Medio Oriente: i razzi di Hezbollah colpiscono Israele e Hamas promette vendetta

- di: Redazione
 
Mentre Hamas, seppellendo in Qatar il suo leader, Ismaïl Haniyeh, chiede che oggi sia un ''giorno del dolore'', Hezbollah la lanciato missili contro obiettivi in Israele, in quello che si teme possa essere il preludio di un allargamento al Libano del conflitto in Medio Oriente.
Hezbollah vuole vendicare l'uccisione del suo capo militare, Fouad Chokr, morto in un attacco rivendicato dallo Stato ebraico, che raramente ''firma'' ufficialmente le sue azioni fuori dai confini.

Medio Oriente: i razzi di Hezbollah colpiscono Israele e Hamas promette vendetta

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ieri sera, in un discorso televisivo, ha promesso una ''risposta inevitabile'' e, poco dopo, il movimento islamista ha annunciato di avere lanciato decine di razzi sul nord di Israele.
Alle minacce che giungono dalla galassia dei movimenti sostenuti militarmente da Teheran ha risposto l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo il quale il Paese è ad un "livello molto alto" di preparazione per qualsiasi scenario, "sia difensivo che offensivo''.
Ieri migliaia di persone in lutto hanno presenziato al funerale di Haniyeh, che si è svolto nell'Università di Teheran, con la Guida Suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, che ha recitato la preghiera per i morti davanti alle bare del capo di Hamas e della sua guardia del corpo, coperte con la bandiera palestinese. Alla cerimonia hanno partecipato il neopresidente iraniano Masoud Pezeshkian e il capo della Guardia rivoluzionaria Hossein Salami.

I media iraniani continuano ad accreditare la tesi che Haniyeh sia stato ucciso da un missile, in una delle residenze dei pasdaran nel nord della capitale, usato come foresteria per gli ospiti più illustri.
Versione che contrasta con quella del New York Times che, citando cinque funzionari di Paesi del Medio Oriente che hanno parlato con garanzia di anonimato, sostiene che Haniyeh sia stato ucciso da una bomba nascosta per circa due mesi nella residenza, protetta dalle guardie di sicurezza rivoluzionarie e parte di un vasto complesso situato lì un quartiere esclusivo nel nord della capitale iraniana.
Una ricostruzione che, scontatamente, i pasdaran respingono perché getterebbe ombre su di loro, almeno riguardo i standard di sicurezza.

Nonostante gli appelli alla vendetta, diversi analisti ritengono che la risposta della Repubblica Islamica e dei suoi alleati debba rimanere misurata, per evitare un’escalation.
Giovedì, il presidente americano Joe Biden ha assicurato al primo ministro israeliano che gli Stati Uniti restano ''impegnati'' per la sicurezza dello Stato ebraico.
"Il Presidente ha ribadito il suo impegno per la sicurezza di Israele contro tutte le minacce provenienti dall'Iran, comprese quelle dei gruppi terroristici che agiscono per procura, come Hamas, Hezbollah e i ribelli Houthi ", ha sottolineato la presidenza americana.

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