Attacco a Kiev, sei morti e decine di feriti: tra le vittime un bambino di sei anni
- di: Cristina Volpe Rinonapoli
Un’altra notte di terrore ha scosso Kiev. Droni e missili russi hanno colpito la capitale ucraina nelle prime ore del mattino, centrando in particolare un edificio residenziale nel cuore della città. Il bilancio, ancora provvisorio, è di sei vittime, tra le quali un bambino di soli sei anni, e 82 feriti, fra cui un neonato di cinque mesi ricoverato in gravi condizioni. Le sirene hanno suonato a lungo nella notte, costringendo migliaia di civili a rifugiarsi nei sotterranei e nei rifugi antiaerei, mentre i soccorritori scavavano tra le macerie di un palazzo parzialmente crollato.
Attacco a Kiev, sei morti e decine di feriti: tra le vittime un bambino di sei anni
La reazione del presidente Volodymyr Zelensky non si è fatta attendere. Attraverso i suoi canali social, il leader ucraino ha espresso rabbia e dolore, sottolineando che la strategia del Cremlino non si fermerà con un eventuale cessate il fuoco. “Se il mondo non punta a cambiare il regime in Russia, anche dopo la fine della guerra, Mosca continuerà a cercare di destabilizzare i Paesi vicini”, ha scritto Zelensky. Secondo il presidente ucraino, solo una pressione costante e globale potrà convincere la Federazione russa a interrompere l’aggressione armata.
La battaglia di Chassiv Yar: Mosca annuncia, Kiev smentisce
Parallelamente all’attacco su Kiev, il ministero della Difesa russo ha annunciato la conquista di Chassiv Yar, città strategica nella regione di Donetsk, considerata una delle roccaforti orientali della difesa ucraina. La presa di questa località, se confermata, aprirebbe nuove vie d’accesso verso Kramatorsk e Sloviansk, due centri cruciali dell’oblast. Tuttavia, da Kiev è arrivata una smentita immediata. “Una menzogna, mentono sistematicamente”, hanno dichiarato fonti militari ucraine, respingendo l’ipotesi di un cedimento delle linee difensive. Secondo l’esercito ucraino, la città sarebbe ancora teatro di scontri intensi, con bombardamenti e combattimenti strada per strada.
La dimensione internazionale dello scontro
L’attacco su Kiev e l’annuncio della Russia su Chassiv Yar confermano come il conflitto sia entrato in una fase di ulteriore escalation. Mentre sul fronte diplomatico gli alleati occidentali continuano a discutere nuovi pacchetti di aiuti militari e finanziari a favore di Kiev, la popolazione ucraina vive una quotidianità segnata dall’incertezza e dalla paura. L’immagine di un condominio sventrato dalle esplosioni, con famiglie intere evacuate sotto la pioggia di detriti, si è già diffusa sui media internazionali, diventando simbolo della fragilità della capitale.
Pressioni politiche interne a Kiev
Sul piano interno, il parlamento ucraino è chiamato oggi a votare l’abrogazione della controversa legge che limitava i poteri degli organismi anticorruzione. Un passaggio che arriva mentre la società civile chiede maggiore trasparenza e mentre le istituzioni cercano di allinearsi agli standard europei in vista di futuri negoziati di adesione all’Unione europea. La coincidenza temporale fra l’attacco e il voto parlamentare ha alimentato speculazioni sul tentativo di Mosca di destabilizzare non solo militarmente, ma anche politicamente l’Ucraina.
Le parole dal Cremlino e la risposta americana
Da Mosca, intanto, i portavoce del governo hanno confermato la “continua operazione militare speciale” e ribadito che gli attacchi sulle città ucraine hanno come obiettivo infrastrutture e centri di comando. Tuttavia, la presenza di vittime civili, fra cui minori, mette ancora una volta in difficoltà la narrativa ufficiale russa. Da Washington è arrivata una nota dura: l’amministrazione del presidente Donald Trump, che da mesi mantiene una linea di pressione diplomatica e militare, ha condannato l’attacco su Kiev e promesso nuovi passi di sostegno.