo di Londonio, la cui attività pittorica e grafica è interamente dedicata al mondo pastorale.
Dai modelli realizzati da questo artista prende avvio una tradizione di presepi da ritagliare, documentata dalle opere della Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, che ne confermano il perdurare della fortuna, dal Settecento agli inizi del XX secolo. Gli esemplari più antichi, incisi all’acquaforte e colorati a mano, sono legati alla produzione degli editori Remondini.
L’iniziativa si completa con la grande teca che ospita il Presepe del Gernetto, che deve il nome alla villa Gernetto a Lesmo, in Brianza, per la quale fu realizzato intorno al 1760-70. Si compone di circa 60 figure dipinte a tempera su carta e cartoncino sagomati.
Gallarate celebra Dadamaino
A vent’anni dalla scomparsa di Dadamaino (Edoarda Emilia Maino, 1930-2004), una delle maggiori protagoniste dell’avanguardia del secondo Novecento, il MA*GA di Gallarate (Varese) ospita fino al 7 aprile una retrospettiva a cura di Flaminio Gualdoni.
La prima sezione della mostra mette in dialogo la serie dei Volumi, realizzata tra il 1958 e il 1960, e quella dei Volumi a moduli sfasati, con le opere della collezione del MA*GA di Lucio Fontana, Enrico Castellani, Piero Manzoni, Giovanni Anceschi, Davide Boriani, solo per citarne alcuni.
realizzata in collaborazione con l’Archivio Dadamaino, con il supporto di Galleria Arte Martinelli.
L’iniziativa al MA*GA segue lo sviluppo cronologico della ricerca di Dadamaino con il ciclo sul quale l’artista si concentra tra il 1963 e il 1965: si tratta degli oggetti e dei disegni ottico cinetici frutto degli incontri con gli artisti del GRAV (Groupe de Recherche d’Art Visuel) di François Morellet.
Per l’occasione sarà riproposto al pubblico, dopo il restauro, l’ambiente Spazio elastico di Gianni Colombo del 1967, parte della collezione permanente.
Il percorso sfocia poi negli anni della maturità, con l’installazione di carte di vario formato dal titolo I fatti della vita, per completarsi con la gigantesca opera lunga trenta metri, Il movimento delle cose.
Roma riscopre la Colonna Traiana
Il 12 maggio del 113 d.C., 1910 anni fa, veniva inaugurata la Colonna di Traiano, monumento che svetta oggi nel cuore di Roma, porta d’ingresso al Parco archeologico del Colosseo.
Costruita dal geniale e innovativo architetto e ingegnere di origine siriana Apollodoro di Damasco, su richiesta dell'imperatore Traiano, la Colonna traiana non è solo una preziosa cronaca visiva della guerra dacico-romana. Testimonia ancora oggi una sfida per l’ingegno umano. L’estrazione del marmo dalla cava di Carrara, il trasporto via terra, via mare e via fiume, la lavorazione e posa in opera nel cantiere del Foro di Traiano costituiscono, infatti tappe sorprendenti di un processo ingegneristico e tecnologico ancora oggi fonte di stupore.
Dal 22 dicembre al 30 aprile la mostra “La Colonna Traiana. Il racconto di un simbolo”, organizzata e promossa dal Parco archeologico del Colosseo e dal Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza si potrà visitare al secondo ordine del Colosseo.
Il percorso propone con una nuova chiave di lettura le vicende della costruzione e della fortuna della Colonna, presentando i principali strumenti antichi adoperati per l’estrazione dei blocchi di marmo, per il trasporto e la messa in opera, assieme ai modelli ricostruttivi delle macchine da cantiere dell’epoca realizzati da Claudio Capotondi.
Video e proiezioni su schermo realizzati dal Museo Galileo offriranno un racconto più didattico oltre che una più chiara comprensione degli oggetti esposti in mostra.
A Napoli un nuovo percorso dedicato al Novecento
Oltre 40 opere, dal dopoguerra al contemporaneo, scandiscono il rinnovato percorso espositivo di Intesa Sanpaolo legato alle opere del Novecento, a cura di Luca Massimo Barbero.
Dal 21 dicembre le Gallerie d’Italia aprono Vitalità del Tempo, un viaggio in grado di evidenziare la ricchezza di una raccolta in continua evoluzione, formatasi nel tempo grazie al confluire di opere appartenute alle banche incorporate nel Gruppo, ma anche a importanti donazioni.
Introdotto dal neon di Bruce Nauman, questo nuovo itinerario parte dal monocromo come tema fondamentale degli anni Cinquanta e dall’Informale, passando all’immaginario Pop italiano, per approdare all’Arte Povera e contemporanea. Nel corridoio del secondo piano vengono esposte una serie di opere rappresentative di diverse tendenze di ricerca legate al colore, al racconto letterario e alle personalità storiche rivisitate in chiave moderna, fino ad arrivare ai nuovi artisti concettuali.
Tra i maestri in mostra Lucio Fontana, Piero Manzoni, Alberto Burri, Bice Lazzari, Titina Maselli, Carol Rama, Alighiero Boetti.