La concorrenza a basso prezzo spinge Michelin a tagliare nuovi posti di lavoro

- di: Jean Aroche
 
La crisi legata alla pandemia, soprattutto, ma non da sola, sta spingendo il colosso francese del settore degli pneumatici Michelin a programmare, in tempi brevi, un nuovo taglio alla sua forza lavoro che, nei prossimi tre anni, perderà circa il 10% del totale. L'annuncio è arrivato oggi, fissando l'obiettivo del taglio di 2.300 posti di lavoro in Francia, pur senza uscite forzate, nell'ambito di quello che in un comunicato viene definito un "piano di semplificazione e competitività".

Il produttore francese di pneumatici punta a "un miglioramento della sua competitività fino al 5% all'anno" per le attività del terziario e per l'industria, il che potrebbe significare "entro tre anni una riduzione delle posizioni fino a a 2.300", sui 21.000 che Michelin ha in Francia.
Quello annunciato sarebbe il secondo consistente ridimensionamento dei dipendenti che nel 2017, anche a causa della forte concorrenza di altre marche, capaci di offrire prodotti a prezzi ridotti, ha già tagliato quasi 1.500 posti di lavoro nell'ambito di un programma di riorganizzazione. Tagli che, in particolare, hanno riguardato la sua sede storica a Clermont-Ferrand e negli Stati Uniti. Il piano ha anche portato alla chiusura di due siti, a La Roche-sur-Yon (Francia) e Bamberg (Germania).

In un comunicato, Michelin annuncia che entro il 2024 quasi il 60% delle partenze programmate sarà basato sul pensionamento anticipato e il resto attraverso partenze volontarie accompagnate, come parte delle interruzioni contrattuali collettive.
Ulteriori dettagli sul piano sono stati forniti da Florent Menegaux, presidente del gruppo di Clermont Ferrand, che ha anticipato che la riorganizzazione riguarda tutte le sedi francesi del gruppo.
"Michelin si impegna a ricreare tanti posti di lavoro quanti saranno eliminati", ha aggiunto Menegaux, spiegando che l'azienda, confermando il suo impegno sul territorio, vuole aumentare la propria attività in vari campi parallelamente al piano di riorganizzazione, del quale nei prossimi mesi sarà elaborata una agenda. Centrali saranno le trattative che a breve saranno avviate con i sindacati per giungere ad un accordo quadro della durata di tre anni.

Nel comunicato si ricorda che la Michelin negli ultimi dieci anni ha dovuto "affrontare profonde trasformazioni strutturali nel mercato mondiale dei pneumatici, segnate in particolare dall'arrivo massiccio di prodotti a basso costo". Da qui la necessità di dovere "sostenere i cambiamenti strategici nelle sue attività per prepararsi al futuro. Ciò è particolarmente vero in Francia, dove la vitalità delle sue posizioni richiede un significativo rafforzamento della competitività".

In ogni caso, ha sottolineato Menegaux, "Michelin non abbandona la Francia" e "reinvestirà parte dei risparmi realizzati nello sviluppo di nuove attività".
I quindici siti industriali in Francia del gruppo si sono gradualmente specializzati in pneumatici di alta gamma, agricoli, industriali e da competizione. Allo stesso tempo, Michelin afferma che sta perseguendo "la sua strategia di localizzare nuove attività ad alto valore aggiunto in Francia", come l'idrogeno, la stampa 3D, gli adesivi o il riciclaggio dei rifiuti di plastica. Entro il 2030, Michelin vuole che il 30% del suo fatturato venga generato non dagli pneumatici.
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