Mastercard: il suo posizionamento nel legame tra innovazione digitale, innovazione finanziaria e sostenibilità

- di: Redazione
 
Il ruolo crescente di MASTERCARD, che non si occupa più solo di pagamenti digitali ma che si è evoluta in una vera e propria azienda tecnologica a 360°, il suo posizionamento cruciale nel legame sinergico tra innovazione digitale, innovazione finanziaria e sostenibilità, le innovazioni più recenti introdotte, il panorama italiano e l’importanza di MASTERCARD nell’innovazione del nostro Paese, l’inclusione finanziaria e l’iniziativa ‘Priceless Planet Coalition’ e, infine, il rapporto con i nuovi operatori fintech. A colloquio con Michele Centemero, Country Manager Italia di MASTERCARD.

Intervista a Michele Centemero, Country Manager Italia di Mastercard

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un’importante accelerazione della digitalizzazione nella quotidianità dei consumatori, anche per effetto della pandemia. Dottor Centemero, in quale modo ciò si è riflesso nei trend legati ai pagamenti digitali in Italia? Questi cambiamenti, inoltre, sono strutturali o, una volta che sarà passato questo momento, ci potrà essere un ritorno anche solo parziale al passato?
Durante la pandemia gli italiani hanno vissuto in un modo diverso la loro quotidianità nel mondo digitale e questo aspetto è ormai ampiamente riconosciuto: molte persone, infatti, hanno scoperto l’utilizzo di Internet per lavorare, studiare, intrattenersi e anche per avere accesso a beni di consumo primari, come la spesa. Questo trend sta continuando anche ora e non mostra segna di rallentamento, anzi, tutt’altro. Confrontando i dati di gennaio 2019 e gennaio 2022, la crescita del mercato e-commerce in Europa, non solo in Italia, è triplicata. Un dato veramente importante che aiuta a capire come il consumatore si sia evoluto e diventato più attento: l’utente, infatti, consulta l’e-commerce, chiude la transazione online e, quando si reca fisicamente al punto vendita, chiede maggior personalizzazione e maggior attenzione al cliente. Sulle spese del retail, 1 dollaro su 5 è speso in e-commerce e ciò testimonia la portata di questo segmento di mercato nel mondo. In Italia Mastercard ha 75 milioni di carte in circolazione tra debito, credito e prepagate: abbiamo registrato almeno un’attività e-commerce in 2 milioni e 800mila di queste carte che erano già in circolazione ma che, precedentemente, non avevano mai effettuato un acquisto online. Si tratta di un ulteriore dato significativo che si traduce in una crescita di 4 punti percentuali rispetto al cash. Durante la pandemia, infatti, le persone si sono rese conto che possedevano uno strumento fondamentale in tasca e hanno capito che non aveva alcun senso fare la coda per prelevare fisicamente allo sportello per poi fare un’altra coda al supermercato e allungare i tempi di pagamento. Oggi siamo scesi per la prima volta sotto al 70% di transazioni in cash e 200mila nuovi esercenti si sono dotati di soluzioni per accettare i pagamenti digitali. Anche in questo caso si tratta di un trend in crescita dal quale non si tornerà più indietro.

Restando sul tema dei pagamenti digitali, c’è stata anche la spinta del Cashback di Stato. In campo, inoltre, ci sono anche le importanti risorse del PNRR destinate alla digitalizzazione. La spinta del PNRR potrà accelerare questo recupero italiano?
Come Mastercard siamo, oltre che favorevoli, positivi sulle iniziative in corso riguardo ai pagamenti digitali. Lo stesso Cashback, per esempio, non ha accelerato le transazioni, ma ha portato un vantaggio importante: grazie al Cashback, infatti, gli italiani hanno scaricato lo Spid e si sono avvicinati alla pubblica amministrazione. Le persone hanno cominciato a pagare la mensa scolastica, a saldare una multa e a scaricare documenti. Avvicinare gli italiani a questo mondo è stato fondamentale. È giusto che nel PNRR sia presente una quota importante dedicata a questo aspetto, come è giusto che PagoPA prenda sempre più spazio, preservando ovviamente la concorrenza. Da sempre la nostra azienda ha investito in Italia e all’estero per semplificare la vita dei cittadini, stimolandoli ad utilizzare strumenti in grado di semplificare la loro la vita.

