Polemica tra governo e opposizioni dopo i dati dell'Istat su deficit e debito
- di: Redazione
L'Istat migliora la stima sul deficit e debito e taglia lievemente quella sulla crescita 2023 in un quadro di rafforzamento dell'economia dell'ultimo triennio che in valori assoluti recupera complessivamente 100 miliardi in più. Un valore limitato comunque in termini di variazione dei tassi che - impattando il ricalcolo e non la traiettoria dei conti - non cambia la politica di bilancio voluta dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, anche se vi fosse un mini-effetto trascinamento su quest'anno.
Polemica tra governo e opposizioni dopo i dati dell'Istat su deficit e debito
''La revisione dei dati comunicati oggi da Istat è di lieve entità e non cambiano i principi e il quadro del Piano strutturale di bilancio già esaminato dal Cdm lo scorso 17 settembre'', ha affermato infatti in una nota.
Questi i dati; ma, si sa, nel nostro Paese ognuno legge i numeri nel modo più conveniente. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolinea subito quanto l'azione di governo sia stata positiva.
''Il nostro Pil nel 2023 - le sue parole - ha superato per la prima volta massimo raggiunto prima della crisi del 2008. Cala anche il deficit. L'Italia cresce, grazie al nostro buon governo".
Gli fa eco in una nota l'eurodeputato di Fratelli d'Italia-Ecr Denis Nesci, componente della commissione Econ e della sottocommissione Fisc del Parlamento europeo: ''Istat taglia il debito del 2023 al 134,6% del Pil. Questo risultato rappresenta un netto miglioramento rispetto alla precedente previsione del 137,3% del Def. L'azione decisa e efficace del governo Meloni ha contribuito in modo significativo a raggiungere questo obiettivo, dimostrando impegno e determinazione nella gestione delle finanze pubbliche"; così "Continueremo a lavorare duramente per garantire una crescita economica sostenibile e un futuro prospero per tutti i cittadini italiani".
"I dati Istat sui conti pubblici – si legge in una nota del sottosegretario all'Economia e Finanze e deputato di Fratelli d'Italia Lucia Albano - delineano un quadro economico positivo, a conferma dell'efficacia delle politiche economiche attuate dell'esecutivo. Il Prodotto Interno Lordo italiano ha registrato nel 2023, con il Governo Meloni, un nuovo massimo storico, superando per la prima volta i livelli pre-crisi finanziaria del 2008. Un incremento dovuto non solo all'aumento dei consumi ma anche e soprattutto ad un incremento consistente degli investimenti".
"Parallelamente, i dati Istat segnalano la diminuzione della pressione fiscale complessiva dal 2022. In vista della manovra - sottolinea Albano - il miglioramento dei conti pubblici offre al Governo una maggiore flessibilità per realizzare misure chiave come il taglio del cuneo fiscale, il sostegno alle famiglie con figli, ai lavoratori e alle imprese".
Dal punto di vista internazionale, il miglioramento dei saldi di finanza pubblica aumenta la credibilità della Nazione in vista della presentazione del Piano Strutturale di bilancio in Europa. Con la guida del Governo Meloni l'Italia diventa una Nazione più virtuosa", conclude.
Di parere opposto le minoranze. Ecco il vicepresidente di AVS alla Camera, Marco Grimaldi: "Hanno spazzato via il 110% (di cui la Lega ha abusato per le villette del suo elettorato), hanno cancellato il reddito di cittadinanza, hanno fatto peggio della Fornero in materia di pensioni: tutto gridando che le finanze pubbliche erano state assaltate dai precedenti governi. Istat dice che non e' vero Ora quali politiche si appresta a fare il governo della destra? Mance e mancette, il resto austerità, pur di non colpire evasori, grandi patrimoni e extraprofitti".
Molto duro anche il 5 Stelle Patuanelli: "Istat rivede al rialzo il PIL negli anni pre-Meloni: 9 punti nel 2021, quasi 5 punti nel 2022. E corregge al ribasso il 2023, dallo 0,9 allo 0,7. Il rapporto debito/PIL scende dunque dal 155% al 134,6%, a livelli pre-pandemia. Si è parlato di tante cose, di rimbalzo del gatto morto, di buchi di bilancio, di soldi gettati dalla finestra. Oggi, numeri alla mano e se ancora ce ne fosse bisogno, tutta questa fanta-narrazione apocalittica viene spazzata via per l’ennesima volta. Il bombardamento mediatico che abbiamo subito in questi anni non danneggia noi, ma danneggia il Paese, i cittadini e i tanti imprenditori onesti che dopo lo shock economico che abbiamo subito si sono rimessi in marcia, prima che questo folle esecutivo dedito al sabotaggio della crescita ci facesse tornare allo zero virgola".