Gruppo Sanlorenzo: intervista al Presidente e CEO, Massimo Perotti, su strategia, novità e futuro
- di: Redazione
Massimo Perotti ha ricevuto il Premio per aver messo a punto un business model unico che ha portato il Gruppo Sanlorenzo a risultati straordinari non solo dal punto di vista economico, ma che lo hanno reso parte importante del mondo dell’arte e del design, con collaborazioni strutturate con istituzioni di primaria importanza come ad esempio il Guggenheim, l’Art Basel e grazie anche al sostegno alla Biennale d’Arte. Per essere pioniere del nuovo paradigma delle barche, fondato sulla sostenibilità, con due progetti che stanno raccogliendo grande interesse a livello internazionale.
Gruppo Sanlorenzo: intervista al Presidente e CEO, Massimo Perotti
Presidente Perotti, lei aveva affermato che, dopo qualche anno di crescita al 25% annuo, il Gruppo Sanlorenzo avrebbe volontariamente frenato, posizionandosi su una crescita a una cifra e aumentando la redditività, che nel 2025 sarebbe arrivata al 20%. Questa fase è iniziata? E intanto il 2023 come sta andando?
Tutto confermato. Il 2023 avrà una crescita del 13%, un’ottima crescita, ma che è circa la metà della crescita dei due anni passati. Abbiamo dichiarato nel piano aziendale di fare una crescita ai single digit, quindi 8,9%, per 2024 e 2025. In realtà, questa frenata non è per le EBITDA margin, quindi una maggiore redditività, ma perché fa parte del DNA aziendale. Con prodotti di alta qualità, fatti su misura, non si può fare il 25% di crescita tutti gli anni, perché ci vogliono artigiani di grande qualità che non si formano in sei mesi, occorrono tecnici che devono disegnare ogni singola barca, creata su misura per i clienti. Quindi, un’eccellenza che fa della scarsità di prodotto una crescita tattica controllata. Confermo anche che nel terzo trimestre siamo al 18,8% di EBITDA margin e tendiamo al 20% per il 2025.
Tutte le scelte che compongono una strategia di business model sono importanti. Ma se dovesse dire, tra le scelte fatte negli ultimi anni, quella che ha contribuito in modo particolare al grande successo del Gruppo Sanlorenzo, quale indicherebbe?
La forza di non aver ceduto alle sirene che in questi due, tre anni mi sono venute attorno per spezzare questo business model, fatto di attenzione alla qualità, al prodotto e anche di numeri controllati. Ovviamente la crescita, la fama, la qualità dell’azienda del prodotto, hanno fatto sì che in questi anni molte aziende si siano avvicinate per essere acquistate da Sanlorenzo: operazioni molto interessanti in termini di prezzo e di opportunità, ma fuori dal nostro business model, quindi forse siamo stati bravi a dire di no perché molto spesso, negli affari, è più difficile dire no che dire sì.
Il Gruppo Sanlorenzo è pioniere nel nuovo paradigma della sostenibilità per la nautica. A tale proposito ha lanciato due progetti. Ce ne può parlare?
Lo scorso novembre al METS ad Amsterdam, un appuntamento fra più importanti per il mondo della nautica, mi hanno chiesto di illustrare anche a un pubblico internazionale i nostri progetti, per cui siamo pionieri al mondo. Il primo, sotto i 24 metri, che utilizza l’idrogeno, è il tender che verrà utilizzato in Coppa America, abbiamo fatto accordi con American Magic, il più antico yacht club del mondo, che ha vinto per 130 anni di fila la Coppa America e ci ha dato fiducia. Costruiremo questo 11 metri spinto da un motore a idrogeno, non ci sarà più un motore termico, e probabilmente è uno degli oggetti più tecnologici oggi in costruzione. Queste risorse tecnologiche utilizzate per la Coppa America nell’agosto-ottobre del 2024, sono le stesse per realizzare il primo Yacht multiscafo della Bluegame di 20 metri, che avrà una propulsione a idrogeno e potrà fare 80 miglia, 8 nodi per 10 ore. Il secondo progetto è una barca da 50 metri in costruzione che andrà in mare ad aprile del 2024, con un sistema totalmente innovativo, primo al mondo, prodotto dalla Siemens: una macchina che usa il metanolo, il metanolo è un liquido che ha le stesse caratteristiche del gasolio, quindi totalmente accettabili in termini di sicurezza, ma metanolo green che verrà trasformato a bordo in idrogeno e nell’immediato utilizzato per produrre energia per evitare di trasportare idrogeno, che può essere pericoloso. Con questa macchina produrremo 100 kW necessari per fornire energia alla barca, che non è ancora a propulsione.