I punti di forza dell’ENEA e l’inserimento dell’Agenzia negli otto partner europei che saranno impegnati nei prossimi tre anni a promuovere l’Energy Efficiency First.
Le priorità di attività tracciate nell’ultimo Piano triennale di ENEA e il punto sull’efficienza energetica nell’edilizia civile e nel comparto industriale. Di questo e del ruolo che ENEA dovrà svolgere per accompagnare la transizione ecologica ed energetica abbiamo parlato con suo Presidente, Gilberto Dialuce.
Particolarmente interessante è stato approfondire con lui il tema della reale praticabilità dell’obiettivo di raggiungere la totale decarbonizzazione entro il 2050 e dello stato della ricerca sulle centrali nucleari di quarta generazione unitamente alla previsione della tempistica del loro utilizzo commerciale in Europa.
Gilberto Dialuce (ENEA): "Efficienza energetica e comportamenti virtuosi, in Europa parte la sfida per lo sviluppo sostenibile"
Presidente di Dialuce, quali sono oggi i principali punti di forza di ENEA e quali i settori di maggiore specializzazione?
Direi che i punti di forza coincidono con le macroaree nelle quali è organizzata l’Agenzia, ovvero: la ricerca sulle tecnologie per le fonti rinnovabili, la ricerca sul nucleare, l’economia circolare e gli strumenti per la sostenibilità e l’efficienza energetica, un settore nel quale ENEA svolge anche il ruolo di Agenzia Nazionale. Altri settori di rilievo a forte specializzazione sono le biotecnologie, la security, la tutela del patrimonio culturale, il cambiamento climatico e i progetti nel campo della salute. Un aspetto di particolare rilievo riguarda il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca: su questo fronte abbiamo istituito un’apposita Direzione e introdotto strumenti come l’Atlante dell’innovazione, la banca dati brevetti e il programma di Knowledge Exchange.
ENEA è tra gli otto partner europei che saranno impegnati nei prossimi tre anni a promuovere l’Energy Efficiency First, il principio guida dell’efficienza energetica come priorità assoluta nelle politiche nazionali e territoriali. Cosa significa in concreto e cosa cambia per ENEA?
Il “principio dell’efficienza energetica al primo posto” stabilisce che gli Stati membri dovranno sviluppare una serie di azioni concrete; in particolare, è prevista l’attuazione di quattro casi pilota da realizzare in Italia e in altri tre Paesi UE (Grecia, Polonia e Croazia). L’ENEA sarà responsabile del caso pilota italiano e valuterà, a livello qualitativo e in termini di analisi costi-benefici, l’allineamento dei Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima -PAESC[2] degli enti locali con i principi dell’Energy Efficiency First (EE1st). Nel dettaglio, l’ENEA selezionerà alcune delle Amministrazioni comunali tra quelle che hanno aderito al Patto dei Sindaci[3] e le affiancherà nel processo di valutazione del proprio Piano, aiutandole ad utilizzare i principi dell’EE1st nella definizione delle nuove azioni da adottare. L’ENEA interverrà inoltre nell’analisi della totalità dei casi pilota sviluppati dai partner del progetto, con l’obiettivo di estendere i risultati a tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea.
Su quali priorità di intervento e di ricerca è basato l’ultimo Piano triennale di attività di ENEA?
Il Piano triennale 2024-2026 individua cinque aree strategiche all’interno delle quali si esplica l’intervento dell’ENEA: Ricerca applicata ai fini della transizione ecologica, dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo economico sostenibile; Supporto ad alto contenuto tecnologico alla PA e attuazione delle misure del PNRR; Programmi di contenuto tecnologico, strumentale e logistico di particolare rilevanza; Trasferimento dei risultati della ricerca, delle tecnologie e delle competenze e servizi tecnici avanzati al sistema delle imprese, alla PA e al sistema sociale. A queste Aree Strategiche si aggiunge la Gestione delle risorse, con particolare attenzione all’efficienza operativa, alla semplificazione delle procedure interne, allo sviluppo e alla formazione delle risorse umane.
Gran parte del consumo energetico ormai dipende dal comparto dell’edilizia civile e voi lavorate da anni nel campo dell’efficienza energetica del comparto civile. Qual è la situazione attuale e lo sviluppo prevedibile nei prossimi anni?
Lo stock immobiliare è vetusto ed energeticamente inefficiente. Sulla base delle informazioni provenienti dagli oltre 1.300.000 attestati APE emessi nel 2022 da 17 Regioni e 2 Province Autonome, la distribuzione per classe energetica conferma che oltre la metà dei casi sono caratterizzati da prestazioni energetiche carenti, ovvero F e G. Tuttavia, il confronto tra 2021 e 2022 mostra un significativo miglioramento di circa il 4,5% dei casi ricadenti nelle classi energetiche comprese tra A4 e B (15,4%).
Questo miglioramento è, in larga misura, da attribuirsi al traino esercitato dagli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica, sulla cui operatività informiamo ogni anno i soggetti istituzionali e il pubblico nei nostri rapporti annuali. Come emerso dal monitoraggio relativo all’ultimo anno, gli oltre 1,8 milioni di interventi soggetti a detrazione effettuati nel 2022 hanno generato risparmi di energia finale pari a 0,841 Mtep. Sommando a questi ultimi i risparmi derivanti da interventi realizzati nel 2021, il totale ammonta a 1,36 Mtep, pari al 98,1% del risparmio atteso sulle misure, in base alle traiettorie stimate nell’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), inviato alla Commissione Europea nel mese di giugno.
