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Meloni ai giovani di FdI: “Più cresciamo, più ci attaccano”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Meloni ai giovani di FdI: “Più cresciamo, più ci attaccano”

Un palco, un pubblico partecipe e un messaggio politico diretto: Giorgia Meloni ha parlato ai giovani di Fratelli d’Italia durante l’evento ‘Fenix’, rilanciando il ruolo della nuova generazione del partito come avanguardia della destra di governo. “Le minacce si moltiplicano man mano che dimostriamo di sapere governare – ha scandito – ma non abbiate paura”. Una frase che è insieme invito alla compattezza e avvertimento all’opposizione, accusata di non saper accettare il consenso conquistato da FdI.

Meloni ai giovani di FdI: “Più cresciamo, più ci attaccano”

Meloni ha rivendicato i risultati raggiunti: “In mille giorni oltre un milione di posti di lavoro”. È una cifra che diventa simbolica nella narrazione del premier, segno che la linea economica e sociale del governo produce risultati concreti. Il riferimento non è casuale: il lavoro è la chiave per parlare ai giovani, alla base sociale che ancora vive precarietà e instabilità. Rivendicare crescita occupazionale significa tentare di cementare il consenso in un’area che storicamente guarda con diffidenza alla politica.

L’attacco dell’opposizione
Dall’altra parte, le opposizioni hanno reagito con durezza. Carlo Calenda ha bollato l’intervento come “retorica puerile e insopportabile”. Il leader di Azione non ha usato giri di parole, sottolineando la distanza tra gli slogan e i dati reali sull’occupazione. Per il fronte progressista, Meloni continua a giocare sul terreno simbolico più che su quello delle riforme strutturali, insistendo su un racconto che premia l’immagine del governo ma non risolve i nodi del Paese.

Il partito e la leadership
‘Fenix’ non è stato solo un evento giovanile. È stato anche un banco di prova per la leadership di Meloni dentro FdI. La premier si è presentata come garante della crescita politica del movimento, ma anche come custode della sua identità. Ai giovani ha chiesto impegno e disciplina, invitandoli a non farsi spaventare dalle critiche né dalle pressioni esterne. In filigrana, la preoccupazione per un consenso che va difeso in un contesto europeo dove le destre avanzano ma restano sottoposte a forti tensioni interne.

Il linguaggio del nemico
Il richiamo alle “minacce” e all’idea che “più governiamo, più ci attaccano” rientra in una retorica che Meloni coltiva da anni: quella della comunità assediata che resiste. È un linguaggio che rafforza la coesione interna, ma rischia di irrigidire il confronto politico. Lo scontro frontale con le opposizioni diventa così elemento identitario. Per la premier, il successo di governo non basta: serve ribadire costantemente la narrazione di una destra che conquista terreno malgrado l’ostilità delle élite.

Il versante economico e il futuro del lavoro
Sul piano economico, la rivendicazione di un milione di posti di lavoro deve essere letta con cautela. La crescita occupazionale italiana è in parte legata alla ripresa post-pandemica e al traino europeo, oltre che agli incentivi pubblici. Il vero banco di prova sarà la stabilità di questi posti: contratti a tempo indeterminato, salari adeguati, politiche industriali capaci di sostenere il tessuto produttivo. Il nodo è la capacità del governo di trasformare la congiuntura favorevole in sviluppo strutturale. Investimenti in innovazione, green economy e digitalizzazione possono fare la differenza. Per i giovani, a cui Meloni ha parlato a Fenix, la promessa non può limitarsi ai numeri: deve tradursi in prospettive concrete di crescita professionale, riducendo la fuga all’estero e restituendo fiducia nella capacità del Paese di garantire futuro e stabilità.

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