Imprese italiane, lettera alle istituzioni: "Si continui a garantire la liquidità"

- di: Daniele Minuti
 
Una lettera è stata inviata direttamente alle istituzioni italiane da un'associazione composta da ABI, Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop), Casartigiani, CIA-Agricoltori Italiani, CLAAI - Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane, CNA - Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confetra, Confimi Industria, Confindustria e Copagri. La richiesta contenuta nella missiva è quella di avere continuità nel garantire la liquidità necessaria alle imprese che continuano a soffrire per la crisi causata dalla pandemia.

Come spiega il comunicato ufficiale, le imprese ritengono importante che il Decreto legge in corso di definizione "contenga misure di semplice applicazione, che siano effettivamente efficaci e immediatamente operative, senza prevedere l’emanazione di una regolamentazione secondaria per la piena operatività". La richiesta è che, in riferimento alla liquidità di imprese, ci sia una proroga delle moratorie e che esse possano esplicare i loro effetti senza soluzione di continuità con quelle già in essere.

La crisi rende inevitabile una proroga delle misure del DL liquidità per quanto riguarda i finanziamenti garantiti, e sarà essenziale anche che la durata di essi venga prolungata mantenendo però invariato il grado di copertura della garanzia pubblica, in modo da prevedere incentivi adeguati ad allungare piani di rimborso. La durata richiesta è di "almeno 10 anni" anche se ci sono settori molto colpiti che necessitano di interventi più massicci. Nella missiva viene chiarito che le modalità di accesso al Fondo di Garanzia PMI e alle garanzie Imsea non subiscano modifiche fino a fine anno, anche con riferimento alle imprese agricole o quelle che non rientrano nella definizione europea di PMI.

"Infine"
- chiude il comunicato - "serve equiparare le condizioni di accesso alla “Garanzia Italia” a quelle previste per il Fondo di garanzia PMI e ampliare la possibilità di accesso alle misure di sostegno alla liquidità anche alle imprese ammesse a piani di ristrutturazione prima dell’avvio della pandemia e che si sono trovate in difficoltà a rispettare tali piani a seguito degli effetti della pandemia".
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