Va inoltre ricordato che la missione del PNRR “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” (la numero 2) intercetta la fetta più grande degli investimenti del Piano. In particolare, la misura “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” occupa a sua volta una delle posizioni più rilevanti con le sue quattro linee di intervento che riguardano: il Portale Nazionale sulla Prestazione Energetica degli Edifici (PnPE2), il rafforzamento delle attività di informazione e formazione per il settore civile, potenziamento del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica (FNEE) e la velocizzazione della fase realizzativa dei progetti finanziati nell’ambito del Programma di Riqualificazione Energetica nella Pubblica Amministrazione (PREPAC).
Concludendo, direi che il quadro di politiche e misure adottato dal nostro paese ci rende pronti ad affrontare le sfide che ci attendono a medio e lungo termine, che avranno un ulteriore slancio con la finalizzazione dell’iter normativo della nuova direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (EPBD).
L’altro capitolo è l’efficienza energetica del comparto industriale dove, è dimostrato, l’adozione di politiche energetiche innovative rappresenta anche una spinta alla produttività e, più in generale, alla competitività delle aziende che si muovono su questa strada. Quali sono le principali azioni che fa ENEA per l’efficientamento energetico e la decarbonizzazione delle imprese?
L’uso razionale ed efficiente del “fattore produttivo energia” è senz’altro un elemento centrale per impostare processi produttivi virtuosi, che consentano di consolidare la competitività nei settori produttivi. Nel corso del 2022 l’ENEA ha svolto un’intensa attività di supporto alle imprese, alle associazioni di categoria e agli operatori del mercato energetico per fornire loro strumenti utili a rispettare la scadenza del 5 dicembre 2022, termine relativo all’ultima annualità del secondo periodo di diagnosi obbligatoria per le grandi imprese e le imprese a forte consumo di energia, come previsto dall’art.8 del D. Lgs.102/2014. Tale obbligo normativo ha interessato una parte significativa del settore produttivo italiano, sia industriale che terziario.
Parallelamente, è proseguita l’importante attività di standardizzazione delle modalità di rendicontazione e della reportistica dell’analisi energetica dei processi produttivi attraverso incontri e confronti con le numerose associazioni di categoria, affinché le specificità di ciascuna area di attività potessero essere affrontate in modo coerente e strutturato.
Al fine di agevolare il lavoro delle aziende relativo all’invio ad ENEA delle diagnosi energetiche e dalla documentazione necessaria, è stato aggiornato e potenziato il portale di caricamento delle diagnosi energetiche. In previsione del superamento della differente modalità di individuazione delle imprese obbligate, da parametrarsi in base ai consumi e non più in base a fattori dimensionali dell’impresa, sancito dell’Art. 11 della Direttiva Europea 1791/2023, si è ritenuto utile raccogliere all’interno del portale Audit102 anche le PMI, che non sono soggette all’obbligo di diagnosi, offrendo loro uno strumento di analisi energetica, in grado di affrontare in modo semplificato il tema dell’audit energetico e degli interventi di efficientamento. Tale raccolta avviene grazie all’applicativo ATENEA4SME un tool a cui hanno accesso tutti gli utenti registrati al portale.
Il lancio di ATENEA4SME, che abbiamo sviluppato in collaborazione con l’Università della Basilicata, ha segnato il raggiungimento di un obiettivo molto importante nel contesto delle attività previste dal Piano di Sensibilizzazione per le PMI, portato avanti da ENEA secondo quanto previsto dall’art. 8 comma 10 ter del D.Lgs. 102/2014.
Il Governo ha manifestato interesse per le centrali nucleari di quarta generazione. A che punto è la ricerca e quali costi hanno? Fissando delle date obiettivo, quali potrebbero essere quelle relative all’utilizzo commerciale in Europa di reattori modulari piccoli, di centrali a piombo fuso e, più in là, di centrali nucleari basate sulla fusione?
I recenti sviluppi geopolitici hanno riacceso il dibattito sul nucleare, in particolare di ‘nuova generazione’, con riferimento agli small modular reactors (SMR) e agli advanced modular reactors (AMR). Si tratta di soluzioni tecnologiche innovative per le quali le previsioni parlano di primi prototipi industriali al 2030 per gli SMR e di tempi un po’ più lunghi per gli AMR. Dal punto di vista della competitività economica questi reattori hanno diverse caratteristiche che permettono di rendere il costo del kWh da nucleare concorrenziale con quello da rinnovabili, come ad esempio le dimensioni ridotte e la modularità. Quanto all’ENEA, oggi nei nostri centri di ricerca del Brasimone, Bologna, Casaccia e Frascati conduciamo diverse attività di ricerca sui reattori di nuova generazione, su quelli tradizionali e sulla fusione nucleare, in particolare con l’esperimento DTT, in via di realizzazione nel centro di ricerche di Frascati. Per le centrali a fusione, però, i primi prototipi industriali sono in previsione dopo la metà del secolo.