Medio Oriente: Biden spera di ottenere un cessate il fuoco entro il 4 marzo

- di: Redazione
 
Anche se i combattimenti non si fermano e, anzi, coinvolgono anche le porzioni del Libano in mano ad Hezbollah, il presidente statunitense Biden si è detto fiducioso di ottenere un cessate il fuoco a Gaza entro il 4 marzo.
"Spero entro la fine del fine settimana", ha detto ieri il presidente ai giornalisti. "Il mio consigliere per la sicurezza nazionale mi dice che siamo vicini, ma non è ancora finita. La mia speranza è che entro lunedì prossimo avremo un cessate il fuoco."

Medio Oriente: Biden spera di ottenere un cessate il fuoco entro il 4 marzo

Il portavoce del Dipartimento di Stato, Matt Miller, ha detto che ci sono stati "progressi" nei colloqui sugli ostaggi negli ultimi giorni, ma ha comunque aggiunto che non è chiaro se Hamas accetterà l'ultima proposta.
"Abbiamo fatto progressi con le conversazioni che abbiamo avuto tra Egitto, Israele, Stati Uniti e Qatar", ha detto Miller.
Quando i giornalisti gli hanno chiesto se era possibile pensare ad un accordo prima del Ramadan, che inizierà il 10 marzo, Miler ha detto: "Non posso fare questa valutazione perché dipende da Hamas. Crediamo che un accordo sia possibile e speriamo che Hamas lo accetti".

Sul fronte umanitario, secondo Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, gli aiuti a Gaza sono diminuiti del 50% da gennaio a febbraio.
"Gli aiuti avrebbero dovuto aumentare e non diminuire per rispondere agli enormi bisogni di due milioni di palestinesi in condizioni di vita disperate", ha detto Lazzarini, servendosi di social media. "Tra gli ostacoli: mancanza di volontà politica, chiusura regolare dei valichi di frontiera e mancanza di sicurezza dovuta alle operazioni militari e al crollo dell'ordine civile".

E' stato intanto presentato al gabinetto di guerra israeliano il piano per evacuare gli abitanti di Gaza dalle ''aree di combattimento'' elaborato dall'IDF.
Israele è stato sottoposto a crescenti pressioni internazionali affinché non lanciasse un’offensiva del genere nella città, che ospita molti rifugiati palestinesi fuggiti da altre parti di Gaza. Novità importanti anche in seno all'Autorità Palestinese. Il primo ministro, Mohammed Shtayyeh, si è dimesso insieme al suo governo. Il presidente Mahmoud Abbas ha accettato le dimissioni, che potrebbero aprire la strada a un governo tecnocratico.
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