FOTO (Cropped): Giuseppe De Nittis, Leontine in barca, 1874, olio su tavola, 25 x 60 cm. Collezione privata
A Roma l’universo onirico di Dalí
I mondi onirici di Salvador Dalí conquistano Roma. Accade dal 25 gennaio quando
al Museo Storico della Fanteria dell’Esercito Italiano sarà possibile visitare la mostra “Salvador Dalì, tra arte e mito”, un percorso dedicato al grande maestro del Surrealismo, organizzato da Navigare e a cura di Vincenzo Sanfo, con il supporto di un comitato internazionale. Il percorso, che gode del patrocino della Regione Lazio, di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura Italia e di Oficina Cultural de la Embajada de España, accompagna il pubblico tra 80 opere, provenienti da collezioni private di Belgio e Italia, del grande artista che ha trasformato il subconscio in espressione artistica. Non mancano i disegni, le sculture, le ceramiche, e ancora incisioni, litografie, documenti, libri e fotografie che conducono il pubblico a immergersi in un universo libero dalla rigidità delle regole, dove la realtà ha la forma dei sogni.
A Milano George Hoyningen-Huene
A Palazzo Reale oltre 100 scatti raccontano lo stile del fotografo russo George Hoyningen-Huene.
Dal 21 gennaio al 18 maggio la mostra “George Hoyningen-Huene. Glamour e avanguardia”, promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e CMSCultura in collaborazione con l’Archivio George Hoyningen-Huene (Stoccolma, Svezia), con il patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Institut Français Milano, celebra uno dei pionieri della fotografia di moda, a 125 anni dalla nascita.
Curata da Susanna Brown, l’esposizione – prima assoluta in Italia – attraversa dieci sezioni abbracciando stampe al platino che esaltano lo stile elegante e sobrio del fotografo fortemente influenzato dall’arte classica e dal Surrealismo.
In mostra il pubblico è invitato a ripercorrere tematicamente la carriera di George Hoyningen-Huene che, dopo la rivoluzione d’ottobre, lasciò la Russia per scappare con la famiglia a Londra, prima di trasferirsi nel 1920 a Parigi, dove entrò a far parte della cerchia ristretta di Man Ray e di artisti surrealisti come Salvador Dalì, Lee Miller, Pablo Picasso, Paul Eluard e Jean Cocteau.
Definito da Richard Avedon "un genio, il maestro di tutti noi", grazie alle sue sorprendenti composizioni fotografiche, negli anni ‘20 e ‘30 fu tra i primi a saper catturare lo stile delle case di moda haute couture di Parigi, da Chanel a Schiaparelli, imponendosi come uno degli autori di punta del panorama del tempo.
La Belle Époque va in scena a Brescia
Ci sono dipinti celebri, come il Ritratto di Miss Bell di Giovanni Boldini, Accanto al laghetto dei giardini del Lussemburgo di Giuseppe De Nittis, Al Café Nouvelle Athènes di Federico Zandomeneghi. E c’è una selezione di elegantissimi abiti femminili realizzati nelle Maison di Haute Couture più raffinate, manifesti coloratissimi che pubblicizzavano i locali alla moda, cabaret, café chantant. E poi vetri artistici dai decori ispirati alla natura, impreziositi da smalti, dorature e incisioni, realizzati da Emile Gallé e dai fratelli Daum per arredare le case della ricca borghesia.
C’è tanto nell’imperdibile mostra dedicata alla Belle Époque, curata da Francesca Dini e Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, con il patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia e della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, ospitata a Palazzo Martinengo dal 25 gennaio al 15 giugno.
In mostra il pubblico si ritroverà tra le brulicanti piazze parigine, i lunghissimi boulevard, gli eleganti interni borghesi, gli affollati caffè e i teatri, spinti dalle raffinate figure di questi cantori della vita moderna.
Padova omaggia Silvana Weiller Romanin Jacur
Padova celebra Silvana Weiller Romanin Jacur con una grande retrospettiva a cura di Galvan e Vanzelli al Centro Culturale Altinate San Gaetano. Fino al 2 marzo la mostra presenta oltre 100 opere che raccontano la sua produzione artistica, dalla cultura ebraica rielaborata in modo fiabesco e ironico, alle vedute di Padova e a paesaggi naturali. Dalla pittura figurativa all'astrazione, la carriera di questa figura di spicco della cultura padovana, che ha saputo coniugare una profonda conoscenza della storia dell'arte con una sensibilità personale unica, ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano.