In casa Lamborghini approda la settimana corta, dopo un anno di trattative. I dettagli sono ancora da stabilire, ma a Sant’Agata Bolognese sindacati e azienda stanno perfezionando gli ultimi particolari di un accordo che diventerà di fatto uno dei modelli di riferimento per l’intero territorio e anche a livello nazionale. Un bel modo per continuare a festeggiare i sessant’anni dell’azienda, perché, comunque si concludano le trattative di questi giorni, le varie voci si aggiungerebbero a uno dei contratti più ricchi e avanzati del territorio bolognese, destinato a continuare a fare scuola e che, soprattutto, vede la luce in un periodo decisamente fulgido per Lamborghini: nei primi nove mesi del 2023 infatti i ricavi hanno già superato i 2 miliardi di euro, con una crescita del 5% rispetto all’anno record 2021 e oltre 7.700 auto consegnate in tutto il mondo, come confermato ai nostri microfoni dall’Ad Stephan Winckelmann (https://italia-informa.com/premi-italia-informa-2023.aspx).
Lamborghini, arriva la settimana corta sindacale
Il nuovo orario di lavoro dovrebbe prevedere una riduzione stabile, che per gli operai consisterebbe in settimane alternate da cinque e quattro giornate lavorative, mentre per gli impiegati prenderà la forma di un pacchetto di giornate non lavorative (l’ipotesi è dodici all’anno, una al mese) che porterà anche per loro un orario ridotto. La parte dedicata al taglio delle giornate di lavoro è sicuramente la più attesa dell’accordo: nel dettaglio, l’ipotesi che circola finora, spiegata ai lavoratori in assemblea, prevede che per i mille operai circa che lavorano in produzione si passi a settimane differenti a seconda del numero dei turni su cui si lavora. Chi fa anche il turno notturno dovrebbe infatti alternare una settimana da cinque giorni a due settimane da quattro giorni di lavoro, aumentando l’orario giornaliero da 7 ore a 7 ore e un quarto.
Per chi ha un turno giornaliero o due turni l’alternanza sarebbe più larga, quindi una settimana da cinque giorni e una settimana da quattro. Un sistema misto, quindi, che prevede una riduzione dell’orario dalle 35 ore settimanali di oggi a 32 ore circa, che diventano più o meno a seconda dei turni previsti.
Il testo definitivo verrà concordato in questi giorni e conterrà anche gli altri aspetti che storicamente sono sempre stati molto ricchi in casa Lamborghini, tra cui la parte sull’aumento dei premi legati alle performance aziendali (sempre in crescita negli ultimi anni) e quella relativa allo sviluppo dell’azienda, sia per quanto riguarda le assunzioni che per gli investimenti previsti sullo stabilimento, già raddoppiato grazie all’avvio nel 2017 della produzione del suv Urus, il terzo modello Lamborghini.
Azienda e sindacati, almeno sull’orario di lavoro, si sono dunque trovati a metà strada. Nella piattaforma presentata a novembre 2022 da Fim Cisl e Fiom Cgil, le sigle chiedevano di portare la settimana a quattro giorni lavorativi. I sindacati chiedevano poi anche un aumento di stipendio per tutti da 2.626 euro, un aumento del premio di risultato fino a 4mila euro, più contributi per la previdenza complementare e un incremento del lavoro da remoto, su richiesta del lavoratore, fino al 50% delle ore. Oltre a un servizio di assistenza psicologica interna e la musica in fabbrica per migliorare l’ambiente di lavoro.
In questi giorni sono previsti gli ultimi incontri con la condivisione dei testi finali dell’accordo aziendale, destinato a rimanere in rigore per il triennio 2024-2026. L’intesa, inoltre, prevede anche più investimenti e assunzioni, perché Lamborghini sta procedendo spedita nel suo piano di elettrificazione della gamma, che prevede anche un quarto modello elettrico che si andrà ad aggiungere al suv Urus, all’ibrida Revuelto e alla Huracán, comportando quindi anche un aumento dei posti di lavoro.