Medicina estetica, maxi operazione dei Nas contro abusivi: chiuse 11 attività e 8 siti web. 41 gli illeciti penali accertati
- di: Barbara Leone
A volte anche nelle tragedie si può, con un po’ di sforzo, scorgere del buono. E’ ancora fresca l’incredulità per la morte di Samantha, la giovane mamma di Maranello deceduta a seguito di un trattamento di iniezioni al seno eseguite a casa da una presunta estetista, ora agli arresti domiciliari. Una vicenda che aveva fortemente scosso l’opinione pubblica, che si domandava come fosse possibile sottoporsi a trattamenti di tal portata per mano di una non professionista del settore. Proprio a seguito di questa dolorosa vicenda, il Ministero della Salute ha disposto una serie di rigidi controlli su territorio per verificare le corrette erogazioni delle prestazioni di medicina estetica. Sotto il mirino dei Nas quelle realtà che - si legge in una nota - “per soli fini di lucro, eseguono pratiche riservate esclusivamente ai medici, sottovalutando le gravi conseguenze che possono derivare da prestazioni eseguite in assenza di adeguata preparazione professionale, con apparecchiatura non idonea e in locali carenti dei minimi requisiti sanitari e strutturali”. Il risultato dell’operazione è che dei 793 centri estetici controllati dai Nas ben 110 erano irregolari. Di questi 11 sono stati chiusi perché risultati abusivi, mentre sono 8 i siti web oscurati a livello nazionale: tutti ospitati su server esteri e con gestori anonimi, ma facilmente raggiungibili dall’Italia Accertati 41 illeciti penali, riconducibili all’esercizio abusivo della professione sanitaria, all’attivazione abusiva di ambulatori di medicina estetica, ad irregolarità nella gestione e detenzione dei farmaci poiché risultati scaduti, alla ricettazione di farmaci ad uso ospedaliero ed alla falsificazione di attestati professionali.
I Nas si sono trovati dinanzi anche a medici improvvisati specialisti in estetica
Un far west, insomma, fatto di estetiste senza titolo professionale e falsi medici estetici non qualificati, locali senza i requisiti igienico-sanitari o tecnologici richiesti, prodotti e strumenti irregolari come aghi sterili scaduti addirittura dal 2017. Alcune delle strutture sanzionate promuovevano medicinali a base di tossina botulinica soggetti a prescrizione medica obbligatoria. Altre promuovevano dispositivi medici iniettabili per via sottocutanea, i cosiddetti filler a base di acido ialuronico, risultati peraltro sospesi dal Ministero della Salute. Mentre altre ancora usavano prodotti cosmetici con etichettatura non consona. Insomma, irregolarità di vario genere e personale non qualificato che puntualmente mettono a rischio la sicurezza e la salute dei cittadini per fini di lucro. In un caso, a Palermo, i Nas si sono trovati dinanzi anche a medici improvvisati specialisti in estetica: due odontoiatri sono stati segnalati perché responsabili, a vario titolo, di aver esercitato la professione di medico chirurgo, praticando trattamenti medico-estetici in assenza del titolo abilitante ed esponendo ingiustificatamente i pazienti a radiazioni ionizzanti senza averne documentato le esigenze ed i vantaggi diagnostici o terapeutici. Lungi dal far di tutta l’erba un fascio, corre l’obbligo, però, di invitare tutti alla prudenza. E diffidare, per esempio, delle pubblicità online che invadono soprattutto i social, che molto spesso promettono risultati miracolosi a fronte di un esiguo esborso di danaro. I professionisti, quelli veri, si pagano. E nel caso della medicina estetica anche tanto. Andare al risparmio sulla salute, perché la medicina estetica ha a che fare con la salute e non solo con la bellezza, è azzardato e sciocco. Come giustamente consiglia il presidente della Società italiana di medicina estetica Emanuele Bartoletti bisogna sempre e solo rivolgersi a medici estetici referenziati. “Esistono dei registri dei medici estetici presso alcuni Ordini regionali, che il cittadino può consultare - ha detto Bartoletti -. Non sono però presenti in tutte le Regioni, e per questo chiederemo alla Federazione nazionale degli ordini dei medici Fnomceo di attivare un registro nazionale ad hoc. Questo per la sicurezza dei pazienti”. Inoltre, aggiunge, è sempre bene “richiedere al medico l’etichetta dei prodotti utilizzati e, soprattutto, di diffidare dei trattamenti a domicilio offerti da società e siti web, poiché non sono garantiti adeguati standard di sicurezza in caso di emergenze”. Cerchiamo dunque di far tesoro degli errori altrui. Ne va della salute, e molto spesso anche della vita stessa. Nel dubbio, meglio una ruga in più. L’importante, diceva la grande Anna Magnani, è non avere le grinze al cervello. E per quello non c’è filler che tenga.