Gruppo BCC Iccrea lancia il Piano 2022-2024: crescita robusta e impegno ESG

- di: Redazione
 
Gli assi portanti del Piano 2022-2024 in linea con la natura cooperativa del Gruppo, l’integrazione con i criteri ESG per una Sostenibilità davvero a 360 gradi, il ruolo di un Credito cooperativo che vuole essere moderno. Questo e molto altro ancora nell’intervista a Mauro Pastore, Direttore Generale Iccrea Banca.

Intervista a Mauro Pastore, Direttore Generale Iccrea Banca

Il Gruppo BCC Iccrea ha lanciato a giugno il Piano 2022-2024, che per la prima volta è stato presentato al mercato dopo la costituzione del Gruppo nel 2019. Quali sono i principali tratti salienti?
Complessivamente il Piano prevede il completamento del percorso di derisking per raggiungere una qualità del credito vicina ai valori del mercato nazionale, insieme all’aumento della marginalità netta, in linea con la natura cooperativa del Gruppo, e il mantenimento di un solido profilo patrimoniale. Il nostro programma triennale è integrato poi da un continuo impegno del Gruppo sul fronte ESG, per supportare lo sviluppo sostenibile del territorio, agevolare la transizione ecologica, l’innovazione, la digitalizzazione e la valorizzazione die talenti femminili.
Voglio comunque precisare che il Piano contempla obiettivi di sviluppo basati sul contesto precedente le tensioni geo-politiche attuali, sebbene oggi vogliamo comunque confermare le nostre ambizioni al 2024 insieme alle 120 BCC del Gruppo. Le variazioni sopravvenute le prenderemo in considerazione nelle fasi previste di revisione periodica dei target economico-finanziari e secondo l’approccio rolling alla pianificazione strategica adottato dal Gruppo.

Entrando più nel dettaglio dei numeri, quali sono i numeri di sviluppo del Gruppo che stimate nel programma triennale?
Sul fronte della qualità del credito, il piano prevede al 2024 una crescita degli impieghi netti a clientela fino a 94,6 miliardi di euro (+7% sul 2021), con una nuova origination in arco piano di oltre 49 miliardi (17,2 miliardi nel solo 2024, CAGR +4,6%) e un programma di cessioni anche assistite da GACS. Nel triennio prevediamo inoltre la riduzione degli NPL netti a 2 miliardi di euro (-18% sul 2021), degli NPL lordi a 4,4 miliardi (-32% sul 2021), dell’NPL ratio netto al 2,1% e lordo al 4,5%.
Dal lato della profittabilità, al 2024 stimiamo un aumento del ROE al 5,5% e un cost/income al 67% (dal 73,9% nel 2019), con una crescita dell’utile netto a 688 milioni nel 2024 (+45% rispetto al 2021).
In particolare, poi, il piano prevede una crescita della raccolta indiretta a 67,3 miliardi (+29% sul 2021) grazie a un contributo significativo di 39,8 miliardi del risparmio gestito (+47% sul 2021) e di 12,8 miliardi nel comparto dell’assicurativo ‘vita’ (+24% sul 2021).
Per quanto riguarda il profilo di capitale, si stima il mantenimento di un solido livello di coefficienti patrimoniali, con un Cet1 ratio e un TC ratio stabili rispettivamente al 17,6% e al 18,7%. Anche il profilo di liquidità continuerà ad evidenziare livelli di adeguatezza ottimali.

C’è poi un focus sui temi ESG nel vostro piano triennale. Ce lo può raccontare con maggiori dettagli? La funzione delle BCC è essenziale oggi per lo sviluppo sostenibile dei territori.

Assolutamente sì. Come Credito Cooperativo abbiamo un focus quotidiano sullo sviluppo sostenibile dei territori che serviamo, e il nostro piano ESG tende a valorizzare questo impegno. Il programma è infatti finalizzato a verticalizzare azioni concrete di supporto alla clientela, in special modo le PMI, per l’attivazione di processi di trasformazione sostenibile. Ci sono linee di azioni concrete che vogliamo attuare, a cominciare da iniziative di informazione e formazione e livello locale, a cui aggiungiamo anche le analisi di posizionamento ESG, al fine di individuare le necessarie azioni di miglioramento e conseguentemente reindirizzare le strategie delle imprese. Infine, prevediamo anche operazioni di finanziamento dedicate, anche intervenendo con prodotti ad hoc.
A questo aggiungiamo altri fronti su cui, da sempre, vogliamo avere un ruolo nelle nostre comunità, in sinergia con le BCC, attraverso iniziative di microcredito, di lotta all’usura e a beneficio del terzo settore, anche facendo evolvere – su scala nazionale – i progetti di costituzione e finanziamento di Comunità Energetiche orientate a garantire impatti positivi sul fronte ambientale e sociale.
Rimanendo sul fronte ambientale, continueremo a mettere in pratica azioni volte a ridurre le emissioni derivanti dalla mobilità e dai consumi di energia elettrica, ad aumentare l’efficienza energetica delle sedi di lavoro e a incentivare la dematerializzazione. A questo percorso sfidante aggiungiamo iniziative di funding ESG, in linea con il Green, Social and Sustainability Bond Framework, e di incremento dell’Asset under Management targato ESG. Infine, il piano prevede la progressiva riduzione delle differenze di genere e l’allineamento della governance alle migliori prassi di mercato.

Qual è oggi il ruolo di un Credito Cooperativo che vuole essere moderno?
Il nostro sistema deve necessariamente avere come fulcro un’adeguata base di patrimonializzazione e, insieme, efficienti modelli per proporre soluzioni immediate e di eccellenza a beneficio dei territori, delle famiglie che risparmiano e delle Pmi che investono, sia a livello locale che all’estero. Ma il nostro approccio deve al contempo rimanere ‘cooperativo’ con la clientela che, poi, è quasi sempre anche socia della banca. Nel mettere assieme tutti questi elementi, per noi fondamentali, non dimentichiamo che siamo banche di credito cooperativo. Questo significa che il nostro primo obiettivo non è realizzare utili, ma sostenere le economie locali, le famiglie che vengono allo sportello ma che ci chiedono anche servizi aggiornati e allineati alle tecnologie più moderne e alle nuove forme di dialogo con la clientela.

Parlando sia dello stretto presente relativo alle economie dei nostri territori, ma anche dello stretto futuro, cosa prevedete per il PNRR?
Abbiamo studiato un progetto ad hoc per utilizzare fino in fondo l’occasione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, predisponendo un plafond di 2,5 miliardi di euro per accompagnare, nell’orizzonte temporale del programma, le micro e PMI nei loro progetti di sviluppo e affiancarle nel percorso di accesso alle risorse del recovery plan. Al fine di arricchire la nostra offerta, il Gruppo BCC Iccrea ha inoltre perfezionato un accordo quadro con una società leader nel comparto della finanza agevolata. Il progetto PNRR ha previsto l’attivazione di una task force dedicata nell’Area Chief Business Officer della Capogruppo, che coordinerà le diverse progettualità, in aggiunta a business unit specialistiche, da tempo avviate nell’ambito della nostra Divisione Impresa per affiancare le BCC affiliate nei settori turismo, agribusiness, finanza strutturata, project energetico, Partenariato Pubblico Privato, estero, transaction banking e terzo settore. L’obiettivo è quello di favorire l’ottenimento delle agevolazioni derivanti dai fondi PNRR grazie a una consulenza specialistica e di integrare, ove necessario, le fonti di finanziamento delle imprese con il credito bancario, favorendo la loro transizione ecologica e digitale.
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