Medio Oriente: Sinwar minaccia una lunga guerra di logoramento
- di: Redazione
Mentre il segretario di Stato Antony Blinken torna in Egitto per rilanciare l'opera dei mediatori (Usa, Egitto e Qatar) per la ricerca di un cessate il fuoco in Medio Oriente e si aggiorna il conteggio delle vittime (ieri almeno venti, secondo fonti palestinesi), il leader di Hamas Yahya Sinwar ha affermato che il suo movimento è pronto per una "lunga guerra di logoramento". In un messaggio inviato agli alleati ribelli Houthi yemeniti, Sinwar ha anche promesso che i gruppi di ''resistenza'' a Gaza, Iraq, Libano e Yemen ''spezzeranno la volontà di Israele''.
"Mi congratulo con voi per aver inviato i vostri missili nel cuore dell'entità nemica, aggirando (...) i sistemi di difesa e di intercettazione", ha affermato Yahya Sinouar nel suo messaggio indirizzato al leader dei ribelli, Abdel Malik Al-Houthi.
Medio Oriente: Sinwar minaccia una lunga guerra di logoramento
"L'impatto dei fronti di sostegno sta diventando sempre più efficace e significativo sulla strada verso la vittoria", ha detto il leader di Hamas. “I nostri sforzi congiunti con voi” e con i gruppi alleati all’interno della ''resistenza'' in Libano e Iraq “spezzeranno questo nemico e gli infliggeranno la sconfitta''.
Intanto Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha denunciato la ''punizione collettiva'' dei palestinesi. In una intervista a AFP, Guterres ha detto che ''è inimmaginabile il livello di sofferenza a Gaza, il livello di morte e distruzione non ha paragoni con quello che ho visto da quando sono segretario generale'', dal 2017-
''Ovviamente condanniamo tutti gli attacchi terroristici di Hamas, così come la presa di ostaggi'', ma ''la verità è che nulla giustifica la punizione collettiva della popolazione palestinese, e questo è ciò che vediamo drammaticamente a Gaza'', ha aggiunto.
Più di 200 operatori umanitari, la maggior parte dei quali provenienti dalle Nazioni Unite, sono stati uccisi a Gaza. A nome di tutti questi civili, ''la responsabilità è essenziale'', ha insistito Guterres.
Facendo riferimento agli sforzi delle diplomazia, Guterres ha detto che ''ciò che conta è la sofferenza delle persone, ciò che conta è l’assenza di una soluzione politica, ciò che conta è la costante negazione della soluzione dei due Stati e l’indebolimento della quella soluzione dei due Stati attraverso azioni sul campo, espropri di terreni, sfratti, nuovi insediamenti, tutti costruiti illegalmente''.
Da parte sua il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetuto che i ritorno degli israeliani nel nord del Paese è ormai un obiettivo di guerra, dopo che sono dovuti fuggire per gli attacchi quasi quotidiani da oltre confine da parte del movimento islamico libanese Hezbollah.
Oggi, intanto, il presidente palestinese Mahmoud Abbas sarà a Madrid per una visita di quarantotto ore, "su invito della Spagna" , dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del Paese iberico. Abbas sarà ricevuto dal Primo Ministro, Pedro Sanchez, e dal Re di Spagna, Felipe VI. Poi si recherà a New York, dove è atteso venerdì, per partecipare all'Assemblea generale annuale delle Nazioni Unite, ha riferito una fonte della presidenza palestinese, senza fornire ulteriori dettagli.