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Missili su Kiev e diplomazia a Roma: la guerra continua, ma l’Europa rilancia la ricostruzione

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Missili su Kiev e diplomazia a Roma: la guerra continua, ma l’Europa rilancia la ricostruzione

Per la seconda notte consecutiva, la capitale ucraina è stata colpita da una serie di attacchi missilistici lanciati dalla Russia. I bombardamenti hanno causato la morte di due persone e il ferimento di almeno tredici civili, provocando danni diffusi in diversi quartieri di Kiev. La nuova escalation russa conferma l’andamento sempre più aggressivo della guerra, che colpisce ormai in modo sistematico le infrastrutture civili. Tra le zone più danneggiate ci sono edifici residenziali, strutture sanitarie e linee elettriche, con gravi disagi per la popolazione.

Missili su Kiev e diplomazia a Roma: la guerra continua, ma l’Europa rilancia la ricostruzione

A fronte di una guerra che continua a infliggere ferite profonde al tessuto urbano e sociale dell’Ucraina, Roma diventa oggi il centro della risposta politica e diplomatica occidentale. Nella capitale italiana si apre la Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina, con la partecipazione di 15 capi di Stato e di governo, 2.000 imprenditori e circa 4.000 partecipanti da tutto il mondo. Il vertice rappresenta non solo un’opportunità per fare il punto sugli aiuti economici, ma anche un segnale politico forte a sostegno della sovranità ucraina. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dato avvio ai lavori ribadendo l’impegno italiano a favore della pace attraverso la ricostruzione.

Zelensky a Roma, al fianco dell’Europa
Tra gli ospiti più attesi c’è Volodymyr Zelensky, che ha incontrato le autorità italiane e ha preso parte alla sessione plenaria della conferenza. Al suo fianco, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier polacco Donald Tusk e il leader tedesco Friedrich Merz. Il fronte europeo, sebbene diviso su alcune questioni interne, si presenta compatto nel sostenere Kiev, con l’obiettivo di rilanciare il percorso di adesione dell’Ucraina all’Unione e offrire garanzie politiche, militari ed economiche durature.

Mattarella conferma l’impegno italiano
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accolto Zelensky al Quirinale, riaffermando che l’Italia continuerà a fornire "pieno sostegno" all’Ucraina in ogni sede internazionale. In un clima di intensa solidarietà, Mattarella ha ricordato il valore del diritto internazionale e la necessità di non abbassare la guardia di fronte a una guerra che rischia di diventare strutturale. L’intervento del capo dello Stato ha contribuito a rafforzare il messaggio politico dell’Italia: nessun cedimento di fronte all’aggressione russa, ma uno sforzo concreto verso la ricostruzione.

Trump sblocca la fornitura di armi

Nel contesto internazionale, si registra un cambio di passo significativo da parte degli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump ha annunciato la ripresa delle forniture militari a Kiev, bloccate per alcune settimane in attesa di valutazioni strategiche. La decisione rompe l’ambiguità mostrata in precedenza dalla Casa Bianca e rilancia l’asse transatlantico nel sostegno attivo alla resistenza ucraina. Trump ha dichiarato che “la libertà dell’Ucraina è una questione globale” e che gli Stati Uniti “non resteranno a guardare mentre Mosca distrugge una nazione libera”. Il suo annuncio ha trovato immediata eco nelle capitali europee, dove si attendeva un segnale chiaro dalla prima potenza mondiale.

Una sfida che unisce guerra e speranza

Il contrasto tra le esplosioni notturne che devastano Kiev e l’apertura della conferenza romana non potrebbe essere più drammatico. Ma proprio in questa contraddizione si annida la chiave del futuro: mentre la guerra continua a infliggere sofferenza e morte, la comunità internazionale si riunisce per gettare le basi di una rinascita. La posta in gioco non è solo la sopravvivenza dell’Ucraina, ma la capacità dell’Europa e dell’Occidente di difendere un ordine basato sul diritto, sulla cooperazione e sulla libertà.

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