Il più antico giornale ebraico licenzia un giornalista, fake news per sostenere il governo di Gerusalemme
- di: Redazione
Il Jewish Chronicle , con sede a Londra, stampato in inglese e considerato il più antico quotidiano ebraico del mondo (viene ininterrottamente pubblicato da 183 anni), ha annunciato di avere licenziato un suo giornalista, accusato di avere pubblicato notizie false sul conflitto in Medio Oriente per sostenere la politica del governo di Gerusalemme. Il giornale ha affermato di avere licenziato, con effetto immediato, il giornalista Eli Yifrach, che firmava con lo pseudonimo di Elon Perry, poiché le sue notizie non erano affidabili. Gli articoli a sua firma sono stati già rimossi dal sito.
"Il Jewish Chronicle ha concluso un’indagine approfondita sul giornalista indipendente Elon Perry, iniziata dopo che erano state avanzate accuse su alcuni aspetti del suo lavoro. Anche se sappiamo che ha prestato servizio nelle Forze di Difesa Israeliane, non siamo soddisfatti di alcune delle sue affermazioni. Abbiamo quindi rimosso i suoi articoli dal nostro sito e abbiamo posto fine a ogni collaborazione con lui'', precisa la direzione del giornale sul suo sito.
Il più antico giornale ebraico licenzia un giornalista, fake news per sostenere il governo di Gerusalemme
Il giornale ha, quindi, affermato di ''deplorare profondamente la catena di eventi'' che ha portato alla pubblicazione di articoli con informazioni dubbie, e si scusa con i suoi ''fedeli lettori''.
Assunto qualche mese fa, Elon Perry ha recentemente firmato una serie di scoop, uno dei quali, il 5 settembre, che, affermando di basarsi su ''fonti di intelligence'' israeliane , rivelava un presunto piano del leader di Hamas, Yahya Sinwar, di fuggire dalla Striscia di Gaza attraverso il corridoi Philadelphi, lungo il confine tra Gaza e l'Egitto. L'informazione risultata poi falsa ha dato credito alle affermazioni di Benjamin Netanyahu, fatte il giorno prima, durante una conferenza stampa. Il primo ministro israeliano aveva insistito sulla necessità di mantenere una presenza militare israeliana al confine tra Gaza e l'Egitto, una richiesta che molti in Israele vedono come un ostacolo alla conclusione di un accordo di cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza.
Lo scoop del Jewish Chronicle, raccolto e amplificato dai media di estrema destra israeliani e condiviso sui social network da Yair Netanyahu, figlio del primo ministro, è stato però subito messo in discussione dai giornalisti israeliani. Le informazioni di Elon Perry sono state poi considerate infondate da un portavoce dell'esercito, Daniel Hagari.
Dopo l'annuncio del licenziamento di Perry, tre importanti editorialisti si sono dimessi dal Jewish Chronicle in segno di protesta. Jonathan Freedland, Hadley Freeman e David Aaronovitch hanno annunciato che avrebbero abbandonato le loro rubriche a causa di quella che Freedland ha descritto come una "grande vergogna" per il giornale londinese.
Jonathan Freedland, che ha definito le storie inventate, ha affermato che il giornale aveva mostrato solo "la più tenue forma di contrizione". Un altra firma del Jewish Chronicle, l'umorista David Baddiel, ha annunciato che "non ha intenzione di scrivere altre rubriche''.
Il direttore del giornale, Jake Wallis Simons, dicendo di comprendere "perché alcuni editorialisti hanno deciso di farsi da parte dal giornale" e ringraziandoli per il loro contributo, ha scritto su X: ''Mi assumo la piena responsabilità degli errori commessi e mi assumerò altrettanta responsabilità per garantire che nulla di simile possa accadere di nuovo. Essere ingannati da un giornalista è il peggior incubo di ogni direttore di giornale".
Elon Perry, alla BBC News, ha ammesso di avere ''commesso un enorme errore con la sua dichiarazione". In una sua biografia online, Perry si descrive come un uomo che ha lavorato come docente e giornalista, nonché come "un commando nell'esercito israeliano, prendendo parte a numerose operazioni di inseguimento dei terroristi a Gaza, in Cisgiordania e in Libano".