Istat: "Lieve aumento delle retribuzioni contrattuali nel secondo trimestre 2021"

- di: Daniele Minuti
 
I dati raccolti dall'Istat mostrano che la ripresa dell'attività contrattuale sta continuando anche nel secondo trimestre dell'anno in corso, determinando una nuova decrescita della quota dei dipendenti che hanno un contratto scaduto: dopo i 4 accordi ratificati, alla fine di giugno la quota dei lavoratori nel settore privato in queste condizioni è scesa al 46,5% mentre tutti quelli della PA sono in attesa del rinnovo per il triennio che va dal 2019 al 2021.

Secondo l'Istituto, l'aumento delle retribuzioni contrattuali nel totale dell'economia continua seppur a ritmo lento nonostante il settore industriale dia forti segnali di ripresa, grazie a una variazione tendenziale che dopo due anni ha superato il punto percentuale.

Al 30 giugno 2021, i 34 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica vanno a riguardare una quota dei dipendenti di circa il 41,3% (circa 5,1 milioni di lavoratori e lavoratrici) per un 42,1% del monte retributivo complessivo: nel corso del trimestre appena concluso sono stati recepiti quattro nuovi contratti, quelli di pelli e cuoio, calzature, metalmeccanica e trasporto merci su strada più servizi di magazzinaggio.

"I contratti in attesa di rinnovo a fine giugno scendono a 39" - spiega l'Istat -"andando a interessare 7,3 milioni di dipendenti (circa il 58,7% del totale), calo di quasi 2,5 milioni rispetto al dato della fine del primo trimestre 2021, con il gruppo che riguarda il 57,9% del monte retributivo complessivo".
Il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con contratto scaduto su base annuale è salito sia per i lavoratori con il contratto scaduto (arrivando a 28,1 mesi), sia per il totale dei dipendenti (fino a 16,5 mesi).

Per quanto riguarda la retribuzione oraria media, c'è stata una crescita dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: sale anche l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie (+0,2% rispetto a maggio 2021 e +0,6% rispetto a giugno 2020). L’aumento tendenziale è stato dell’1,2% per i dipendenti dell’industria, dello 0,7% per quelli dei servizi privati e nullo per quelli della PA.

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