Finisce in tribunale il 'no' della Metro di Parigi ad un manifesto a favore degli ostaggi israeliani

- di: Redazione
 
In un clima avvelenato dal moltiplicarsi in Francia di episodi di antisemitismo, l'associazione Tous 7 Octobre ha presentato una denuncia a Parigi accusando di discriminazione l'agenzia pubblicitaria Mediatransports, che si occupa della pubblicità nella metro della capitale. A Mediatransports l'associazione contesta di avere rifiutato di organizzare, nella metropolitana di Parigi, una campagna a sostegno degli ostaggi israeliani ancora in mano ad Hamas.

Finisce in tribunale il 'no' della Metro di Parigi ad un manifesto a favore degli ostaggi israeliani

L'associazione ha spiegato di aver contattato Mediatransports, la principale autorità francese dei trasporti pubblici, all'inizio di settembre per acquistare, negli spazi appositi nella metropolitana di Parigi, "una decina di schermi digitali per trasmettere i volti dei 101 ostaggi" ancora detenuti a Gaza. Solo che Mediatransports si è rifiutata di trasmettere le immagini di 99 dei 101 ostaggi, invocando il ''principio di neutralità'' e spiegando che poteva esporre solo quelle di ostaggi francesi. Tuttavia, l'associazione ricorda di rappresentare ''tutti gli ostaggi detenuti da Hamas'', qualunque sia la loro nazionalità. Da qui l'accusa Mediatransport di discriminazione.

"La diffusione delle immagini rappresentava un rischio troppo grande di disturbare l'ordine pubblico nell'attuale contesto geopolitico nazionale e internazionale", ha spiegato Mediatransports . "Per questo motivo abbiamo segnalato all'associazione che avrebbero potuto essere trasmesse solo immagini riguardanti ostaggi francesi"
, ha aggiunto l'agenzia.

Per l'associazione Tous 7 Octobre il ''principio di neutralità'' è ''una cortina di fumo'', ricordando che, non appartenendo la società al servizio pubblico, non è tenuta a rispettarlo, avendo peraltro Mediatransports già ''promosso alcuni messaggi militanti'', come quando fece una campagna per sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma degli oltre 5.000 ostaggi colombiani allora detenuti dalle Forze Armate Rivoluzionarie. della Colombia (FARC). Comunque, a chiarire meglio la posizione di Mediatransports arriva una dichiarazione nel quale afferma che ''il confronto con le operazioni precedenti non ci consente di fare un'analogia'' perché la campagna di sostegno agli ostaggi delle FARC "non presenta rischi di disturbo dell'ordine pubblico".
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