CNR e Carbfix: alleanza strategica per la decarbonizzazione dell’economia
- di: Cristina Volpe Rinonapoli
Nel cuore della transizione energetica globale, l’Italia si posiziona tra i protagonisti della lotta al cambiamento climatico grazie a una nuova e ambiziosa collaborazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Carbfix, l’azienda islandese pioniera nel settore della cattura e stoccaggio del carbonio (CCS). L’accordo, firmato recentemente, segna un punto di svolta per l’adozione di tecnologie innovative e sostenibili, fondamentali per ridurre le emissioni di CO₂ e raggiungere gli obiettivi climatici previsti dagli Accordi di Parigi e dal Green Deal europeo.
CNR e Carbfix: alleanza strategica per la decarbonizzazione dell’economia
Carbfix è nota a livello internazionale per il suo approccio rivoluzionario alla cattura e stoccaggio del carbonio. La tecnologia sviluppata dall’azienda consente di trasformare il biossido di carbonio in minerali stabili, iniettandolo in formazioni geologiche basaltiche. Questo processo accelera naturalmente la mineralizzazione del carbonio, garantendo uno stoccaggio sicuro e permanente senza rischi di rilascio in atmosfera.
Per il CNR, che rappresenta il principale ente di ricerca italiano con un portafoglio multidisciplinare che spazia dalla scienza dei materiali alle tecnologie energetiche, questa collaborazione rappresenta un’opportunità per adattare la tecnologia di Carbfix al contesto italiano, caratterizzato da una complessa geologia e da un mix energetico ancora in transizione.
Gli obiettivi del partenariato
L’accordo prevede una collaborazione articolata su tre fronti principali:
1. Ricerca congiunta: il CNR e Carbfix condurranno studi e sperimentazioni per adattare il processo di mineralizzazione del carbonio alle specificità del territorio italiano, con particolare attenzione alle aree vulcaniche e basaltiche.
2. Formazione e trasferimento tecnologico: il partenariato punterà alla creazione di competenze specializzate, formando una nuova generazione di esperti italiani nel settore della cattura e stoccaggio del carbonio.
3. Diffusione delle soluzioni tecnologiche: l’intesa mira a rendere il processo replicabile e scalabile, incentivando le industrie italiane ad adottare queste soluzioni per abbattere le emissioni di CO₂.
Un impatto strategico per l’Italia
L’Italia si trova in una posizione cruciale per sfruttare appieno le potenzialità offerte dalla CCS. La decarbonizzazione del settore industriale, che rappresenta una delle principali fonti di emissioni di CO₂, richiede l’adozione di tecnologie avanzate come quella offerta da Carbfix. Questo accordo non solo rafforza il ruolo del nostro paese nella lotta al cambiamento climatico, ma contribuisce anche a costruire una filiera tecnologica e industriale nazionale, con ricadute positive in termini di innovazione e occupazione.
Secondo le stime del CNR, l’implementazione su larga scala di queste tecnologie potrebbe ridurre del 20-30% le emissioni industriali italiane entro il 2035, contribuendo in modo significativo agli obiettivi di neutralità climatica fissati per il 2050.
Cooperazione internazionale e ricerca scientifica
Questo accordo non rappresenta soltanto un passo avanti per l’Italia, ma evidenzia anche l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta ai cambiamenti climatici. Il trasferimento tecnologico e la condivisione di competenze tra il CNR e Carbfix dimostrano come la sinergia tra enti pubblici e privati possa accelerare l’adozione di soluzioni innovative su scala globale.
La collaborazione con Carbfix si inserisce in una più ampia strategia del CNR volta a rafforzare i legami con istituzioni e aziende internazionali di eccellenza, promuovendo un approccio integrato e multidisciplinare alla sostenibilità ambientale.
Il ruolo della CCS nel futuro energetico
La cattura e stoccaggio del carbonio è considerata una tecnologia chiave per la transizione energetica. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C, sarà necessario catturare e stoccare oltre 7,6 miliardi di tonnellate di CO₂ all’anno entro il 2050. Questo richiede un incremento significativo degli investimenti in ricerca e sviluppo, nonché una forte volontà politica a livello internazionale.
L’alleanza tra CNR e Carbfix rappresenta un esempio virtuoso di come la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica possano confluire in soluzioni pratiche per affrontare una delle sfide più urgenti del nostro tempo. In un momento storico in cui la sostenibilità non è più un’opzione ma una necessità, l’Italia dimostra di essere pronta a fare la sua parte, puntando su un mix di competenze, visione strategica e cooperazione internazionale.
Se questa collaborazione darà i risultati sperati, potrebbe aprire la strada a ulteriori investimenti e partenariati nel settore della CCS, consolidando il ruolo del nostro paese come leader nella lotta al cambiamento climatico.