Orlando: "Favorevoli a considerare la quarantena obbligatoria come malattia"

- di: Daniele Minuti
 
Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, è intervenuto a margine della Festa dell'Unità di Modena e nel suo discorso ha toccato diversi argomenti, fra cui anche la possibilità di riconsiderare un'eventuale quarantena obbligatoria per dei dipendenti come periodo di malattia.

"Avevamo segnalato la questione già nell'ultimo scostamento" - ha spiegato il ministro - "ma purtroppo non si sono trovate tutte le risorse necessarie. Penso che ora siano maturate le condizioni perché alcune risorse impegnate in altre direzioni possano essere utilizzate in questo senso. Credo che ci possa essere una risposta se tutto il governo sarà d’accordo abbiamo una valutazione assolutamente favorevole a consentire che la quarantena sia considerata una malattia e che non gravi sui lavoratori e sulle imprese: ne parleremo nel prossimo Consiglio dei ministri".

Orlando ha poi smentito dei contrasti con il ministero dell'Economia riguardo le risorse destinate agli ammortizzatori sociali: "Stiamo solo aspettando di chiarire alcuni temi emersi dal confronto con le parti sociali e in base a questo, di discutere col Mef quali risorse saranno disponibili, non c'è mai stato uno scarica barile. Per quanto riguarda la riforma, abbiamo la volontà di anticipare il lavoro perché penso che questo tema abbia priorità assoluta in un momento di trasformazioni e cambiamento per l'Italia. Il Reddito di cittadinanza? Uno strumento di tutela, come Pd possiamo riproverarci di non aver potenziato il Rei ma uno strumento contro la povertà serve, ci vuole però più controllo territoriale semplificando i Puc".

Capitolo Green Pass: "Dobbiamo lavorare per estenderlo progressivamente, penso che sia necessario un confronto con le parti sociali: fino ad ora abbiamo gestito la pandemia con protocolli efficaci, continuerei così, il Gp serve a spingere le persone a vaccinarsi e man mano andrà usato in ogni ambito possibile, cerchiamo di farlo in base a un confronto col quale si possono definire anche le gestioni delle criticità".

Orlando ha poi concluso per ribadire la sua idea sulla bozza di decreto anti-delocalizzazioni e sulle polemiche mosse dal numero uno di Confindustria, Bonomi: "Ci critica per una nostra chiusura a un confronto ma quella è una bozza del ministero del Lavoro inviata ai nostri interlocutori dopo che il Mise aveva mosso appunti, quindi non è una posizione ufficiale dell'esecutivo anche se non vuol dire non sia d'accordo. Mi ripugnano le leggi preparate in maniera emozionale, non c'è nessun elemento di improvvisazione. Mi confronto con Confindustria settimanalmente ma sulle parole di Bonomi ho fatto una scelta "zen" perché non è il momento delle polemiche, sono dispiaciuto ma non sorpreso".
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