Berlino, la legge sulla stretta ai migranti non passa: tensioni nel Bundestag

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
La Germania si trova di fronte a un nuovo snodo politico dopo che il Bundestag (nella foto) ha respinto la proposta di legge voluta dalla CDU e appoggiata dall’AfD per inasprire le misure contro l’immigrazione irregolare. Il voto, atteso con grande interesse sia a livello nazionale che europeo, ha visto il governo di Olaf Scholz riuscire a evitare un irrigidimento delle politiche migratorie, ma al prezzo di accentuare le fratture interne alla maggioranza e nella società tedesca. 

Un voto che divide
La legge avrebbe previsto un’accelerazione nelle procedure di espulsione, l’estensione della detenzione amministrativa per i migranti irregolari e una serie di restrizioni all’accesso ai servizi sociali per i richiedenti asilo. La proposta era stata avanzata dalla CDU come risposta alla crescente pressione migratoria e all’aumento degli arrivi irregolari, ma è stata fermata da una maggioranza trasversale che ha visto SPD, Verdi e FDP votare contro.
Dalla CDU si sono levate critiche dure contro la coalizione di governo, accusata di “mancanza di realismo” e di ignorare le preoccupazioni dei cittadini. “Il nostro Paese ha bisogno di regole chiare e ferme, non di tentennamenti politici”, ha dichiarato Friedrich Merz, leader della CDU, sottolineando come la Germania stia affrontando una sfida che non può essere rimandata.

Il fronte del no e le reazioni della maggioranza
Dal fronte opposto, il cancelliere Scholz ha difeso la scelta della maggioranza: “Una stretta indiscriminata non risolverebbe il problema, ma rischierebbe di compromettere i nostri valori e il nostro modello di integrazione”. Anche i Verdi hanno ribadito la necessità di un approccio più equilibrato: “Non possiamo cedere a una retorica della paura”, ha dichiarato Ricarda Lang, co-leader del partito ambientalista.
All’interno del governo, tuttavia, non mancano tensioni. La FDP, pur votando contro la proposta della CDU, ha espresso la necessità di rivedere alcune normative per rendere più efficace il controllo delle frontiere e il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione. Un segnale che lascia intendere che il tema migratorio continuerà a essere centrale nel dibattito politico dei prossimi mesi.

Un tema cruciale anche in Europa
Il voto di Berlino non è passato inosservato a Bruxelles, dove il dibattito sulla gestione dei flussi migratori è sempre più acceso. La Germania, principale destinatario delle richieste di asilo in Europa, gioca un ruolo chiave nella definizione delle politiche comuni. La mancata approvazione della stretta potrebbe influenzare le trattative in corso sul Patto europeo per la migrazione e l’asilo, già oggetto di forti contrasti tra i diversi Stati membri.
Nel frattempo, l’AfD esulta e rilancia la propria battaglia politica.La Germania è ostaggio della sinistra e dei buonisti”, ha dichiarato Alice Weidel, leader del partito di estrema destra, promettendo di trasformare la questione migratoria in un tema centrale delle prossime elezioni regionali.

Un Paese alla ricerca di un equilibrio
Il voto del Bundestag certifica le difficoltà della politica tedesca nel trovare una sintesi tra sicurezza e accoglienza. Con un’opposizione sempre più aggressiva sul tema migratorio e una maggioranza costretta a navigare tra istanze divergenti, il governo Scholz dovrà lavorare per evitare che il dibattito sull’immigrazione diventi una trappola politica capace di incrinare ulteriormente la stabilità del Paese.

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