L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla mobilità

- di: Daniele Maver
 

Nel 2023 abbiamo assistito all’esplosione delle applicazioni e dell’interesse per l’Intelligenza Artificiale (IA). In realtà i primi utilizzi risalgono addirittura agli anni ’80 ma è solo negli ultimi tempi e in particolare negli ultimi 12 mesi che sono diventate disponibili le prime app di uso semplice e immediato per il grande pubblico come ChatGPT, Bard e Bing.

Fin dall’inizio del 2023 parecchi scienziati e opinion leaders hanno lanciato un allarme sui rischi dell’IA che potrebbe diventare una minaccia per l’umanità. Aldilà dei rischi specifici (automazione che porta disoccupazione, droni da battaglia che agiscono in autonomia, creazione di fake news molto credibili) il rischio più grande da loro evidenziato è quello di un’intelligenza superiore a quella umana che potrebbe essere impossibile controllare. Chi non ricorda le scene di lotta tra l’uomo e la macchina di 2001 Odissea nello spazio in cui il computer HAL prende il possesso dell’astronave e uccide tutti i suoi passeggeri meno uno che alla fine riesce a spegnerlo? All’epoca (era il 1968) sembrava fantascienza, ora sembra essere un rischio concreto e l’umanità si deve preparare a gestirlo.

Aldilà di questi scenari futuribili esistono già oggi applicazioni di grande utilità nell’industria automobilistica e nella mobilità. Nell’industria le principali aree sono ad oggi la progettazione, la produzione e la manutenzione delle autovetture.

Nel campo della progettazione l’IA può gestire l’analisi di grandi quantità di dati (mercato, clienti) per creare nuovi modelli in linea con questi dati, generando anche idee innovative (IA generativa) e simulando il comportamento di queste nuove autovetture in condizioni reali.

L’IA viene già utilizzata per pianificare la produzione per ottimizzare l’uso delle risorse e per automatizzare alcune fasi della produzione stessa.

Un’altra area importante e visibile ai clienti è la manutenzione: già oggi, vista la preponderanza del software rispetto agli elementi meccanici nel funzionamento di un’automobile, molti interventi vengono svolti attraverso un test informatico che può essere fatto anche a distanza; così anche gli aggiornamenti che avvengono online, come per il nostro cellulare. Nelle vetture elettriche la dominanza del software diventa ancora più rilevante. L’IA può portare questo processo ad un livello superiore con la manutenzione predittiva che consente, attraverso l’elaborazione di tutti i dati a livello globale relativi ad eventi e provenienti dai sensori, di prevedere quando ogni singola vettura potrebbe avere bisogno di un intervento di manutenzione o di riparazione per evitare un guasto.

L’Intelligenza Artificiale si svilupperà anche nei sistemi di interfaccia tra le persone e l’automobile (HMI Human Machine Interface) con un grosso salto in avanti rispetto ai comandi vocali odierni; di fatto tutto quello che già oggi abbiamo imparato utilizzando Alexa o Siri, come ad esempio fare le domande più varie, chiedere consigli e suggerimenti, ottenendo una risposta sensata o anche controllare con la voce i dispositivi intelligenti come luci, climatizzazione, l’impianto di intrattenimento multimediale e il sistema di navigazione. Gli algoritmi possono analizzare i dati storici e in tempo reale sul traffico per prevedere la congestione e suggerire percorsi alternativi per ridurre al minimo i tempi di viaggio.

A gennaio al CES (Consumer Electronic Show)  di Las Vegas, una fiera dell’elettronica di consumo, molte Case automobilistiche hanno presentato nuovi sistemi di assistente virtuale, spesso sviluppati con partner tecnologici: BMW con Alexa, VW con Chat GPT. Tutti questi sistemi sono tesi a rendere l’interno dell’autovettura sempre più simile al salotto di casa, consentendo di gestire e dialogare a voce con l’assistente virtuale, con un concreto miglioramento della sicurezza. Si potrà chiedere all’assistente di aggiustare il sedile, di regolare la temperatura, di trovare un ristorante o anche di creare e scrivere una mail. L’epoca dei guidatori con il telefono in mano per mandare messaggi dovrà sperabilmente finire.

Per i veicoli elettrici l’IA può ottimizzarne l’uso, prevedendo il consumo di energia, suggerendo i punti di ricarica e gestendo l’utilizzo della batteria per la massima efficienza.

Ci sarà anche la possibilità di ottimizzare il traffico gestendo i tempi dei semafori sulla base dei flussi di veicoli in tempo reale. Le applicazioni MaaS (Mobility as a Service) che hanno l’obiettivo di integrare tutte le forme di mobilità urbana potranno avvalersi dell’IA per ottimizzare i percorsi e l’utilizzo dei mezzi, tarando opportunamente anche il sistema dei prezzi.

L’IA potrà monitorare e gestire le infrastrutture di trasporto, come ponti, strade e tunnel, per rilevare tempestivamente i problemi e pianificare la manutenzione in modo efficiente, migliorando la sicurezza ed evitando, speriamo, episodi come quello di Genova.

Ma lo sviluppo della mobilità in cui il contributo dell’Intelligenza Artificiale sarà fondamentale e imprescindibile è quello delle auto a guida autonoma. Infatti sarà solo con l’impiego dell’IA che si potrà passare dai sistemi di Livello 3 che richiedono comunque un guidatore pronto a riprendere il controllo del veicolo in caso di necessità a dei sistemi di guida veramente autonoma fino al livello 5 che prevede  la scomparsa dei dispositivi di controllo umano quali pedali e volante in quanto si tratterà di un veicolo autonomo a tutti gli effetti e in tutte le condizioni. Questo sistema sarà in grado di interpretare in microsecondi la realtà circostante e di connettersi con le infrastrutture delle strade (semafori e segnali di pericolo) nonché con le altre auto e in tal modo riuscire ad identificare e gestire tutti i possibili pericoli.

Saremo perciò totalmente nelle mani dell’IA; già oggi molte fasi di un volo aereo come il decollo e l’atterraggio vengono spesso gestite dall’IA sia pure con la presenza e il controllo dei piloti.

Con la speranza che non ci sia bisogno di un capitano David Bowman che come nel film di Kubrick, vada con il suo piccolo cacciavite a spegnere ad uno ad uno i sistemi di HAL.

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