Quali sono stati, sia sul piano europeo che mondiale, i trend macroeconomici che hanno maggiormente impattato sull’economia e che possono porsi come driver per la ripresa, al netto delle vicende geopolitiche che stiamo vivendo?
Le economie più avanzate dal punto di vista digitale hanno, ovviamente, sopportato meglio la crisi e sono ripartite prima. Oltre alla velocità di diffusione della digitalizzazione ci sono altri trend importanti da evidenziare, come la crescita dei servizi in abbonamento: a riguardo, non mi riferisco solo alle piattaforme di video streaming online o a servizi simili, ma proprio alla trasformazione del concetto di acquisto di un bene come, ad esempio, una macchina con il noleggio a lungo termine. L’altro trend principale riguarda l’alternanza beni/servizi: prima del Covid-19 i servizi avevano registrato una crescita importante rispetto all’acquisto di beni; la pandemia ha invertito questa tendenza fino ad arrivare addirittura a situazioni nelle quali le persone hanno iniziato a comperare troppo un bene in particolare, mettendo di conseguenza in crisi l’intera la filiera produttiva. I macrotemi, quindi, possono essere riassunti nel consolidamento del digital shift, con la crescita dei servizi in abbonamento, e l’alternanza di richiesta di beni e servizi.

Quali sono i pillar principali su cui si fonda la strategia multi-rail?
In un contesto nel quale il mercato evolve senza sosta, le carte sono solo uno dei vari binari di pagamento che utilizzeremo; la tendenza che si evidenzia vede infatti sempre di più un consumatore con in mano un device (oggi è uno smartphone, ma il futuro ci riserva nuovi device e tecnologie) e dall’altra parte un esercente con uno strumento di accettazione altrettanto diverso, e nel mezzo vi sono i servizi che la banca e i circuiti mettono a disposizione. Questi ultimi possono essere l’accesso diretto al conto, il bonifico istantaneo, le carte - che non spariranno - o la blockchain, e il cliente sceglierà il suo strumento di pagamento preferito, così come farà l’esercente; la transazione si chiuderà nella maniera più efficace e veloce possibile per entrambe le parti. In quest’ottica è importante utilizzare le soluzioni di pagamento di cui ci si fida davvero: in questo mercato, infatti, la fiducia rappresenta l’aspetto più importante. Mastercard ha quindi lavorato negli anni in tale direzione, diventando così una ABCD company.

A proposito di questo aspetto, che cos’è precisamente una ABCD company?
Mastercard è un abilitatore di pagamenti e, di conseguenza, deve mettere a disposizione tutti i binari possibili. Nella definizione di ABCD Company, A sta per ACH (Automated Clearing House), quindi l’accesso diretto ai conti; B sta per Blockchain, C sta per carte e D sta per digital and data: tutto il vantaggio di un pagamento digitale è, infatti, il bagaglio di informazioni utili che questo si porta dietro. Il mondo dell’open banking è e sarà rivoluzionario: oggi è ancora all’inizio, ma darà la possibilità di vedere da un’unica app bancaria tutti i conti correnti o alimentare un prodotto di pagamento. Pensiamo anche a quanto sarà veloce chiedere un prestito, in quanto tutte le fonti di informazione disponibili sono più numerose e certificate. Ci stiamo muovendo per presidiare ognuno di questi temi e, nell’ara dell’open banking abbiamo fatto importanti acquisizioni. Sviluppiamo prodotti e servizi, ma soprattutto diamo la possibilità a tutti i player che interagiscono in questo mercato di entrarci in modo sicuro, replicando le procedure di sicurezza, di regole e di chiarezza del mondo dei pagamenti anche nel mondo dell’open banking. La blockchain è un altro canale affascinante: è stato utilizzato per supervisionare la filiera produttiva, dal cibo ai beni di lusso. La blockchain sarà introdotta come una valuta stabile e inserita nella nostra offerta in modo semplice: possiamo infatti contare su 106 brevetti in questo ambito proprio perché ci crediamo fortemente. I player come noi, che guardano a un mondo senza contanti che sia al tempo stesso inclusivo, non possono non avere un ruolo in questo cambiamento.

