Medio Oriente: gli Usa incalzano Netanyahu, mentre in Israele cresce l'opposizione al governo

- di: Redazione
 
La tensione diplomatica tra Stati Uniti e Israele sta assumendo il profilo di uno scontro, con Washington che incalza Benjamin Netanyahu chiedendogli di mettere da parte la dura linea sin qui seguita e, quindi, lavorare realmente per un accordo che porti ad una sospensione delle ostilità e al rilascio degli ostaggi ancora in mano ad Hamas.
"Rimangono decine di ostaggi a Gaza, che aspettano ancora un accordo che li riporti a casa", ha dichiarato ieri il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, dopo la scoperta, domenica, dei corpi di sei persone che si trovavano nella mani di Hamas palestinese.

Medio Oriente: gli Usa incalzano Netanyahu, mentre in Israele cresce l'opposizione al governo

Ma anche ieri Netanyahu si è mostrato inflessibile riguardo a un possibile accordo sulla liberazione degli ostaggi, anteponendo ad esso la necessità di cancellare la minaccia di Hamas.
"Il popolo israeliano - ha detto ancora il portavoce del Dipartimento di Stato americano - non può permettersi di aspettare ancora. La popolazione palestinese, che soffre anch'essa gli effetti terribili di questa guerra, non può permettersi di aspettare ancora. Il mondo non può permettersi di aspettare ancora".
"Nei prossimi giorni - ha aggiunto Miller - gli Stati Uniti continueranno a impegnarsi con i loro partner nella regione per ottenere un accordo definitivo", riferendosi al lavoro dei Paesi mediatori – con gli stessi Stati Uniti, anche Qatar ed Egitto – in vista di un accordo di tregua associato alla liberazione degli ostaggi.

Continuano intanto le manifestazioni in Israele, con la partecipazione di migliaia di persone, che chiedono un accordo che consenta il rilascio di decine di ostaggi ancora detenuti a Gaza.
Ma Netanyahu ribadisce la sua determinazione a continuare la guerra finché Hamas non sarà distrutto. "Nessuno è più impegnato di me nella liberazione degli ostaggi", ha detto spiegando che "ora dobbiamo esercitare la massima pressione su Hamas".
L'Onu, intanto, ha chiesto su quella che ha definito la "esecuzione sommaria" di sei ostaggi israeliani l'avvio di una indagine "indipendente, imparziale e trasparente". "Siamo inorriditi dalle notizie secondo cui gruppi armati palestinesi hanno giustiziato sommariamente sei ostaggi israeliani, il che costituirebbe un crimine di guerra" , ha scritto il commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, su X.
Intanto a Gaza l’offensiva israeliana non conosce tregua. Nel sud, secondo la protezione civile, due palestinesi sono stati uccisi quando una bomba è caduta su una tenda a Khan Younis. Nel centro, un attacco ha preso di mira una casa vicino ad Al-Boureij e il fuoco dell'artiglieria ha colpito Nusseirat, mentre nel nord, le truppe hanno fatto saltare in aria edifici residenziali nella città di Gaza.
L'esercito israeliano, da parte sua, ha annunciato di aver ucciso otto palestinesi, tra cui un alto esponente del braccio armato di Hamas, Ahmed Fawzi Nasser Mohammed Wadiyya, che aveva preso parte all'attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele, ucciso durante un attacco aereo contro un posto di comando situato vicino all'ospedale Al-Ahli nella città di Gaza.

Ieri la giustizia americana ha reso pubblico il procedimento contro sei leader di Hamas con l'accusa di "terrorismo" . Tra loro figurano il leader politico del movimento palestinese Ismaïl Haniyeh, assassinato a Teheran il 31 luglio in un'operazione attribuita a Israele, e Yahya Sinouar, leader del movimento nella Striscia di Gaza e considerato la mente dell'attacco del 7 ottobre. Queste azioni legali, presso il tribunale federale di New York, prendono di mira "Yahya Sinouar e altri alti funzionari di Hamas per aver pianificato la decennale campagna di violenza di massa e terrore di questa organizzazione terroristica, compreso il 7 ottobre", ha commentato il ministro della Giustizia americano, Merrick Garland. "Negli attacchi degli ultimi tre decenni, Hamas ha ucciso e ferito migliaia di civili, tra cui dozzine di cittadini americani", ha affermato il procuratore generale degli Stati Uniti.
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