Medio Oriente: un anno dopo il pogrom, il kibbutz Be'eri cerca di rinascere

- di: Redazione

07/10/2024

A un anno di distanza i sopravvissuti al massacro del kibbutz Be'eri cercano di riprendersi la vita di un tempo, prima che il 7 ottobre i miliziani di Hamas facessero irruzione, uccidendo, sequestrando, distruggendo. Ma la strada è ancora lunga. Chi oggi si recasse nel kibbutz - diventato suo malgrado il luogo simbolo dell'attacco - vedrebbe uno scenario di devastazioni. Molte case sono state bruciate nel corso dell'attacco e quelle rimaste in piedi hanno i muri segnate dai colpi d'arma da fuoco, le finestra distrutte, con i calcinacci e i frammenti di vetro che rendono quasi impossibile entrarvi.

Medio Oriente: un anno dopo il pogrom, il kibbutz Be'eri cerca di rinascere

Ogni casa di Be'eri racconta una storia. Una delle abitazioni, dice uno dei sopravvissuti, era abitata da una famiglia in cui c'erano anche tre bambini. Quelli che non sono stati uccisi sul posto a copi di mitra, sono stati rapiti, come accaduto ai bambini, di cu c'è persa ogni notizia. Per loro resta la speranza che possano tornare. Ad aspettarli c'è una macchinina giocattolo per bambini, decorata con adesivi di Winnie the Pooh-
In alcuni quartieri di Be'eri, a malapena un edificio è rimasto intatto. Più di 100 dei suoi 1.100 residenti sono stati uccisi e altri 30 sono stati rapiti e trasferiti a Gaza.

Finora sono tornati circa 100 residenti, alcuni dei quali si stanno impegnando per far rivivere il kibbutz Be'eri, un tempo una comunità agricola autosufficiente. Ma in molti oggi pensano che forse è troppo pericoloso tornarci, anche se è ancora fortissimo il legame con quelle case, quelle strade, quei campi dove, dicono oggi, lavoravano anche palestinesi, con i quali non c'erano mai stati screzi di sorta.

Tags: esteri, medio oriente, israele

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