Medio Oriente: le armi non si fermano, caos e violenza a nord di Gaza bloccano gli aiuti alla popolazione

- di: Redazione
 

Mentre i tentativi diplomatici di arrivare ad una tregua vanno avanti tra enormi difficoltà, vista l'intransigenza della parti, continuano i combattimenti tra le forze armate israeliane e Hamas. Il ministero della Salute della formazione islamista ha riferito che ieri 118 persone sono rimaste uccise. Da parte sua, il Programma alimentare mondiale ha definito particolarmente allarmante la situazione nel nord dell'enclave, parlando di "caos e violenza" che hanno imposto la sospensione dei suoi aiuti alla popolazione.

Medio Oriente: le armi non si fermano, caos e violenza a nord di Gaza bloccano gli aiuti alla popolazione

Gli scontri sono avvenuti mercoledì nel sud della Striscia di Gaza, a Khan Younis, dove i soldati stanno stanando i combattenti di Hamas in mezzo alle rovine, ma anche a Zaytoun e Shujaiya, due settori della città di Gaza, al Nord. Martedì l'IDF ha sostenuto di avere ucciso ''dozzine di terroristi'' a Zaytoun e di aver distrutto ''dozzine di obiettivi'.
Ieri il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha affermato che la situazione ''sanitaria e umanitaria'' nella Striscia di Gaza, dopo più di quattro mesi di guerra, è ''disumana” .

''In che mondo viviamo se le persone non possono procurarsi cibo e acqua, o quando le persone che non possono nemmeno camminare non possono ricevere cure?'', si è chiesto Ghebreyesus, durante una conferenza stampa a Ginevra.
Secondo l’ONU, 2,2 milioni di persone, la stragrande maggioranza della popolazione, sono minacciate di carestia nella Striscia di Gaza. Gli aiuti umanitari entrano a Gaza principalmente attraverso Rafah, ma il loro trasporto verso il nord è reso quasi impossibile dalla distruzione e dai combattimenti che isolano questa regione dal resto del territorio.

Le autorità israeliane hanno annunciato che ieri 98 camion con aiuti umanitari sono entrati a Gaza, mentre un gruppo di ONG internazionali ha deplorato la lentezza delle ispezioni e il blocco di decine di camion per diversi giorni nella zona confine.
La Mezzaluna Rossa palestinese, dal canto suo, ha chiesto mercoledì che ''le istituzioni dell'ONU intensifichino i loro aiuti, in particolare per le zone del nord della Striscia di Gaza, dove 400.000 persone sono minacciate di carestia''.

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