Medio Oriente: i tanks di Israele entrano in Libano per una "azione limitata"

- di: Redazione
 
''In conformità con la decisione del livello politico, poche ore fa, l'IDF ha iniziato raid terrestri limitati, localizzati e mirati basati su informazioni di intelligence precise contro obiettivi terroristici e infrastrutture di Hezbollah nel Libano meridionale. Questi obiettivi si trovano in villaggi vicini al confine e rappresentano una minaccia immediata per le comunità israeliane nel nord di Israele. L'IDF sta operando secondo un piano metodico stabilito dallo Stato maggiore e dal Comando settentrionale, per il quale i soldati dell'IDF si sono addestrati e preparati negli ultimi mesi. L'aeronautica militare israeliana e l'artiglieria dell'IDF stanno supportando le forze di terra con attacchi precisi su obiettivi militari nella zona''. 
In queste poche righe, rese note ieri sera dalle forze armate israeliane, c'è tutto quello che per Gerusalemme sarà il percorso politico-militare che intende seguire per eliminare il pericolo - non tanto residuo, come pure la decapitazione dei suoi vertici potrebbero fare pensare - costituito da Hezbollah.

Medio Oriente: i tanks di Israele entrano in Libano per una "azione limitata"

L'operazione di terra "limitata, localizzata e mirata" contro quella che è ''una minaccia immediata per le comunità israeliane" è solo l'ennesimo passo della strategia che Benjamin Netanyahu intende perseguire per regolare i conti, per il più lungo tempo possibile, con la milizia armata sciita foraggiata, finanziariamente e militarmente dall'Iran. In Libano, le autorità affermano che più di 1.000 persone sono state uccise nelle ultime due settimane, mentre fino a un milione potrebbero essere sfollate.

Solo ieri circa 95 persone sono state uccise e 172 ferite negli attacchi aerei israeliani in Libano. afferma il ministero della Salute libanese nel suo ultimo aggiornamento. L'aeronautica militare israeliana afferma di aver intercettato un drone "sul Mar Mediterraneo a decine di chilometri dalla costa centrale di Israele" nella notte tra lunedì e martedì.
Un funzionario palestinese afferma che un attacco militare israeliano ha colpito Ain al-Hilweh, il più grande campo profughi del Libano, i cui responsabili sostengono che obiettivo potrebbe essere stato Mounir Maqdah, comandante delle brigate Martiri di al-Aqsa, braccio militare del gruppo palestinese Fatah. Maqdah sarebbe rimasto illeso.

Si tratta del primo attacco al campo dal 7 ottobre dello scorso anno.
Anche il territorio siriano (dove operano milizie armate sciite legate a Teheran) è stato oggetto di attacchi israeliani. Secondo media ufficiali siriani, tre persone sono state uccise e altre nove sono rimaste ferite in quelli che hanno definito attacchi aerei israeliani. La TV di Stato siriana ha dichiarato in una nota di "esprimere cordoglio per la conduttrice Safaa Ahmad, martirizzata durante l'aggressione israeliana alla capitale Damasco. Intanto sarebbe di cinque morti e 57 feriti il bilancio degli attacchi israeliani di domenica contro Al-Hodeidah, roccaforte dei ribelli Houti nello Yemen. ''A questo crimine - ha detto un portavoce dei ribelli - si risponderà con operazioni militari sempre più intense contro il nemico criminale''.
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