Negli ultimi giorni i colloqui tra Stati Uniti e Unione Europea si sono intensificati sul delicato dossier dei dazi al 15% imposti da Washington. La trattativa sembra essere entrata nella fase cruciale: secondo fonti diplomatiche, un accordo sarebbe “a portata di mano”. Tuttavia, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen continua a mantenere una posizione di prudenza, ribadendo che ogni soluzione deve essere “soddisfacente per l’Europa”, lasciando intendere che Bruxelles non accetterà un compromesso al ribasso. Sul tavolo rimangono pronte le contromisure da 93 miliardi di euro, una minaccia che l’Ue non ha mai ritirato del tutto. Donald Trump, invece, ostenta ottimismo: “Stiamo andando bene con l’Ue”, ha dichiarato il presidente americano, che appare determinato a chiudere l’intesa prima delle elezioni europee e americane del prossimo anno, consapevole che l'accordo potrebbe rappresentare un importante punto a favore nella campagna elettorale.
Trump ottimista sull’intesa con l’Europa. Meloni in copertina su Time, prove di nuova leadership Ue
La premier italiana Giorgia Meloni irrompe sulla scena globale grazie alla copertina del settimanale statunitense Time, che le dedica un ampio servizio dal titolo: “Dove Giorgia Meloni sta conducendo l’Europa”. L'articolo, che traccia un bilancio dei tre anni al governo dell’Italia, definisce Meloni come “una delle figure più interessanti in Europa”, sottolineando la sua capacità di muoversi con disinvoltura tra sovranismo e realpolitik. Time mette in evidenza come la premier sia riuscita a costruirsi un profilo autonomo e riconoscibile nel panorama europeo, pur restando vicina a Washington e giocando un ruolo di equilibrio tra i Paesi mediterranei e quelli dell’asse franco-tedesco. Il riconoscimento arriva in un momento in cui Meloni è chiamata a confrontarsi con sfide complesse, sia a livello interno che internazionale, ma conferma la sua crescente visibilità come potenziale figura di raccordo nel nuovo assetto dell’Unione.
La visita a Pechino e la diplomazia multipolare dell’Ue
In parallelo al negoziato transatlantico, i vertici europei si sono recati a Pechino per incontrare il presidente cinese Xi Jinping. Il vertice ha avuto come obiettivo principale la riduzione delle divergenze commerciali e diplomatiche tra Bruxelles e Pechino. Il dialogo si è sviluppato intorno ai temi della cooperazione industriale, della sicurezza economica e soprattutto della lotta al cambiamento climatico, con l’impegno congiunto a ridurre le emissioni globali entro il 2030. L’incontro con Xi rappresenta un tassello importante della strategia europea di bilanciamento tra Stati Uniti e Cina, che negli ultimi anni si è fatta più fitta e cauta, soprattutto per non cadere in una logica di contrapposizione secca tra blocchi. Il fatto che il viaggio sia avvenuto contemporaneamente al confronto con Washington sottolinea la volontà europea di mantenere aperti più canali di dialogo e di riaffermare la propria autonomia strategica.
Londra e Nuova Delhi siglano accordo commerciale storico
Mentre l’Europa dialoga con Washington e Pechino, la Gran Bretagna firma con l’India quello che viene definito il più importante accordo commerciale dall’uscita dall’Unione Europea. L’intesa, che coinvolge settori come tecnologia, manifattura, agroalimentare e servizi finanziari, rappresenta un pilastro della strategia post-Brexit del Regno Unito, che punta a consolidare nuovi legami bilaterali forti. Secondo Downing Street, l’accordo garantirà flussi commerciali stimati in 50 miliardi di sterline entro il 2030. Per l’India, invece, è l’occasione per rafforzare la propria presenza nei mercati occidentali. L’accordo ha anche una valenza geopolitica: si inserisce in un disegno più ampio di contenimento della Cina e di diversificazione dei partner da parte delle grandi economie anglosassoni.
Una stagione di scambi strategici e leadership in mutamento
Il quadro che emerge dalle ultime ore è quello di un'Europa sempre più attiva nel gioco delle alleanze globali. La nuova visibilità internazionale di Giorgia Meloni si intreccia con i tentativi dell’Unione di difendere i propri interessi economici e politici tra le spinte divergenti di Washington e Pechino. Il riconoscimento simbolico rappresentato dalla copertina di Time arriva mentre si costruisce faticosamente un compromesso commerciale con gli Stati Uniti e si ridisegnano i rapporti con la Cina. L’Italia, in questo contesto, sembra aver assunto un ruolo inedito, capace di rappresentare un ponte tra le istanze sovraniste e le necessità di coesione europea. L’autonomia strategica dell’Ue resta un obiettivo non del tutto raggiunto, ma i segnali indicano una crescente volontà di posizionarsi come attore indipendente, anche attraverso la valorizzazione di nuove leadership nazionali.