Tema sicurezza dei pagamenti: quanto è rilevante e quali sono le azioni che Mastercard ha intrapreso per la messa in sicurezza degli ecosistemi digitali? Come si colloca in questo quadro la nascita del vostro nuovo progetto Global Security Alliance?
Prima le ho parlato di fiducia, che è un aspetto molto importante per la nostra azienda, e consiste nel fare in modo che le nostre soluzioni siano affidabili e che i consumatori le possano utilizzare con la tranquillità che tutto vada a buon fine. La sicurezza dei pagamenti è infatti l’aspetto più sensibile per il consumatore e il cittadino, che vogliono essere sempre tranquilli quando si tratta di pagare con strumenti digitali. Mastercard, in qualità di enabler dei pagamenti, ha una responsabilità importante, e per questo dobbiamo sempre essere all’avanguardia e proteggere il mercato. Solo l’anno scorso, nel momento in cui molti consumatori si sono avvicinati all’e-commerce, gli attacchi informatici online sono aumentati considerevolmente. Solo la nostra azienda ha bloccato in automatico attacchi informatici per un valore di oltre 20 miliardi di dollari. Lavoriamo costantemente per immettere nel mercato soluzioni tecnologiche per la sicurezza sempre più evolute: per esempio l’artificial intelligence, la biometria o soluzioni per l’identità digitale che possano proteggere i consumatori da tutti i punti di vista (addirittura da come si impugna il telefono o da come si digita). Ciò è possibile collaborando con altre aziende, investendo in player di mercato o anche facendo economia di scala con diverse fintech che sono attive nel mondo. Il Global Security Alliance è un progetto che estende questi servizi anche sulle aziende: è importante che anche le grandi aziende o i business medi e piccoli siano consapevoli del loro score di preparazione ad un attacco digitale, concetto che ancora non è così comune tra le imprese. Tutte le realtà interessate, attraverso la nostra piattaforma, possono mettersi in comunicazione e possono testare i nostri software e implementare soluzioni più all’avanguardia.

Nei suoi interventi lei mette sempre in risalto come l’innovazione digitale in generale, l’innovazione finanziaria nello specifico e la sostenibilità siano due facce della stessa medaglia. Ci può focalizzare questa sinergia con qualche aspetto particolare?

Siamo convinti che l’economia digitale debba anche essere sempre più sostenibile ed inclusiva. Questa convinzione nasce non da uno slogan, ma dalla realtà dei fatti: i pagamenti digitali, infatti, sono green per definizione. Un esempio a riguardo: quando una persona entra in metropolitana avvicinando il proprio telefono o la propria carta ai tornelli, evita di produrre un bigliettino di carta particolarmente inquinante e poco utile, anche perchè a breve scadenza. Il pagamento digitale di per sé, smaterializzando il titolo di viaggio, porta ad un’economia più sostenibile. Un’azienda come la nostra, che ha tra i suoi obiettivi principali quello dell’inclusione finanziaria, deve portarsi dietro importanti tematiche a riguardo: nella sostenibilità c’è anche un mondo nel quale molte più donne diventano imprenditrici e dove un numero sempre maggiore di piccole imprese si avvicina all’economia digitale. Il nostro stesso management aziendale, da questo punto di vista, ha dei Key Performance Indicator (KPI) da rispettare. La sostenibilità è un obiettivo che non può funzionare se a perseguirlo è un attore solo: per questo motivo vogliamo coinvolgere tutta la filiera e tutti gli attori, e con la piattaforma Priceless Planet Coalition uniamo gli sforzi in ottica di sostenibilità aziendale, coinvolgendo aziende e consumatori. Questo obiettivo di unire le forze e coinvolgere più attori possibili nella causa green mi rende ancor più orgoglioso di far parte di Mastercard. Ci siamo sentiti in dovere di coinvolgere in questa direzione tutti gli attori, sensibilizzandoli sul tema dell’impatto di sostenibilità dei consumi. Abbiamo di recente lanciato una soluzione, il Carbon Calculator di Mastercard che, ad ogni transazione, calcola l’impatto di CO2 del proprio acquisto e propone dei gesti che lo possano compensare, ad esempio quello di piantare una pianta.
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