Nel complesso iter della legge di Bilancio, spicca una vicenda particolare legata alla detassazione dei premi per gli atleti che conquisteranno medaglie durante le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Una norma che, seppur inizialmente ritirata in commissione, è stata successivamente approvata, sollevando interrogativi sul percorso legislativo e sulle dinamiche interne alla maggioranza.
Manovra, lo strano caso della detassazione dei premi per Milano-Cortina
La disposizione prevede che i premi erogati dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e dal Comitato Paralimpico Italiano non saranno soggetti a ritenute alla fonte e saranno esclusi dalla base imponibile dei beneficiari. In termini pratici, ciò significa che gli atleti potranno godere dell’intero ammontare del premio senza alcuna trattenuta fiscale. Un’agevolazione dal valore simbolico significativo, che mira a riconoscere il prestigio e il merito di chi rappresenta il Paese a livello internazionale. Tuttavia, i costi di questa misura non sono trascurabili, con una stima di 1,5 milioni di euro a carico del bilancio per il 2026.
Una norma ritirata, ma approvata: cosa è successo in commissione?
Durante i lavori in commissione, il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), Federico Freni (Lega), aveva formalmente chiesto ai relatori di ritirare l’emendamento. La relatrice Silvana Comaroli (Lega), infatti, ha dichiarato di ritirarlo "anche a nome degli altri relatori". Tuttavia, come riportato da Public Policy, un fatto insolito si è verificato: nonostante il ritiro, la norma è stata comunque sottoposta a votazione e approvata. Si apprende che la deputata Ylenja Lucaselli (Fratelli d’Italia) si sarebbe opposta al ritiro, favorendo il mantenimento della misura.
Questa dinamica ha suscitato diversi interrogativi sulle modalità con cui sono stati gestiti i lavori in commissione. Come mai un emendamento dichiarato ritirato è stato comunque votato? E quali sono state le motivazioni che hanno spinto una parte della maggioranza a sostenere la norma, mentre un’altra sembrava orientata diversamente?
Un caso emblematico nel dibattito sulla manovra
La norma, pur riguardando un numero ristretto di destinatari, ha una forte valenza simbolica. Milano-Cortina 2026 rappresenta un’occasione straordinaria per promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo, non solo sul piano sportivo, ma anche su quello turistico e infrastrutturale. Tuttavia, l’approvazione con modalità così atipiche evidenzia una certa dissonanza all’interno delle forze di governo, in un momento in cui sarebbe necessaria maggiore coesione.
Inoltre, il costo della misura ha alimentato il dibattito tra chi la considera un giusto riconoscimento per gli atleti e chi, invece, la vede come una spesa non prioritaria in un contesto economico già caratterizzato da risorse limitate.
La vicenda della detassazione dei premi per Milano-Cortina è solo uno dei tanti episodi che rendono evidente la complessità dell’iter legislativo e le tensioni interne alla maggioranza. Al di là del valore intrinseco della norma, questa storia pone l’accento su un aspetto cruciale della politica italiana: la necessità di maggiore trasparenza e coerenza nelle decisioni prese, soprattutto in un momento delicato come quello della stesura della legge di Bilancio.