Medio Oriente: l'operazione israeliana a Rafah rallenta i negoziati, scambio di accuse tra Israele ed Egitto

- di: Redazione
 
L'operazione militare che l'esercito israeliano sta conducendo a Rafah (dove Gerusalemme ritiene che operino le unità di Hamas fuggite da Gaza) sta rallentando i negoziati per giungere ad una sospensione delle ostilità. Lo ha detto il primo ministro del Qatar (uno dei Paesi che tentano la difficile mediazione), Mohammed ben Abdelrahmane Al-Thani.

Medio Oriente: l'operazione israeliana a Rafah rallenta i negoziati, scambio di accuse tra Israele ed Egitto

Intanto, in un attacco aereo di Israele in Libano, è rimasto ucciso dei comandanti di Hezbollah, Hussein Makki, 55 anni, ''morto martire sulla strada per Gerusalemme'', espressione usata dal gruppo islamista per definire i suoi membri uccisi dal fuoco israeliano. Secondo i media libanesi, Makki è stato ucciso in un attacco effettuato da un drone israeliano contro "un'auto sulla strada principale per Tiro ad Al-Haush", nel sud del Libano.
Sul fronte umanitario, il Pentagono ha reso noto che il punto d'approdo artificiale costruito dall'esercito americano per facilitare la consegna di aiuti a Gaza sarà operativo "nei prossimi giorni" dopo ritardi dovuti alle condizioni meteorologiche avverse. Una nave portacontainer americana ha lasciato Cipro giovedì scorso diretta a Gaza con a bordo aiuti umanitari che verranno scaricati su questa infrastruttura.

La questione degli aiuti ha innescato una nuova polemica tra Israele ed Egitto che ieri hanno dato vita ad uno scambio di accuse reciproche in merito all'accesso al valico di Rafah, la cui parte orientale è stata bersaglio di incursioni da parte dell'IDF che, il 7 maggio, ha preso il controllo del posto di frontiera sul versante palestinese. Da allora, Il Cairo ha rifiutato di coordinare con Israele l’ingresso degli aiuti a Gaza.
Il capo della diplomazia israeliana, Israel Katz ha detto che ''il mondo incolpa Israele per la situazione umanitaria, ma la chiave per prevenire una crisi umanitaria a Gaza ora è nelle mani dei nostri amici egiziani''.
Da parte sua ”, ha aggiunto il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukri, ha replicato dicendo che ''Israele è l'unico responsabile della catastrofe umanitaria che i palestinesi stanno attualmente affrontando nella Striscia di Gaza''. Per Shoukri, gli aiuti non passano più attraverso questo valico di frontiera a causa del ''controllo israeliano del lato palestinese del valico di Rafah e delle operazioni militari israeliane nelle vicinanze che mettono in pericolo la vita degli operatori umanitari''.
Secondo una stima delle Nazioni Unite, dal 56% al 60% delle persone uccise a Gaza sono donne e bambini. Secondo il ministero della Sanità di Hamas, il conflitto ha provocato 35.173 morti nella Striscia di Gaza, in maggioranza civili.
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