La Lombardia accelera sul fronte della sicurezza pubblica e annuncia una stretta sui cani ritenuti potenzialmente pericolosi. La giunta regionale sta lavorando a una proposta di legge che prevede l’introduzione di un patentino obbligatorio per i proprietari di alcune razze canine considerate a rischio, un provvedimento che promette di riaccendere il dibattito tra animalisti, esperti di comportamento animale e cittadini preoccupati per l’incolumità pubblica.
Lombardia, verso il patentino obbligatorio per i cani pericolosi
La proposta, secondo fonti interne all’assessorato alla Sanità, punta a regolamentare la gestione di cani che negli ultimi anni sono stati al centro di episodi di aggressione, talvolta con esiti gravi. Il documento attualmente in discussione prevede un percorso formativo obbligatorio, con un esame finale per ottenere l’autorizzazione a possedere questi animali. Chi non rispetterà la normativa rischierà multe salate e, nei casi più gravi, la confisca del cane.
Le razze sotto osservazione
L’elenco delle razze inserite nella bozza di legge regionale segue le indicazioni del Ministero della Salute e si ispira a modelli adottati in altri Paesi europei. Tra le razze per cui sarà necessario ottenere il patentino figurano Pitbull Terrier, Rottweiler, Dogo Argentino, Mastino Napoletano, American Staffordshire Terrier, Dobermann, Fila Brasileiro, Tosa Inu, Cane Corso.
L'elenco potrebbe ampliarsi con ulteriori razze sulla base di nuove valutazioni veterinarie e statistiche sugli episodi di aggressività registrati negli ultimi anni.
Cosa prevede il patentino: obblighi e sanzioni
Il percorso per ottenere il patentino obbligatorio comprenderà corsi di formazione obbligatori, gestiti da educatori cinofili certificati e veterinari comportamentalisti, incentrati su gestione, socializzazione e prevenzione di comportamenti aggressivi.
Previsto un test finale, che valuterà la capacità del proprietario di gestire situazioni critiche e la conoscenza della normativa vigente.
Obbligo di assicurazione, con la stipula di una polizza di responsabilità civile per eventuali danni a terzi.
Registrazione in un’anagrafe speciale, che permetterà di monitorare i cani considerati a rischio e facilitare interventi rapidi in caso di necessità.
Chi non si adeguerà alle nuove disposizioni rischierà sanzioni fino a 3.000 euro, oltre al sequestro dell'animale in casi di reiterate infrazioni.
Sicurezza o discriminazione? Le reazioni alla proposta
L’iniziativa della Regione Lombardia ha immediatamente sollevato un'ondata di reazioni. Da una parte, i favorevoli al provvedimento vedono nella misura uno strumento necessario per garantire la sicurezza nelle città e prevenire incidenti sempre più frequenti. "Non è una criminalizzazione delle razze, ma una misura di buonsenso per assicurarsi che i proprietari siano consapevoli delle responsabilità che derivano dal possedere un cane di grossa taglia o di indole forte," ha dichiarato un esponente della giunta regionale.
Dall’altra parte, le associazioni animaliste e alcuni esperti di comportamento canino contestano l’efficacia della misura, definendola stigmatizzante e inefficace. “Non esistono razze pericolose, ma solo cani mal gestiti,” sostiene un portavoce dell'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), sottolineando come il problema sia spesso legato alla scarsa formazione dei proprietari e non alla genetica dell’animale. Inoltre, viene sollevata la questione del possibile abbandono di massa di questi cani, qualora il patentino diventasse obbligatorio e troppo oneroso da ottenere.
Il modello internazionale e gli scenari futuri
L’idea di regolamentare il possesso di determinate razze canine non è nuova a livello internazionale. Paesi come la Germania e la Francia hanno introdotto normative simili, con l’obiettivo di ridurre il numero di episodi di aggressione. In alcuni casi, i risultati sono stati positivi, con una maggiore consapevolezza tra i proprietari e una diminuzione degli incidenti. Tuttavia, i critici sottolineano come in altri contesti, la legislazione restrittiva abbia solo incentivato il commercio illegale e l’acquisto irresponsabile di cuccioli, senza risolvere il problema alla radice.
La Lombardia si prepara dunque a una stretta normativa che, se approvata, potrebbe fare da apripista per altre regioni italiane. Il dibattito rimane acceso: da un lato l’esigenza di tutelare la sicurezza pubblica, dall’altro la necessità di non cadere in generalizzazioni che rischiano di penalizzare gli amanti di determinate razze canine.
Il progetto di legge è attualmente in fase di discussione e sarà sottoposto a ulteriori revisioni nelle prossime settimane. Nel frattempo, il consiglio ai proprietari di cani di razze potenzialmente interessate è di monitorare con attenzione gli sviluppi normativi e, se necessario, iniziare a informarsi sui corsi di formazione già disponibili sul territorio.