Moody's elogia Draghi, ma abbassa le previsioni per il 2021 dell'Italia

Per dirla come Adriano Celentano, l'agenzia di rating Moody's ha riservato all'Italia una carezza, ma racchiusa in un pugno. La carezza è quella che Moody's ha fatto a Mario Draghi, presidente del consiglio da pochi giorni e già oggetto di numerosi apprezzamenti da oltre confine, il cui nome garantisce che la pioggia di miliardi (209) che arriveranno in Italia dalla prossima estate fino al 2006 saranno utilizzati in maniera efficace e tempestiva.

Un'apertura di credito meno scontata di quello che possa apparire (avrebbe sorpreso il contrario, cioè una bocciatura ancor prima di cominciare a lavorare sul piano e sui criteri di attuazione) perché certifica che sul nome di Mario Draghi, visto anche il suo passato onusto di riconoscimenti e plauso, c'è un giudizio positivo unanime e che, quindi, l'operato del governo, in merito alle scadenze del Recovery fund, saranno onorate, con programmi di puntuale esecuzione.

Moodys, nel suo rapporto sulle economie del G20, va anche oltre sostenendo che un assennato utilizzo dei fondi in arrivo dall'Europa potrebbe "rafforzare le prospettive di crescita del paese se diretti e utilizzati efficacemente per infrastrutture pubbliche e altre spese a favore della crescita. L'inaugurazione di un governo trasversale di larghe intese del primo ministro Mario Draghi aumenta la probabilità che ciò accada". Ma l'agenzia non vede solo rosa nel futuro dell'Italia, dal momento che ha tagliato, ed anche di parecchio, le previsioni di crescita del Pil italiano per il 2021, passando da +5,6% a +3,7%, quindi con un -1,9% rispetto alle stime dello scorso novembre, conseguenza delle limitazioni alla mobilità e alle attività economiche ancora in vigore a causa della pandemia. Una ventata sebbene lieve di ottimismo si manifesta comunque nelle previsioni relative al 2020, che, per quanto riguarda l'Italia, dovrebbero registrare una crescita del 4,1%, contro il +3,5% che era stato ipotizzato alla fine del 2020.